Coronavirus: in Brasile indice R0 più alto del mondo

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Coronavirus: in Brasile indice R0 più alto del mondo

A Rio De Janeiro, il presidente Jair Bolsonaro, stava organizzando una grigliata in occasione della Festa della Mamma 2020. Non ci sarebbe nulla di male, in altre circostanze.
Peccato che il Coronavirus in Brasile, abbia toccato i 10 mila morti in una settimana.
ll Covid-19 ha raggiunto nel paese sudamericano, un preoccupante indice di contagio che pare essere in ascesa. Il Lancet riporta un R0 di ben 2,81 che al momento è il più alto al mondo. Questo significa che una persona contagiata ne può infettare quasi 3.

Il Churrasco per la Festa della Mamma

Questo però non è bastato affinché Bolsonaro annullasse la grigliata di carne (il churrasco) domenicale per festeggiare la Festa della Mamma 2020. Erano previsti almeno 30 invitati. Il presidente si è inoltre lasciato andare all’ironia chiedendo: «E’ reato?»
Fortunatamente, i media lo hanno sepolto di proteste ed alla fine l’evento è stato revocato. Sui media brasiliani, purtroppo, video ovunque della disperazione dei parenti delle vittime del Covid-19.

Fonte: Wikipedia

La situazione in Brasile

Purtroppo non c’è molto da scherzare. I casi si stanno moltiplicando esponenzialmente, allo stesso modo in cui è successo nel resto dl mondo. In Brasile c’è l’aggravante delle deboli misure di isolamento sociale finora adottate, che lasciano presagire il peggio.
Rio de Janeiro, San Paolo, Fortaleza, Manaus e Belem sono le città più colpite. In questi luoghi, gli ospedali sono al collasso. Manaus e Belem, entrambe in Amazzonia, soffrono maggiormente per mancanza di letti e respiratori.
Il caldo in Brasile non sembra indebolire il virus. Anche nelle regioni con la minor incidenza di malattie respiratorie, gli ospedali non erano sufficientemente attrezzati.
La corruzione si è fatta sentire anche nella corsa all’approvvigionamento dei macchinari. Lentezza, truffe e scandali in varie città in merito alla fornitura delle attrezzature.
Negli ultimi due mesi, il governo centrale ha minimizzato i rischi legati alla pandemia. Le misure adottate sono blande ed inefficaci, soprattutto a livello periferico.
In queste ore, il Brasile si trova nella necessità di inasprire le chiusure.
Nonostante questo, i brasiliani, come nel resto del mondo, sognano di tornare alla libertà di movimento.
Alcune città hanno iniziano a parlare di lockout, come São Luiz, capitale del Maranhão e Belem, nonché città più piccole. 
A Rio de Janeiro e San Paolo, governatori e sindaci stanno attuando misure blande, questo proprio dove sarebbe necessario un maggior rigore.
Tuttavia non si riesce a trovare la forza di proibire tutte le uscite di casa non essenziali.
Grazie ad una collaborazione fra operatori telefonici e app di tracciabilità, il distanziamento sociale è rilevato in modo particolarmente affidabile.
Si riesce ad avere una certa esattezza anche sui quartieri.
Ne è risultato che in una città di 12 milioni di abitanti come San Paolo, meno del 50% delle persone sta nelle proprie abitazioni. Ed anche se a Rio, la situazione è lievemente migliore, è tuttavia insufficiente per fare previsioni favorevoli.
Con un R0 quasi a 3, è difficile pensare che in Brasile non si consumerà l’ennesima tragedia.
Marzia Parmigiani
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