Brexit: cosa cambierà nei viaggi verso il Regno Unito?

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Brexit: cosa cambierà nei viaggi verso il Regno Unito?

Ci siamo: dopo tre anni di ritardo, si avvicina il giorno della Brexit. Cosa aspettarsi allora se si visita Londra? Infatti la Gran Bretagna dovrebbe lasciare l’Unione Europea il 31 gennaio 2020. Noi andremo a Londra a fine gennaio 2020 e torneremo dopo la Brexit. Siamo davvero curiose di vedere “che aria tira”.
In questo articolo, il vostro blog di viaggio Traveltherapists farà il punto della situazione su cosa cambierà per i viaggiatori e cosa no.

Una “vittoria” politica

La vittoria del partito conservatore alle elezioni generali di dicembre 2019, ha aperto la strada alla Gran Bretagna per realizzare finalmente i suoi piani di lasciare l’Unione europea.
Ciò non significa che tutto cambierà dall’oggi al domani: ci sarà un periodo di transizione, poiché la Gran Bretagna e l’Unione Europea elaboreranno i dettagli finali prima della fine del 2020.
I confini e il modo in cui i viaggiatori li attraverseranno sono uno degli argomenti a creare maggiori problemi. Con la Gran Bretagna nell’Unione europea, le persone e le merci sono state finora movimentate, da un paese all’altro senza bisogno di passaporto o controllo doganale.
Un punto critico da definire è stato come affrontare il confine tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda, che rimarrà un membro dell’Unione Europea.
Mentre l’effetto della Brexit sull’economia e sulla politica della Gran Bretagna è incerto, c’è più chiarezza per i viaggiatori.
Ecco cosa dovete sapere se avete intenzione di viaggiare in Gran Bretagna nel mondo post Brexit.

I viaggi aerei

Per anni, i voli tra Europa e Gran Bretagna hanno operato nell’ambito di un accordo che consentiva alle compagnie aeree da quei due luoghi, di accedere ai rispettivi mercati. Prima della sua uscita, la Gran Bretagna ha stipulato accordi bilaterali a cielo aperto con paesi, tra cui Stati Uniti, Islanda, Svizzera, Marocco e Albania. È in procinto di stabilire trattati simili con altri paesi. Con la Brexit, gli inglesi passeranno alla linea extra-europea, unendosi di fatto a tutti i  viaggiatori al di fuori dell’Unione Europea. Forse per i cittadini dell’area Schengen, le file in aeroporto saranno più brevi (magra consolazione).

Riguardo ai diritti dei passeggeri, l’Unione europea è nota per il suo approccio favorevole ai viaggiatori ai voli in ritardo e cancellati. Il Regolamento di compensazione del volo 261/2004, offre a tutti i viaggiatori da e verso i paesi dell’Unione Europea, indipendentemente dalla nazionalità, il rimborso in caso di ritardo del volo, negato imbarco o cancellazione. Ciò non dovrebbe cambiare con Brexit.

Cosa succede ai cittadini britannici che viaggiano verso l’Unione Europea e viceversa?

Le modifiche saranno più evidenti per i cittadini britannici e dell’Unione europea, che finora si sono spostati tra i paesi utilizzando solo la carta d’identità nazionale. Ora, chi viaggia tra Gran Bretagna e Unione Europea dovrà munirsi di passaporto.
Infatti, dopo il 31 dicembre 2020, i cittadini dell’Unione Europea non potranno utilizzare le carte d’identità nazionali per entrare in Gran Bretagna.
La Commissione europea ha proposto di consentire ai cittadini britannici di poter andare nell’Unione europea per brevi soggiorni fino a 90 giorni, se la Gran Bretagna concede ai cittadini dell’Unione europea lo stesso privilegio. Questo periodo di 90 giorni sarà contrassegnato da un timbro sui passaporti.

E per chi viaggia in treno o traghetto tra la Gran Bretagna e l’EU?

Il governo britannico ha affermato che i treni, i traghetti, le crociere e i servizi di autobus e pullman tra la Gran Bretagna e l’Unione europea, funzioneranno senza cambiamenti dopo la Brexit.
Da sempre, ai passeggeri vengono controllati passaporto e documento d’identità prima di partire sul treno Eurostar, e quelli continueranno.
I viaggiatori che hanno bisogno di visti, dovranno continuare a farli.

Sarà necessario il visto per andare in Regno Unito?

No, non sarà necessario. Però dopo gennaio 2021, nell’ambito di un nuovo sistema di sicurezza destinato a vagliare i viaggiatori senza visto, i britannici e le persone che non fanno parte dell’area Schengen, dovranno fare domanda  preventiva per avere l’ETIAS.
Questo, per entrare nei paesi dell’Unione Europea. Si tratta di un sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi, che rafforza i confini dell’Unione stessa.
Ottenere l’autorizzazione, comporta la registrazione online e il pagamento di una piccola tassa (7 euro). L’introduzione dell’ETIAS, coincide con la Brexit, ma i due non sono correlati.

Viaggiare in Gran Bretagna sarà più o meno costoso?

La battaglia di oltre tre anni per attuare la Brexit è stata negativa per l’economia britannica, ma positiva per i viaggiatori internazionali.
Il valore della sterlina è sceso a circa 1,17 euro e a 1,30 dollari. Ciò ha reso più economico il viaggio in Gran Bretagna e sia gli americani che altri visitatori internazionali, ne hanno approfittato. Nel 2018, Londra ha accolto 19 milioni di visitatori, con numeri record dagli Stati Uniti e dalla Cina.

E gli alloggi?

Sebbene sarà più economico per i turisti viaggiare in Gran Bretagna a causa della sterlina più debole, potrebbe esserci una maggiore concorrenza interna per gli hotel. Ciò porterebbe un aumento dei prezzi delle camere. Molti inglesi, infatti, soggiornano in Gran Bretagna durante le loro vacanze, il che significa che sono in competizione per camere d’albergo disponibili, escursioni e prenotazioni di ristoranti. Essendoci una domanda molto alta di questi servizi, il settore del turismo, può permettersi di mantenere prezzi sopra la media. Se desiderate approfondire l’argomento della Brexit, leggete anche questo articolo.

Speriamo di avervi chiarito un po’ le idee sul post Brexit.
 
 
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