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Come si prende il Coronavirus dalle superfici
Prendere il Coronavirus toccando superfici contaminate, non è in genere il modo in cui il virus si diffonde.
Ma può succedere.
Il timore di essere contagiati dal Coronavirus tramite le superfici contaminate, ha spinto molti di noi a trascorrere gli ultimi mesi a disinfettare la spesa, prodotti alimentari e ad avere paura di toccare i pulsanti dell’ascensore.
Ma qual è il rischio reale di prender il Covid-19 da una superficie o un oggetto?
La domanda aleggia nella mente di ognuno di noi e c’è sempre stata una certa confusione in merito.
Insomma, possiamo prender il Coronavirus toccando una maniglia? Il bancone del bar? Un frisbee?
La risposta, in teoria, è sì, motivo per cui è necessario lavarsi spesso le mani ed evitare di toccarsi il viso.
Numerosi studi su influenza, Rhinovirus, Coronavirus e altri microbi, hanno dimostrato che le malattie respiratorie, incluso il nuovo Coronavirus, possono diffondersi toccando superfici contaminate, in particolare in luoghi come asili, uffici e ospedali.
Il Coronavirus si può prendere da superfici toccate molto frequentemente
Le superfici toccate frequentemente, come ringhiere, maniglie delle porte o pulsanti dell’ascensore, non sono il principale motore dell’infezione. Ma bisogna sempre fare attenzione e non toccarsi viso, bocca e occhi.
Se una persona infetta tossisce o starnutisce sulle sue mani, alcune delle goccioline possono schizzare su una superficie vicina. Oppure, la persona diffonde i germi toccando un rubinetto o un piano di lavoro prima di lavarsi le mani.
Gli studi dimostrano che il Coronavirus può durare fino a tre giorni su plastica e acciaio. Tuttavia, una volta atterrato su una superficie, il virus inizia a disintegrarsi nel giro di poche ore.
Ciò significa che una gocciolina su una superficie è molto più contagiosa subito dopo lo starnuto. Non molto, nei giorni a seguire.
Insomma, per essere contagiati, si dovrebbe toccare la superficie contaminata, raccogliere abbastanza virus vivo sulle mani e quindi toccare gli occhi, il naso o la bocca.
Solo in un caso del genere, ci sarà il contagio.
“C’è una lunga catena di eventi che dovrebbero accadere affinché qualcuno si infetti attraverso il contatto con generi alimentari, posta, contenitori da asporto o altre superfici”, ha detto Julia Marcus, epidemiologa delle malattie infettive e assistente professore nel dipartimento di medicina di popolazione ad Harvard Scuola di Medicina.
“L’ultimo passo in quella catena causale è toccarsi gli occhi, il naso o la bocca con la mano contaminata, quindi il modo migliore per assicurarsi che la catena sia spezzata, è lavarsi le mani.”


Gli esperimenti sulla diffusione del Coronavirus
Altri studi hanno utilizzato traccianti fluorescenti invisibili. Si tratta di germi falsi che si illuminano con luce nera, per tracciare la diffusione dei germi dalle superfici. I risultati sono scioccanti.
In una serie di esperimenti, l’86% dei lavoratori è stato contaminato quando in ufficio sono stati messi traccianti spray o in polvere su oggetti comunemente toccati.
Quando la polvere del tracciante è stata messa su un rubinetto del bagno, il residuo luminoso è stato trovato sulle mani, sui volti, sui telefoni e sui capelli dei dipendenti.
Da un telefono condiviso, il tracciante si è diffuso su superfici desktop, bicchieri, tastiere, penne e maniglie delle porte.
Un pulsante contaminato della fotocopiatrice ha aggiunto una scia di impronte digitali fluorescenti trasferite su documenti e apparecchiature informatiche.
E a soli 20 minuti dall’arrivo a casa dall’ufficio, sono stati trovati germi falsi su zaini, chiavi e portamonete. Tracce anche su maniglie delle porte di casa, interruttori della luce, controsoffitti ed elettrodomestici da cucina.
Quegli esperimenti mostrano come i germi possono diffondersi sulle superfici. Tuttavia, affinché accada, il virus deve sopravvivere abbastanza a lungo ed quantità sufficiente da contagiare.
Con l’influenza, ad esempio, sono necessarie milioni di copie del virus dell’influenza per infettare una persona.
Ma potrebbero essere necessarie solo poche migliaia di copie per infettare una persona, quando il virus dell’influenza si manifesta dall’aria direttamente nei polmoni.
In conclusione possiamo dire che il modo migliore per proteggerci dal Coronavirus, sia che si tratti di trasmissione superficiale o stretto contatto umano, è qualcosa che già conosciamo.
Il distanziamento sociale, il lavaggio delle mani, l’abitudine di non toccarsi il viso e indossare mascherine.
Marzia Parmigiani
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