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Viaggiare cambia la personalità.
Viaggiare cambia la personalità
Spesso vi abbiamo parlato del tema del viaggio per il suo impatto positivo sulla vita delle persone.
Non si tratta solo di un discorso legato alla Travel Therapy, ma di una concezione di viaggio in grado di ampliare le prospettive.
Infatti l’esposizione a nuovi contesti culturali ed esperienze non dev’essere inteso solo come aiuto a staccare dalla routine.
Secondo un articolo del 2013 pubblicato sul Journal of Personality and Social Psychology, il viaggio può avere effettivamente un impatto permanente sul nostro cervello e sulla nostra personalità in svariati modi.
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Marzia a Otori – Marzo 2020
Viaggiare cambia la personalità: la teoria dei “Big Five”
Questo studio si basa sui Big Five.
Si tratta di una delle teorie della personalità, maggiormente efficaci per spiegare le differenze fra individuo ed individuo.
Questa teoria è stata elaborata da MacRae e Costa e individua cinque grandi fattori di personalità che sono:
- Nevroticismo (sensibile/nervoso versus resiliente/fiducioso).
- Estroversione (estroverso/energico versus solitario/riservato).
- Apertura all’esperienza (inventivo/curioso versus coerente/cauto).
- Coscienziosità (efficiente/organizzato versus stravagante/incurante).
- Gradevolezza (amichevole/compassionevole versus provocatorio/insensibile).
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Lo schema dei Big Five – fonte: Wikipedia
L’esperienza del viaggio è in grado di modificare i cinque grandi fattori di personalità
Insieme, i Big Five sostanziano la personalità umana e possono essere soggetti a modifiche a seguito dell’esperienza del viaggio, in particolare i viaggi all’estero.
Ma in che modo?


Viaggiare cambia la personalità: in che modo il viaggio influenza i cinque fattori di personalità?
Nevroticismo
Il nevroticismo – o instabilità emotiva – indica la capacità di una persona di far fronte ai cambiamenti della vita, alle capacità di resilienza e flessibilità.
Come potete immaginare, le persone che viaggiano più frequentemente si trovano in situazioni insolite più spesso.
In tal modo, i dilemmi e le situazioni di problem solving che s’incontrano in viaggio, stimoleranno nuova consapevolezza e aiuteranno a mettere nella giusta prospettiva, i problemi incontrati nella vita di tutti i giorni.
Insomma, più avrete vissuto al di fuori dell’ambito di ciò a cui siete abituati come nel caso dei viaggi, meno difficili o straordinarie appariranno le sfide della vita.


Apertura all’esperienza
E’ praticamente impossibile viaggiare senza incontrare nuove persone.
Più sono i contatti con cui interagite, più la vostra personalità svilupperà flessibilità e apertura.
Restare “aggrappati” alla zona di comfort personale, può davvero limitare gran parte delle potenzialità e delle esperienze che la vita può offrire.
Nel momento stesso in cui fate le valigie e lasciate il conosciuto, è inevitabile sentirsi insicuri, nervosi o spaventati.
Anche un luogo nuovo può spaventarvi.
Tuttavia, la cosa positiva è che scoprirete anche molto di voi stessi in questo processo.



Estroversione
Non sarete sorpresi nello scoprire che chi viaggia più spesso ottiene un punteggio maggiore nella dimensione dell’estroversione.
Tuttavia anche le persone meno socievoli, tendono aumentare la loro estroversione quando viaggiano.
Il solo fatto di interagire con persone differenti, con culture e visioni del mondo diverse, sfida ciò in cui crediamo e conosciamo.
Se conosciamo persone positive, anche le nostre idee sulla gente in generale diventeranno più ottimistica.
L’abitudine all’interazione e alla conversazione, fa sì che incontrare persone nuove diventi man mano meno difficile o ansiogeno.


Coscienziosità
Le persone coscienziose preferiscono seguire le regole, completare i compiti e generalmente sono soggetti molto cauti.
Spesso, le persone che viaggiano frequentemente, possono andare in entrambe le direzioni: dall’efficienza/organizzazione o stravaganza/incuranza, a seconda dei momenti.
Infatti alcuni partono per un viaggio senza un piano preciso.
Nella migliore delle ipotesi, poi si pentono perché non capiscono come organizzare il loro itinerario.
Altri, fanno un piano preciso per ogni giornata e si stressano senza concedersi nulla di libero, senza provare un approccio serendipity.
Quando queste persone tornano a casa, sono più esaurite di prima.
A volte è bello poter lasciarsi andare ad un estremo all’altro anche per scoprire nuove dimensioni del viaggio.



Gradevolezza
Viaggiare offre a tutti una prospettiva più fresca.
Vedere nuovi paesaggi, osservare persone di culture diverse e conoscere le loro radici, allarga gli orizzonti.
Inoltre, ci fa capire perché le persone sono così diverse l’una dall’altra.
In questo senso la gradevolezza può davvero avere un grande impatto sul mondo.
Se tutti fossimo in grado di essere più amichevoli e compassionevoli con il prossimo, il mondo sarebbe un posto migliore.



Viaggiare cambia la personalità: il viaggio aumenta la creatività e stimola i sensi
A parte il discorso legato alle modifiche della personalità, ci sono anche molti altri fattori di cui essere consapevoli.
Viaggiare dona adrenalina. Ad esempio, salire a bordo dell’aereo, mettere piede per la prima volta in un posto, o fare esperienze come un abitante del luogo.
Quando siete in un posto nuovo e sconosciuto, non potete fare a meno di essere attratti da tutto.
Anche la mente è più efficiente, elaborando ancora più velocemente.
Tutto questo porta anche ad un aumento della creatività.
Per questo e per altri motivi che potrete scoprire leggendo altri nostri contenuti su Traveltherapists, vi consigliamo di provare a riflettere sul tema del viaggio, come un processo di crescita personale, aumento della consapevolezza ed uno strumento terapeutico.
Fonte: Zimmermann, J., & Neyer, F. J. (2013). Do we become a different person when hitting the road? Personality development of sojourners. Journal of Personality and Social Psychology.
Marzia Parmigiani
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