Acqua alta Venezia: cosa devono sapere i visitatori?

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Acqua alta Venezia: cosa devono sapere i visitatori?

L’acqua alta che ha devastato Venezia a novembre 2019, ha inondato strade, piazze e chiese simbolo con patrimoni artistici inestimabili. Il fallimento nel fermare le maree del tanto celebrato M.O.S.E. impone più di una riflessione.
In molti ci avete contattato da varie regioni italiane e dall’estero per sapere se convenisse o meno visitarla ora, o perdere le vostre prenotazioni. In questo articolo, noi di Traveltherapists, cerchiamo di fare il punto della situazione. I visitatori sono i benvenuti, ma con alcune precauzioni.
L’acqua alta che ha devastato Venezia questo mese inondando le sue strade, le sue piazze e rovinando parte del patrimonio artistico, ha provocato una tempesta politica in Italia. Inoltre, si sono concretizzate nuove preoccupazioni sui cambiamenti climatici e dibattiti su come proteggere una delle città più preziose del mondo.
Ma per molti, davvero tanti turisti, l’acqua alta ha suscitato una domanda più immediata: possiamo ancora andare a Venezia?

Possiamo ancora andare a Venezia?

La risposta  in breve è sì, anche se alcuni viaggiatori sembrano preoccupati. Gli hotel di Venezia hanno riferito un tasso di cancellazione del 35% per il prossimo mese, secondo un’associazione locale, creando una perdita nell’industria del turismo di di 3 miliardi di euro.
Mentre le piogge continuano a cadere nel nord Italia e le alte maree aumentano nella Laguna di Venezia, ecco alcune informazioni di base che ogni viaggiatore a Venezia dovrebbe conoscere durante l’alta stagione.

Da dove viene l’acqua?

La città fu costruita su un gruppo di isole e isolotti in una laguna separata dal mare Adriatico da un sottile tratto di terra.  Due fiumi confluiscono nella laguna.
Tre canali attraversano quel tratto di terra, permettendo il passaggio alle navi e la comunicazione con il Mare Adriatico. Quando la marea sale, l’acqua di mare entra nella laguna; quando la marea scende, esce.
Ciò accade due volte al giorno, ogni giorno, con conseguente combinazione di acqua di mare e acqua dolce.
Oltre ad essere salmastra, l’acqua di Venezia è anche molto inquinata, poiché le acque reflue continuano a essere scaricate nei canali. 
A volte i venti forti e il maltempo contribuiscono a maree insolitamente alte, che in genere durano tra le due e le quattro ore. Questo fenomeno è conosciuto come “acqua alta”.

Che cos’è “l’acqua alta”?

Quando i veneziani parlano di acqua alta, significano una marea di 80 o più centimetri sopra il livello medio del mare. 
È un fenomeno ricorrente, soprattutto a novembre e nei mesi invernali.  Ogni locale veneziano ha un paio di galosce.
Tutti i negozi hanno barricate alle loro porte per difendere gli spazi dalle inondazioni.
Le autorità veneziane considerano qualsiasi marea superiore a 140 cm “eccezionalmente alta” e le sirene suonano per tutta la città, per far sapere alla gente del posto che il fenomeno sta arrivando.
Negli ultimi anni le maree eccezionalmente alte sono diventate più comuni, di cui quattro solo questo mese (novembre 2019).
Piazza San Marco, la parte più famosa e vulnerabile di Venezia, è anche uno dei suoi punti più bassi: quindi un’acqua alta di 140 cm sul livello del mare comporterebbe un problema ancor maggiore in quest’area, secondo il sito ufficiale del turismo della città mentre il resto della città non sarebbe così compromessa.
 Non è quello che è successo questa volta.

Perché sta succedendo qualcosa di straordinario?

In quella che fu la peggiore alluvione per Venezia dal 1966, l’acqua alta del 12 novembre raggiunse 184 centimetri, sul livello del mare.
 Quello che è successo in questo periodo, è una combinazione di maree e venti in aumento di oltre 150 km all’ora, da due diverse direzioni. Questo ha causato enormi mareggiate a Venezia.
La cripta di San Marco e il pavimento a mosaico sono stati danneggiati, la chiesa barocca di San Moisè e l’università della città, in un palazzo gotico del XV secolo, sono state allagate.
Un uomo è morto per folgorazione quando l’acqua ha causato un corto circuito. Il sindaco Luigi Brugnaro, lo ha definito disastroso e il governatore locale l’ha paragonato a “una scena di devastazione dell’Apocalisse”.
Le condizioni climatiche non hanno certo aiutato.  Ma nemmeno lo scavo costante dei canali per consentire alle navi più grandi, in particolare le navi da crociera, di entrare nei canali, permettendo più acqua nella laguna. Se ricordate, mesi fa c’era stata una polemica in merito, per i rischiati incidenti per le manovre imprecise di queste enormi imbarcazioni costrette a passare in spazi ristretti per finalità turistiche.

Cosa succederà ora?

Coloro che desiderano evitare il rischio di acqua alta dovrebbe evitare Venezia a novembre e dicembre. Solitamente la stagione turistica in Laguna si concludeva a Novembre per riprendere con il famoso Carnevale della città. Il turismo massificato degli ultimi anni, ha fatto si che arrivasse molta gente anche in bassa stagione.
 Se decidete di visitare Venezia durante questi mesi, è consigliabile portare galosce e solo zaini da mettere in spalla e non trolley o valigie a rotelle. Se arrivate impreparati e l’acqua sale, le edicole offrono sacchetti di plastica che coprono la gamba fino alla coscia, ma tendono a non durare molto prima che l’acqua riesca a entrare. Per la città sono disseminate passerelle sulle quali camminare all’asciutto, nei punti più popolari.
Inoltre è importante informarsi e capire che alcuni dei siti popolari potrebbero essere inaccessibili. Il famoso Caffè Florian e il Grancaffè Quadri, due dei caffè più famosi di Piazza San Marco, potrebbero essere chiusi.  Il Teatro La Fenice è stato riaperto di recente. Potreste visitare invece il Ghetto ebraico, che è meno vulnerabile.
 Ma se vi capita di rimanere bloccati a San Marco nel mezzo dell’acqua alta, sedetevi in un bar e pazientate, ricordando che sparirà in poche ore. Abbiamo cercato di spiegarvi in breve il fenomeno che in queste ore sta tartassando la città. Per altre info utili, potete cliccare qui.
Abbiamo scelto volutamente di non introdurre foto dei disastri creati dall’acqua alta di queste ore, perché Instagram ne è sommerso. Sappiamo che i veneziani non sono per niente contenti di vedere migliaia di foto della loro città, cuore e anima dei cittadini, messa in ginocchio come in queste ore.
Marzia Parmigiani
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