Come mantenere la motivazione durante la pandemia

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Come mantenere la motivazione durante la pandemia

Fare ciò che è significativo, agire su ciò che conta davvero. Sono solo alcuni degli antidoti al burnout.
Vediamo assieme come mantenere la motivazione durante la pandemia.
Essere in grado di mantenere alta la motivazione in questi tempi difficili, sta diventando una sfida crescente per molte persone. La vita in generale è stata frenata, se non bloccata, dalla pandemia di Coronavirus.
Inizialmente, chiusi per il lockdown, abbiamo affrontato, con una certa soddisfazione, faccende a lungo trascurate, come mettere a posto armadi, riorganizzare cassetti e pulizie di ogni stagione.
Poiché le settimane si sono trasformate in mesi, l’isolamento da Covid-19, 
ha fatto sì, che un crescente numero di persone, abbia perso energia e desideri.
Molti inoltre, lamentano mancanza di motivazione nel portare avanti le cose di tutti i giorni.
Per alcuni, anche allenarsi può sembrare scoraggiante. quando le attività preferite come il nuoto, o lo spinning, non sono ancora accessibili, o difficili da frequentare. Come uscirne?

La motivazione intrinseca e la motivazione estrinseca

Daniel Goleman, famoso per i suoi scritti sull’intelligenza emotiva, ha parlato di due tipi di motivazione: estrinseca e intrinseca. 
La motivazione estrinseca riguarda atti compiuti per ricevere una ricompensa, risultati esterni quali ricchezza, potere o fama.
Oppure solo per evitare la punizione.
La motivazione intrinseca, invece, riguarda comportamenti fatti per se stessi che sono personalmente gratificanti.
Per esempio, aiutare altre persone, partecipare ad un’attività divertente o studiare una materia affascinante. 
La motivazione intrinseca, si lega ad ispirazioni provenienti dall’interno di una persona.
Tende ad essere più forte ed i risultati più soddisfacenti.
Il lockdown, ha spinto tanti di noi in una modalità di motivazione estrinseca: si tratta di affrontare qualcosa per cui è difficile trovare un significato tangibile e spendibile sul breve periodo.
Allo stesso tempo, è un’occasione per pensare a ciò che conta davvero per noi. 
Altrove, abbiamo parlato della visione ispiratrice del leggendario neurologo e psichiatra austriaco Viktor E. Frankl, sopravvissuto per quattro anni nei campi di concentramento nazisti, sostenuto da profondi obiettivi e significati.
Gli scritti di Frankl, offrono un percorso per trovare speranza anche in questi tempi bui. 
Esorta le persone a riflettere su ciò che conta davvero per loro e cercare modi per agire su ciò che è più significativo.
Suggerisce a chi si sente privo di motivazione, come affrontare ciò che accade, capirne i significati e comprendere cosa conti davvero.
Inoltre, invita a trovare nuovi modi in cui si possa agire su ciò che si reputa importante.

Le opportunità di benessere

Prendersi cura degli altri, ha un effetto tangibile su come ci sentiamo e su come ci fanno sentire gli altri. 
Ci sono molte opportunità di spostare la nostra attenzione da noi stessi agli altri. 

Gli schemi negativi di pensiero

Come sostiene Goleman, “Le notizie del giorno forniscono costantemente un promemoria inconscio sul fatto che siamo tutti mortali. Ciò può tradursi in schemi di pensiero negativi.”
Ma se riflettiamo consapevolmente sulla nostra stessa morte, ciò che conta davvero, sono le persone che amiamo ed i modi in cui le aiutiamo.
Quando gli individui intraprendono un comportamento generoso e altruistico, in realtà attivano circuiti nel cervello che sono fondamentali per promuovere bene e ben-essere.
In altre parole, prendersi cura di altre persone può essere la ricompensa.

Lato destro e lato sinistro

Le persone la cui visione emotiva è focalizzata sul lato sinistro della corteccia prefrontale del cervello, che è attivata da un comportamento altruistico, tendono ad essere più positive. 
È più probabile che diventino frustrate e irritate quando i loro obiettivi vengono vanificati.
Ciò però, aiuta a mobilitare la loro energia e la loro capacità di superare gli ostacoli che rendono arduo il raggiungimento dei loro obiettivi.
D’altra parte, il lato destro della corteccia prefrontale funge da inibitore comportamentale: un meccanismo che spinge le persone a rinunciare più facilmente quando il gioco si fa duro. 
Tali persone tendono ad essere eccessivamente caute, timorose, avverse al rischio e non fortemente motivate.

La minaccia del nuovo Coronavirus

Il timore di non poter sfuggire alla minaccia del nuovo Coronavirus, può portare a sentimenti di futilità. 
Che senso ha fare qualcosa se alla fine non possiamo controllare? 
Tale pensiero può certamente contrastare la motivazione e sfociare in un’esistenza senza gioia e non gratificante. 
Invece, è utile adottare un approccio più positivo, selezionando gli obiettivi che sono raggiungibili, ma che rappresentano ancora una sfida.

Suddividere gli obiettivi

Per molti di noi ora limitati dal Covid-19, la motivazione potrebbe essere facilitata, dividendo grandi obiettivi in ​​piccoli compiti specifici più facilmente realizzabili.
Non così semplici da essere noiosi e presto abbandonati. 
Ma ancor più importante dei compiti personali, pensa a cosa potresti fare per le altre persone nei limiti del distanziamento sociale, coltivando l’empatia ed il benessere.
Ritrovare comportamenti positivi, permette inoltre di ricaricarsi energeticamente e di avere più risorse a disposizione per affrontare le difficoltà. Speriamo di averti dato spunti utili di riflessione.
Se vuoi approfondire la tematica relativa al benessere, clicca qui.
Marzia Parmigiani

Bibliografia:

Frankl, V.; “Yes to life: in spite of everything”

Goleman, D.; “Intelligenza emotiva”

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