Consigli di viaggio LGBTQ

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Non tutti ci pensano, ma viaggiare non porta con sé la stessa esperienza oggettiva per ognuno di noi.
I viaggiatori facenti parte delle categorie L.G.B.T.Q. si trovano giustamente nella condizione di porsi domande sulla sicurezza di un luogo.
Ci possono essere timori di discriminazione e lo stress di doversi muovere in un contesto di regole severe e restrizioni. Ecco perché un articolo su consigli di viaggio LGBTQ.
Sappiamo che in diversi paesi dell’Africa, dell’Asia (ma non solo) le discriminazioni verso gli omosessuali possono passare dalla prigione a vita, fino alla pena di morte.
In questo articolo però, non vogliamo concentrarci sulla lista di questi paesi che potete facilmente trovare online, ma fare una riflessione più profonda su come le persone facenti parte delle categorie L.G.B.T.Q. possano affrontare il viaggio nel modo più sereno possibile.
E che tua sia delle categorie L.G.B.T.Q. o meno, speriamo che questo articolo ti aiuti e stimoli in te, un pensiero differente.

Le persone fanno parte di diverse categorie

In aggiunta alla complessità di viaggiare in luoghi diversi dal nostro,”L.G.B.T.Q.” stessa, è una categoria che ne include altre.
Infatti, le persone che si identificano in una di queste categorie, possono anche identificarsi o essere inclusi in altre: il colore della pelle, l’etnia, il genere e il livello di ricchezza, influiscono sicuramente sul modo in cui siamo trattati come viaggiatori.
Tenendo presente questi concetti, ecco alcuni consigli per stare al sicuro e sfruttare al meglio il tuo viaggio.

Prediligere compagnie di viaggio gay-friendly o di proprietà di L.G.B.T.Q.

Sappiamo che le leggi entrate in vigore nel Sultanato del Brunei ad aprile 2019, non solo violano i diritti umani, ma appaiono particolarmente aggressive nei confronti degli omosessuali tanto che si parla di lapidazione.
All’epoca, diverse campagne, hanno esortato i viaggiatori a boicottare alcuni hotel e resort, proprietà del Sultano del Brunei.
Invece di pensare a un elenco di luoghi da boicottare, i viaggiatori forse, potrebbero impegnarsi nel supporto attivo delle aziende di proprietà di L.G.B.T.Q.
Si possono anche prediligere le aziende con forti politiche antidiscriminatorie o consultare tour operator specializzati.
Per ulteriori info potete visitare i siti:

Conoscere le leggi e le consuetudini della meta di viaggio 

Indipendentemente dalla reputazione di un Paese, studiare leggi e costumi locali è fondamentale per i viaggiatori L.G.B.T.Q.
Oltre 70 paesi nel mondo hanno leggi restrittive sulla sessualità e l’orientamento sessuale ed esistono siti che tengono traccia di tali leggi paese per paese. Un esempio? Equaldex.
I viaggiatori possono anche controllare anche il sito: https://ilga.org/ per avere più informazioni e la mappa aggiornata dei paesi.

Comunicare con la comunità L.G.B.T.Q. locale

La comunità L.G.B.T.Q. della meta del nostro viaggio, può essere una risorsa indispensabile per comprendere al meglio la cultura locale e persino per trovare un’assistenza sanitaria inclusiva.

Molti viaggiatori usano Facebook, Instagram, Tinder e Grindr per incontrare persone in posti nuovi, anche in modo platonico. Le app ci semplificano la comunicazione sia online che offline.

Gestire l’esperienza alle proprie condizioni

Viaggiare, lo sappiamo, comporta incontrare degli estranei. Le persone facenti parte delle categorie L.G.B.T.Q. possono avere anche il dilemma e l’imbarazzo di decidere come e se uscire e perdersi nelle strade della meta di viaggio o fare escursioni.
Gli stati d’animo possono essere spiacevolmente molteplici. Si può provare incertezza, preoccupazione e paura per come reagiscono gli altri. Si può temere la discriminazione per essere fortemente riconoscibili.
E’ opinione di Traveltherapists che le persone debbano mantenere il contatto con loro stesse e mantenersi in una situazione che non arrechi disagio, senza forzature.

Conoscere i diritti

I viaggi aerei possono rappresentare un punto critico per la discriminazione, in particolare, per i transgender e per le persone dalla sessualità non binaria.

Alcuni potenziali ostacoli includono viaggiare con un passaporto il cui indicatore di genere non corrisponde a come si appare, o viaggiare con protesi specifiche (ad esempio packer, o imbottiture per il seno).

Ci sono diversi passi da compiere prima di viaggiare, per essere preparati. Ad esempio, si può chiedere al medico una lettera che certifichi l’utilizzo di alcuni farmaci ed aghi (come nel caso delle persone che stanno compiendo una transizione da un sesso all’altro). La stessa cosa si può fare per le protesi e studiarsi le restrizioni locali sui farmaci che si portano con sé.

Ogni viaggiatore ha il diritto alla dignità e al rispetto nei controlli di sicurezza. Ognuno può perciò chiedere uno screening privato o parlare con un superiore, nel caso si provi disagio.

La paura non può fermare

Se vogliamo visitare un paese, la paura non deve fermarci. Occorre un approccio smart. I viaggiatori devono condurre ricerche e tenere traccia degli sviluppi in un paese nel tempo e solo quando hanno un quadro completo, prendere le proprie decisioni.

Non allontanatevi da destinazioni che possono sembrare poco accoglienti. Conoscere un’altra cultura e incontrare persone che vivono in un modo diverso, può essere un’esperienza davvero significativa.

Non permettiamo a nessuno di privarcene.

Buon viaggio a tutt*!

Marzia Parmigiani

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