Coronavirus: il caldo estivo aiuterà a fermarlo?

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Coronavirus: il caldo estivo aiuterà a fermarlo?

L’idea iniziale che il clima più caldo potesse avere un ruolo nel fermare il Coronavirus, si è presto sgonfiata, quando il virus si è diffuso in tutto il mondo. Tuttavia, nuove ricerche portano con sé un barlume di speranza.
Possiamo dire che sia davvero troppo presto per sapere se il nuovo Coronavirus, possa essere classificato come virus stagionale. 
Per saperlo davvero, dovremmo osservare l’andamento dei casi, in un determinato luogo, nel corso di un intero anno.

Un virus atipico

Essendosi diffuso praticamente ovunque, ciò che possiamo seguire ora, è la sua diffusione in diversi climi in tutto il mondo. Esistono prove che i casi di Coronavirus, si siano concentrati in particolare, attorno a regioni più fredde e più asciutte.
Uno studio ha indicato che i paesi particolarmente colpiti dal virus, avevano temperature medie inferiori, rispetto a quelli con un numero inferiore di casi.
Un altro documento ha esaminato 100 città cinesi con oltre 40 casi di Covid-19. Ha suggerito che maggiore è la temperatura e l’umidità, minore è la velocità di trasmissione.
E un altro studio, ha suggerito che i focolai si sono particolarmente raggruppati in “aree relativamente fresche e asciutte”.
Un gruppo di ricercatori della London School of Hygiene and Tropical Medicine, il virus si è ora diffuso in tutte le regioni dell’OMS con determinate caratteristiche. “Estendendosi efficacemente a tutte le zone climatiche, dalle regioni fredde e secche a quelle calde e umide”.

Esiste una differenza fra nord e sud nella diffusione dei nuovo Coronavirus?

Con molti altri virus, compresa l’influenza, si osserva un andamento stagionale negli emisferi nord e sud. Tuttavia, le regioni tropicali vicine all’equatore non sperimentano lo stesso schema.
Alcune delle regioni calde e umide che hanno visto casi trasmessi localmente del virus Covid-19, come la Malesia e la Repubblica Democratica del Congo, sono vicine all’equatore. Quindi potrebbero non fornire le migliori prove di ciò che accadrà altrove.

Un andamento non uniforme

Guardando all’emisfero meridionale (Australia e Nuova Zelanda) alla fine della loro stagione estiva, quando hanno rilevato i loro primi casi, hanno avuto molti meno casi rispetto a molti dei loro omologhi dell’emisfero settentrionale.
Ci sono molti altri fattori in gioco, come la densità della popolazione. E poiché il virus si è gradualmente diffuso in tutto il mondo, nello stesso momento in cui le stagioni sono cambiate, resta difficile individuare in modo specifico l’effetto del clima.

Le ultime ricerche

Ci sono prove che altri Coronavirus circolino principalmente nei mesi invernali, secondo un team di ricercatori dell’University College di Londra (UCL) e della London School of Hygiene and Tropical Medicine.
I ricercatori hanno osservato grandi picchi nei casi di Coronavirus in inverno, più o meno nello stesso periodo della stagione influenzale, mentre in estate i numeri si riducevano sostanzialmente.
Tuttavia, il gran numero di casi e la loro diffusione in tutto il mondo hanno suggerito che non dovremmo essere troppo fiduciosi di una tregua estiva.

Uguale, ma differente

Il nuovo Coronavirus, chiamato Sars-Cov-2, che causa la malattia di Covid-19, sembra diffondersi sostanzialmente allo stesso modo degli altri Coronavirus.
Purtroppo però, ciò che lo distingue è la facilità di diffusione ed il numero di morti che provoca.
Insomma: non è chiaro se le temperature più alte, ci faranno tirare un sospiro di sollievo nella diffusione dei casi di Covid-19, o se verrà indebolito dai cambiamenti ambientali come temperatura e umidità. Non ci resta che sperare!
Marzia Parmigiani
Fonte: BBC News
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