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LGBTQ in Cina.
Blued: l’app di appuntamenti che aiuta la comunità LGBTQ in Cina
La storia di Geng Le (Ma Baoli) è davvero particolare.
Si tratta di un poliziotto cinese che per ben 12 anni ha gestito in segreto Danlan.org, un sito web a tematica gay.
Il viaggio di Ma verso l’apice dell’industria tecnologica cinese è iniziato nei primi anni 2000 quando ha dato il via a Danlan.org, sostanzialmente, un blog sulla sua vita da gay.
Il blog di Ma si è gradualmente ampliato fino a diventare un influente forum online per le persone LGBTQ in Cina.
Uno spazio per condividere articoli sullo stile di vita, consigli sulla salute e racconti.
Ma Baoli ha perso famiglia e lavoro quando nel 2012 i suoi superiori hanno scoperto questo sito.

Ma Baoli CEO di BlueCity – Fonte: The Economist
Da allora, il suo impegno è aumentato sempre più, con l’idea di legittimare le relazioni omosessuali in Cina.
Per questo, sempre nel 2012, ha creato Blued, ovvero la prima app network gay cinese per LGBTQ in Cina.
Attualmente Blued che ha sede a Pechino, vanta 200 dipendenti e ha aperto nuove sedi in India e nel Regno Unito.
Nell’ufficio centrale di Pechino, ci sono sale riunioni intitolate a Oscar Wilde e ad altre figure LGBTQ di tutto il mondo.
In circa 4 anni, Blued è diventato il maggiore social network gay al mondo.



Il problema della discriminazione degli omosessuali in Cina






Blued in Japan



La mascotte di Blued
Il suo lavoro ha contribuito a migliorare la percezione generale delle persone LGBTQ in Cina, migliorando anche i rapporti familiari e amicali dell’intera comunità.
Blued app incontri gay Cina sopravvive diventando una farmacia
A tal proposito fondatore e CEO di BlueCity Ma Baoli ha dichiarato: “Con una lunga storia al servizio della comunità LGBTQ, abbiamo una comprensione senza precedenti dei loro bisogni e preoccupazioni”.
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