Tempo di lettura: 6 minuti3 giugno: apertura di tutte le regioni nella Fase 2
L’Italia dovrebbe riaprire la mobilità fra le regioni il 3 giugno, senza obbligo di quarantena.
Questo è l’orientamento attuale del Governo, ma allo stato attuale questi ultimi giorni saranno rilevanti per il monitoraggio dei dati.
Sappiamo che nelle ultime ore, ci sono stati molti pareri discordanti, soprattutto fra i governatori delle regioni ed il governo centrale.
Il ministro delle Autonomie Francesco Boccia, ha sempre sostenuto che la riapertura debba riguardare tutte le regioni senza alcuna distinzione.
In merito a questo, negli ultimi giorni ci siano stati duri scontri in particolare, con il governatore sardo Christian Solinas (per la questione del passaporto sanitario).
Il presidente dell’Istituto Superiore della Sanità Brusaferro, durante l’audizione alla Camera, ha dichiarato «La prossima settimana ci avviamo a una sfida importante: sarà liberalizzata la mobilità tra le regioni e quella internazionale. C’è bisogno di un più attento e preciso monitoraggio per rispondere laddove si dovessero verificare casi o piccoli focolai».
Lombardia
L’ultimo DPCM consentirà da mercoledì prossimo a tutti i cittadini dell’area Schengen e del Regno Unito, di circolare liberamente sul territorio italiano. Nell’ipotesi di un rinvio della data di riapertura, andrebbe prolungato il divieto d’ingresso da parte degli stranieri in Italia o prevista una qualche forma di quarantena.
Attilio Fontana ha fiducia sul fatto che dal 3 la sua regione potrà aprirsi: «Sono convinto che i lombardi saranno liberi di circolare in Italia. I dati sono positivi e in miglioramento. La Lombardia rientrerà sicuramente nel novero delle regioni che avranno libertà di movimento».
Emilia Romagna
Stefano Bonaccini il governatore della Regione Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni dichiara «Io sono totalmente contrario ai passaporti sanitari, sarebbero ingestibili: non si capisce chi dovrebbe farli, come, quando e in che modo. Bisogna lavorare tutti insieme, siamo un unico Paese e bisogna evitare accuse e controaccuse».
Quello che è chiaro è che nel fine settimana si dovranno prendere alcune decisioni relative alla libera circolazione prevista per il 3 giugno. Ovviamente molto dipenderà da come sarà tenuta sotto controllo la curva dell’epidemia di Covid-19. Sull’ipotesi di non riaprire subito alcune regioni (Lombardia e Piemonte), Bonaccini dice «Lo valuteremo e ne discuteremo».
Liguria
Il turismo ligure vale un buon 20% del Pil alla regione. Il governatore Giuseppe Toti è aperto all’accoglienza senza timori.
Toti è consapevole che molti cittadini lombardi, ma anche di altre zone del nord Italia duramente colpite dal Covid-19, hanno seconde case nella regione che amministra. Quindi è abbastanza improbabile pensare ad una ripresa del turismo interno senza un passaggio interregionale. Toti ha replicato alle perplessità della Fondazione Gimbe sulla riapertura di Lombardia, Piemonte e Liguria «I dati del Ministero ci dicono che per tutti gli indicatori non ci sono allarmi. Questi sono i fatti. Agli altri lasciamo l’allarmismo e il terrorismo» .
Toscana
Dal 3 giugno, la Toscana consente di raggiungere le seconde case vacanza che molti cittadini italiani hanno in regione.
A stabilirlo, un’ordinanza del presidente della Toscana Enrico Rossi. Il documento delinea istruzioni relative ai protocolli anti-covid nella fase 2. Questo, relativamente a hotel, parchi, terme, musei e camping.
«Il turismo, che contribuisce al Pil in maniera importante ma non decisiva, subirà un colpo ed il colpo sarà soprattutto sul piano occupazionale» dice Rossi, in riferimenti al calo delle prenotazioni, in particolare, dall’estero. «Noi vogliamo rilanciare la Toscana che può presentarsi come un luogo pulito, grande, dove c’è spazio, dove c’è buon cibo».
Campania
Vincenzo De Luca, governatore della regione Campania, ha promosso l’operazione «Campania Sicura».
De Luca prenderà la decisione finale il 2 giugno, in base ai dati epidemiologici, con la consapevolezza che se il governo vorrà la riapertura, lui dovrà adeguarsi.
Il governatore campano propone una «vigilanza attiva».
«Anche per la Campania il turismo è una componente fondamentale del Pil. Ma da quando è scattata la fase 2, il 4 maggio, abbiamo contato almeno 30 mila rientri dal Nord e in tanti avevano la febbre…».
Puglia
Il governatore pugliese Michele Emiliano non è a favore del passaporto sanitario e dichiara «Milano è la seconda città della Puglia», quindi «è impensabile interrompere questo canale che ci lega».
Emiliano sostiene «È chiaro che se ci sono situazioni epidemiologiche a rischio, il governo centrale può intervenire prevedendo l’istituzione di zone rosse, ma ad oggi, non mi sembra ci siano i presupposti».
Calabria
Jole Santelli, presidente della regione Calabria, promuove un turismo che sia inclusivo anche per i lombardi verso le regioni del Sud.
Santelli invita i cittadini provenienti dalle regioni a rischio di avere una particolare attenzione e dichiara «Porte aperte della Calabria ai turisti. La Calabria li aspetta nella sua veste migliore e credo che fare una vacanza in Calabria significa poi ritornarci sempre».
Santelli continua dicendo che «laddove si dovessero rintracciare dei focolai (e credo non si possa parlare di regioni ma di zone) vanno chiusi in zona rossa e controllati in partenza».«Abbiamo già avuto un problema esodo e in quell’occasione abbiamo riflettuto sul “passaporto sanitario” ma era complicatissimo».
Sardegna
Il governatore della sardegna Christian Solinas, ha risposto al sindaco di Milano Beppe Sala, tramite una lettera al Corriere della Sera.
«È inaccettabile che qualcuno possa innescare una sterile polemica su un’inesistente volontà di discriminazione dei lombardi. Qui si legge tutta la superficialità salottiera di chi si attribuisce una superiorità autoreferenziale tale da formulare giudizi ed emettere più o meno velate minacce (ce ne ricorderemo)».
Solinas auspica uno screening per ogni turista che metta piede sull’isola, per «coniugare ospitalità e sicurezza sanitaria con test accreditati dalle istituzioni nazionali». Al ministro Boccia, che lo aveva accusato di volere un provvedimento anticostituzionale, Solinas risponde: «Brandire la presunta incostituzionalità della proposta per aggirarne il merito non è un esercizio utile a nessuno: negare la soluzione non significa rimuovere il problema».
Tuttavia, il governatore sardo è l’unico finora a volere davvero questo provvedimento: la sua richiesta sarà discussa solo il 3, quando le riaperture dovrebbero già essere attuate, dalla Conferenza delle Regioni.
Sicilia
Nello Musumeci, come Solinas, seppure con tono più pacati, ha valutato l’idea del passaporto sanitario.
In Sicilia al momento, vige un’ordinanza che consente la mobilità fra regioni dall’8 giugno. Musumeci non esclude quindi una ripartenza posticipata.
Secondo Musumeci, la Sicilia ad agosto «sarà una regione a turismo speciale. Ovvio che saremo più penalizzati di altre regioni e pagheremo un conto di questa pandemia più salato rispetto agli altri, visto il boom di prenotazioni che attendevamo, ma ce la faremo comunque, puntando su un turismo più autoctono, sui siciliani che tornano a casa dalle altre regioni. Sperando che ci siano le condizioni per accogliere anche gli altri, ovviamente».
Marzia Parmigiani
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