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Amsterdam: quel Coronavirus che rischia di spegnere la memoria di Anna Frank
La casa di Anna Frank ad Amsterdam, (Anne Frank Huis) è un’istituzione, un monito per l’Europa per tutto il mondo che mantiene vivo il ricordo dell’olocausto nazista ai danni degli ebrei e non solo.

Statua di Anna Frank ad Amsterdam – settembre 2020
La storia della giovane olandese ed il suo diario, è conosciuta e ha intenerito i cuori di tutto il mondo.
Purtroppo la pandemia di Covid-19, ha costretto nel 2020 diverse volte questo piccolo museo di Prinsengracht, a chiusure temporanee per timide riaperture estive nel rispetto di tutte le norme anti Coronavirus.



Marzia davanti alla Casa di Anna Frank ad Amsterdam – settembre 2020
A causa dell’emergenza sanitaria globale, ora è nuovamente chiuso almeno fino al 19 novembre.
Oggi dopo 60 anni dall’apertura, questa istituzione è sull’orlo del fallimento e sta chiedendo sostegno finanziario pubblico.
Al momento attuale, nemmeno le gite scolastiche possono accedere alla Casa di Anna Frank di Amsterdam.



Marzia davanti alla deserta casa di Anna Frank a settembre 2020
Vi assicuriamo che visitarla è un’esperienza davvero commovente.
Le scale che portano al nascondiglio dietro la libreria, sono conservate come erano a quel tempo.



La libreria porta del nascondiglio di Anna Frank
Quando è stata fondata la Anne frank Huis?
Nel 60 esimo anniversario in cui la Casa di Anne Frank ha aperto le sue porte, il famoso museo ha fatto appello al pubblico per il sostegno affinché potesse sopravvivere.
Il 3 maggio 1960, il luogo segreto dove la giovane Anna Frank e altre sette persone hanno vissuto in clandestinità per due anni (dal 1942 al 1944) durante l’Olocausto, divenne un museo.
Otto Frank, il sopravvissuto padre di Anne, raccolse i 350 mila fiorini necessari per acquistare e restaurare il suo vecchio edificio, con l’aiuto dell’ex sindaco di Amsterdam e la generosità dei donatori olandesi.
Il 12 giugno 1958, in occasione di quello che sarebbe stato il 29 esimo compleanno di Anna Frank, l’allora sindaco di Amsterdam Gijs Van Hall si impegnò per porre i riflettori su questa istituzione sostenendo che:
“La casa doveva essere preservata come simbolo di coraggio, speranza e fiducia nelle persone in mezzo alle minacce mortali dei nostri tempi”.
Sessant’anni dopo, l’organizzazione – che è stata chiusa a causa del coronavirus – chiede il sostegno del pubblico per mantenere il suo programma educativo e il museo di fama mondiale.



Cartello – Vietato agli ebrei – Anna Frank Huis
La casa di Anna Frank è un’istituzione auto-finanziata
Ronald Leopold, direttore esecutivo, ha dichiarato: “Il mondo sta attraversando una crisi senza precedenti, che ha un enorme impatto sulle persone di tutto il mondo e anche sulla Casa di Anne Frank.
Siamo un museo indipendente che non è sovvenzionato dallo stato o dalla città.
Se vogliamo continuare a diffondere la memoria di Anne Frank e della missione di suo padre, abbiamo un disperato bisogno di sostegno finanziario”.
Anche nella timida riapertura estiva, il museo ha potuto ospitare il 20% della normale presenza di visitatori.
In più il 90% dei turisti proviene dall’estero. Noi ci siamo passate a settembre 2020 e come vedete dalle foto era deserta e piena di spot in cui si presentavano le limitazioni imposte dal Covid-19.



Regole Covid-19 alla casa di Anna Frank
Ovviamente questa istituzione è in sofferenza e speriamo davvero che il Coronavirus non riesca a spegnere la memoria di Anna Frank.
Mai come prima, in questi tempi di odio la casa di Anna Frank deve restare aperta. Per non dimenticare.
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