Indice
Come gestire lo stress in aeroporto
Viaggiare è una delle cose più belle, si sa. Ma non tutti affrontano questa esperienza solo con una sana adrenalina. Specialmente quando si deve prendere un aereo, non tutte le persone la vivono bene. Tra la folla, i problemi di sicurezza, la necessità di essere rapidi, la frustrazione dei ritardi dei voli e non ultima, anche la paura di volare, l’aeroporto può essere una fase di viaggio che provoca stress.
Potrebbe sembrare strano, in quanto blog di viaggio, parlare di come gestire lo stress in aeroporto.
Tuttavia noi desideriamo parlare del viaggio, in tutte le sue sfumature e sfaccettature: citarne gli aspetti critici, significa per noi, cercare di facilitare le persone ad affrontarli.
In questo articolo, Traveltherapists, vi dà alcuni piccoli suggerimenti, strategie per affrontare ansie e fastidi grandi e piccoli e per rendere il vostro prossimo viaggio in aereo meno stressante prima del decollo.
Già, perché ancor prima di decollare, l’aeroporto stesso può essere una fase stressante del viaggio.
I controlli di sicurezza
Non c’è niente come entrare in un aeroporto e vedere una fila di un’ora per far salire i livelli di stress. Partiamo dal presupposto che questi controlli servono per tutelare tutti i passeggeri, fra cui voi: quindi sono utili.
Abbinate però l’ansia alla sfortuna di incontrare personale scortese, che vi fa passare due o tre volte al metal detector perché continuate a “suonare”.
In effetti negli aeroporti, un po’ come nella vita in generale, si incontra di tutto. Agenti gentili e sorridenti, personale indifferente e, a volte, purtroppo un po’ arrogante.
Come fare allora? Dato che non possiamo controllare variabili come quanta fila ci sarà o chi ci sarà ai controlli di sicurezza, il miglior consiglio che possiamo darvi, è quello di arrivare in aeroporto con buon anticipo.
Questo è il modo più semplice per evitare lo stress causato dalle file dei controlli di sicurezza. Calcolate i tempi, in base alle dimensioni dell’aeroporto e al vostro livello di comfort. Tuttavia, dovrebbe essere di almeno due ore per i voli nazionali ed europei, almeno tre ore per quelli intercontinentali.
Una volta che i viaggiatori raggiungono i metal detector ed i body scanner, gli addetti alla sicurezza potrebbero creare disagi o problemi. In generale, poiché i viaggiatori sono tenuti a seguire gli ordini degli agenti, è meglio cercare di mantenersi educati nell’eventualità di atteggiamenti non proprio gentili. Considerate che gli addetti alla sicurezza possono anche decidere di non farvi passare e credeteci, non ne vale davvero la pena!
In situazioni estreme o escalation con un determinato ufficiale, chiedete di parlare con un superiore. Comunque, eventi così spiacevoli, sono davvero rari. Se siete disposti a pagare qualcosa in più per evitare le file, molte compagnie e tutti gli aeroporti, hanno una linea di Fast Track, che vi consente di accedere ai controlli, saltando la fila per raggiungere subito l’area delle partenze.
Superare i fastidi
Il potenziale fastidio in un aeroporto, anche dopo il processo di sicurezza, è apparentemente infinito. Folla di persone, rumori di ogni tipo, soprattutto durante i weekend o i periodi festivi.
Fortunatamente, molti aeroporti, si stanno dotando di spazi più sereni e silenziosi.
Se per caso non riusciste a trovare uno spazio per rilassarvi, potete crearne uno voi. Trovate un angolo tranquillo, un gate vuoto, una sala o persino una cappella.
Armatevi di app per la meditazione, o musica rilassante. Se avete abbonamenti streaming (come Netflix, Amazon Prime, etc.) scaricatevi un po’ di episodi delle vostre serie preferite.
Paura di volare
La prospettiva di sfrecciare per centinaia di km all’ora, in un tubo di metallo a diecimila metri di altezza, è un’idea molto comune che induce stress. In realtà una persona su sei, ha paura di volare. Questo tipo di paura, può manifestarsi in modi davvero diversi. Esistono persone che non hanno mai volato, quindi temono ciò di cui non hanno esperienza. Poi, abbiamo soggetti che temono gli spazi ristretti e hanno paura di perdere il controllo con attacchi di panico. Altri ancora, hanno prettamente una paura tecnica del velivolo. Sobbalzano per ogni rumore e non si spiegano come un aereo così grande possa volare.
Molte persone, prendono ugualmente un aereo, ma cercano di gestire la cosa tramite farmaci o alcol.
Poi sapete cosa succede? Queste persone, una volta a destinazione, non si godono nemmeno le vacanze perché si concentrano sul pensiero del volo di ritorno, senza mai rilassarsi davvero.
Il National Institute of Mental Health ha scoperto che il 6,5% degli americani ha una fobia che impedisce loro di volare. Le stime sull’ansia da volo regolare sono molto più elevate.
La paura di volare, in realtà è molto diffusa: difficile sapere da un punto di vista epidemiologico quante persone ne soffrono.
Una cosa che può aiutare è imparare le probabilità. Le statistiche ci dicono che volare è uno dei modi più sicuri di viaggiare. Certo, non abbiamo alcun controllo sul fatto che il pilota faccia atterrare o meno un aereo, ma esistono strategie per affrontare il disagio fisico.
Alcune, sono specifiche per affrontare i sintomi dell’ansia, come l’iperventilazione ed includono trattenere il respiro per quattro secondi ed espirare attraverso la bocca. Ripetete per 10 volte. Questa pratica, riduce il flusso di ossigeno e vi costringe a rallentare il battito e calmarvi.
Un altro approccio “fisico” che potete fare seduti al gate o in aereo è posizionare le braccia all’interno del bracciolo e spingere contro di esso più intensamente che potete. Se lo fate il più a lungo possibile, contraendo anche le gambe, costringerete i muscoli a stancarsi. Anche questo va ripetuto per 3 o 4 volte.


Ed una volta a destinazione?
Ok, ce l’avete fatta: siete arrivati a destinazione. Ed ora? Anche arrivare da un volo internazionale e rispondere alle domande delle autorità doganali e dell’immigrazione può provocare stress.
Una buona idea per chiunque passi attraverso il processo di ispezione è quello di facilitarvi l’ingresso, preparandovi a rispondere a domande base, su quanto dura il viaggio, lo scopo del viaggio e dove alloggiate. Ricordate in ogni caso che se non parlate la lingua del luogo, avete diritto ad un traduttore nella vostra lingua.
Conclusioni
Questo articolo, volutamente ha messo in rilievo gli aspetti più stressanti e ansiogeni dell’esperienza di un viaggio in aereo. Se state leggendo e avete trovato questo articolo, probabilmente volevate saperne di più su questi aspetti.
Tranquilli, non siete soli e buona parte delle vostre preoccupazioni, viene sperimentata da tantissime persone!
Abbiamo pensato di condividerla nell’idea che solo il sapere che sia normale provare una certa quota di ansia in aeroporto, possa far sentire le persone più tranquille e normali. Il fatto di non parlare con facilità o diffusamente di certe emozioni, non significa che non esistano.
Ma viaggiare, raggiungere luoghi lontani ed esotici, è sempre un’esperienza che vale la pena fare. Parola di Traveltherapists!
Marzia Parmigiani
Potrebbe interessarvi inoltre:
Ci Avete Letto In: 2.331