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L’aeroporto di Reggio Calabria mortificato torna a volare per comodità altrui, solo per 48 ore.
Le limitazioni alla pista cancellate temporaneamente
L’aeroporto di Reggio Calabria è stato per anni penalizzato da limitazioni alla pista che hanno ostacolato il suo sviluppo per anni. Molti di noi che avrebbero potuto beneficiarne in quanto cittadini dello Stretto e invece non è possibile. Queste restrizioni sono state improvvisamente cancellate dall’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ma solo per 48 ore, il tempo necessario alla riapertura dell’aeroporto di Catania, chiuso per un incendio.
La notizia è stata accolta con amarezza dalla città di Reggio Calabria, che vede cadere un alibi usato per decenni per giustificare il mancato decollo dello scalo. I piloti necessitavano di una abilitazione speciale per poter atterrare a Reggio Calabria, e questo ha tenuto lontane molte compagnie aeree negli anni. Anche i 13 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione come incentivi non sono bastati ad attrarre nuovi vettori.
La conferma della Sacal
La sospensione temporanea delle limitazioni è stata confermata dalla Sacal, la società che gestisce gli aeroporti calabresi: “Il Notam emesso oggi da Enac sospende l’obbligo di abilitazione per gli equipaggi che vogliono volare sull’aeroporto di Reggio C. per 48 h”.
La Sacal spiega che le compagnie dovranno comunque valutare il rischio delle operazioni, ma la pista 15 sarà considerata preferenziale. Inoltre, l’Enac sta lavorando alla cancellazione definitiva delle criticità operative.
La reazione della senatrice Minasi
La decisione dell’Enac ha provocato la reazione della senatrice Tilde Minasi, che si è subito rivolta al ministro Salvini per risolvere definitivamente la questione. La senatrice punta il dito contro Enac, Enav e Sacal, chiedendo loro di assumersi le proprie responsabilità accumulate negli anni e spiegare perché l’aeroporto di Reggio sia stato penalizzato per anni.
Le promesse continuamente disattese
Quella dell’aeroporto dello Stretto è una storia di promesse continuamente disattese. Un’infrastruttura dalle potenzialità enormi, situata in una posizione strategica, che avrebbe dovuto trainare lo sviluppo dell’intera area metropolitana. E invece negli ultimi 10 anni ha perso oltre 1 milione di passeggeri, vittima di limitazioni, vincoli burocratici e scarso interesse da parte delle istituzioni.
Le responsabilità della politica
Parte della responsabilità è anche della politica, incapace di elaborare una strategia di lungo periodo per il rilancio dello scalo. Le amministrazioni si sono susseguite, ognuna con il suo piano, salvo poi arenarsi di fronte alla complessa macchina burocratica. Cosa si è ottenuto: nessun progresso, mentre gli scali di Lamezia Terme e Catania correvano, Reggio Calabria rimaneva indietro.
La speranza in nuovi investimenti?
C’è la speranza che gli ingenti finanziamenti in arrivo con il PNRR possano finalmente smuovere le acque. L’aeroporto necessita di interventi infrastrutturali, a partire dall’allungamento della pista, oltre che di una strategia di promozione del territorio. Ma serve anche un cambio di mentalità da parte delle istituzioni e un impegno concreto per rimuovere gli ostacoli che ne hanno frenato lo sviluppo. I prossimi mesi saranno decisivi per capire se finalmente l’aeroporto di Reggio potrà spiccare il volo.
Pensieri finale: l’aeroporto di Reggio Calabria mortificato torna a volare per comodità altrui, solo per 48 ore
L’improvvisa sospensione delle limitazioni operative per l’aeroporto di Reggio Calabria ha il sapore di una beffa per la città, che da decenni aspetta invano il rilancio dello scalo. Ma può anche rappresentare un’occasione per tornare a puntare i riflettori su una infrastruttura dalle enormi potenzialità, finora incompiuta.
La politica locale, non può continuare a scaricare le colpe solo sugli enti preposti. Serve unità d’intenti e impegno concreto per garantire il futuro dell’aeroporto, volano indispensabile per lo sviluppo dell’intera area metropolitana. I cittadini, che da troppo tempo sopportano i disagi di uno scalo ridotto ai minimi termini, pretendono fatti e non più parole.
È il momento della svolta, l’ultima occasione per riscattare le tante promesse tradite. In ballo non c’è solo il destino di un aeroporto, ma una nuova visione di sviluppo per il territorio, capace di superare particolarismi e campanili. Se Reggio saprà volare alto, trascinerà con sé l’intera Calabria.
Elina Sindoni
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