Banksy trova una soluzione per la statua di Colston abbattuta a Bristol

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Banksy trova una soluzione per la statua di Colston abbattuta a Bristol

Edward Colston era un mercante di schiavi inglese del XVII secolo.
L’abbattimento della sua statua nella città portuale inglese di Bristol è stato apprezzato da alcuni come una resa dei conti attesa da tempo nei confronti del passato imperialista britannico.
Da altri invece, è semplicemente liquidato e denunciato come un atto criminale.
Nelle scene trasmesse in tutto il mondo, i manifestanti antirazzisti che hanno preso parte al movimento globale Black Lives Matter, hanno demolito la statua domenica e l’hanno gettata nelle acque del porto di Bristol.
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La statua di Colston abbattuta a Bristol – fonte: wikipedia

Chi era Edward Colston?

Colston fece fortuna nel commercio di schiavi, ma fu anche un benefattore per la città di Bristol.
Infatti, diverse strade ed edifici della città portano il suo nome. La statua si trova nel centro di Bristol dal 1895 ma è stata sempre più oggetto di controversia.
Colston è considerato sia un riverito filantropo sia un gretto commerciante di schiavi. In passato sono state create petizioni per chiedere la rimozione della statua.
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Il progetto dell’opera di Banksy relativa al ripristino della statua di Colston- fonte: Wikipedia

La soluzione di Banksy alle vicende della statua di Colston

Banksy, il misterioso artista di Bristol, ha proposto una sua personale interpretazione e presentazione relativa ai fatti accaduti nella città inglese che a suo avviso, catturerebbe l’anima del dibattito e il dramma della situazione.
“Ecco un’idea che si rivolge sia a chi rispetta la statua di Colston sia a chi non lo fa”, ha scritto Banksy su Instagram.
“Lo trasciniamo fuori dall’acqua, lo rimettiamo sul basamento, leghiamo il cavo attorno al collo e commissioniamo alcune statue di bronzo a grandezza naturale di manifestanti nell’atto di tirarlo giù.Tutti contenti. Un giorno famoso e da commemorare.”
Conosciuto per opere d’arte spiritose, immediate, schiette e dissacranti, spesso sintesi intelligente e a volte sconvolgente delle vicende mondiali, Banksy aveva già reagito all’evento che ha scatenato le proteste globali, la morte dell’americano nero George Floyd. Ecco qui il messaggio dal suo Instagram:
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Il frame del pensiero di Bansky . fonte: Instagram

Cosa dice Banksy su Instagram in merito al razzismo ed alle vicende di George Floyd?

 

La traduzione del suo messaggio è:
“In un primo momento, ho pensato di dover star zitto e ascoltare i neri, riguardo a questo problema. Ma perché avrei dovuto farlo? Non è un loro problema, ma è mio. Le persone di colore sono danneggiate dal sistema. Il sistema dei bianchi. Come una tubatura rotta che allaga l’appartamento sottostante. Questo sistema fallimentare, sta creando una vita miserabile, ma non è loro compito sistemarla. Non possono – Nessuno li farà entrare nell’appartamento del piano di sopra. Questo è un problema dei bianchi. E se i bianchi non lo aggiustano, qualcuno dovrà salire al piano di sopra e dare un calcio alla porta per entrare.”
Banksy ha pubblicato un’opera d’arte sabato raffigurante la bandiera degli Stati Uniti con una candela che fa parte di un memoriale a una figura anonima, nera, che si staglia.
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L’opera di Banksy relativa alle vicende americane dell’assassinio di Floyd

E voi cosa pensate di questi eventi? E’ giusto rimuovere monumenti che rappresentano comunque una parte della storia e del patrimonio di tutti noi?
Ha senso “rileggere” alcuni film (come è successo nel caso di “Via col vento”), libri, marchi, bollandoli come razzisti, quando semplicemente sono stati creati per descrivere il momento storico che rappresentavano?
Forse, piuttosto che cercare di cancellare azioni del passato, avrebbe più senso “riparare le tubature” come dice Banksy. D’altronde, siccome è impossibile cambiare il passato, possiamo provare a cambiare il futuro.
Marzia Parmigiani
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