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Corea del Sud: la seconda ondata Covid-19 colpisce i giovani
Mentre la Corea del Sud allenta i limiti, l’infezione si riacutizza nel quartiere della movida coreana, Itaewon.
E stavolta il 75% dei nuovi contagi, ha fra i 19 ed i 29 anni.

Una nuova partenza
“Esci, socializza e divertiti”. Il governo della Corea del Sud ha di recente invitato la gente, ad un nuovo inizio, tenendo un occhio vigile su ogni segno negativo che facesse pensare ad un aumento del picco. Non ci è voluto molto.
Appena 4 giorni dopo la nuova fase, il sindaco di Seoul ha ordinato la chiusura a tempo indeterminato, di bar e locali notturni della capitale dopo la scoperta di un cluster di infezioni da Coronavirus.
Il sindaco di Seoul, ha inoltre mostrato enorme disappunto ai gestori dei locali. Questi sono infatti colpevoli di non essersi impegnati nella gestione corretta degli spazi, o dei controlli di sicurezza all’ingresso delle loro discoteche.



Cosa è successo a Seoul?
Dopo che un uomo di 29 anni è risultato positivo per il virus mercoledì, gli epidemiologi hanno individuato tre discoteche a Itaewon. Si tratta di un famoso quartiere della vita notturna di Seoul, ora noto come luogo “incriminato”.
Sabato sera hanno sono state rintracciate 7200 persone che avevano visitato cinque night club a Itaewon, cuore della movida e potenziale luogo di diffusione del virus.
La Corea del Sud ha inizialmente affrontato la pandemia con un tale successo che è diventata un modello citato in tutto il mondo e per questo viene osservata con interesse dal resto del mondo.
L’epidemiologo coreano Son Young-rae, ha sottolineato che una seconda ondata sarà inevitabile.
Tuttavia, il governo coreano sta gestendo un sistema di monitoraggio e screening costante in tutto il paese, in modo da poter evitare che il virus esploda rapidamente in centinaia o migliaia di casi.
Infatti, il paese ha adottato un approccio massiccio e articolato, che comprende test aggressivi e tracciabilità dei contatti; un uso quasi universale delle mascherine; distanza sociale con pesanti sanzioni per gli assembramenti.
I cittadini hanno aderito alle normative nella quasi totalità dei casi.
Fino a qualche giorno fa, contava sugli stessi strumenti per prevenire nuovi picchi.



Il governo stima che il sistema sanitario possa controllare agevolmente il Covid-19 se ci sono meno di 50 nuovi casi al giorno. Gli epidemiologi possono rintracciare la fonte di infezione nel 95% dei casi.
Il governo riaprirà anche gradualmente strutture pubbliche come scuole, musei, biblioteche, stadi e sale da concerto nelle prossime settimane.
Una task force governativa di economisti e sociologi, nonché esperti di malattie infettive, ha redatto una “guida di 68 pagine per il distanziamento sociale nella vita quotidiana.
Ha delineato misure come l’installazione di pareti divisorie al bar e ai tavoli della sala da pranzo ed il mantenimento delle mascherine in chiesa. Allo stato attuale, sono 133 i casi confermati nell’area di Seul, che comprende anche Gyeonggi e Incheon. 82 dei 133 casi, riguardano appunto l’area della movida coreana di Itaewon. Al momento la più grande preoccupazione è appunto legata al fatto che questa seconda ondata sembra privilegiare i giovani, rispetto a ciò che succedeva solo qualche settimana fa.
Marzia Parmigiani
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