Coronavirus: la bassa mortalità in Giappone riflette alti “standard culturali”

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Gli alti standard culturali del Giappone.

Coronavirus: la bassa mortalità in Giappone riflette alti “standard culturali”

Che il Giappone fosse un paese speciale, anche nell’affrontare il Coronavirus, ce ne eravamo già accorte qualche mese fa. Infatti, noi di Traveltherapists, che siamo nomadi digitali, ci siamo trovate lì nel mezzo della pandemia.

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Come molti di voi sapranno, il Giappone, non ha mai fatto un vero e proprio lockdown all’occidentale, perché la Costituzione non lo consente.
Tuttavia, le dichiarazioni del ministro delle finanze Taro Aso, hanno un po’ sconcertato l’opinione pubblica. Il politico, ha dichiarato giovedì che il tasso di mortalità relativamente basso del Giappone del Covid-19, rifletterebbe il “livello di standard culturali” elevati del paese.
“Ho ricevuto telefonate (dall’estero) che chiedevano ‘State utilizzando qualche medicina particolare per combattere il Coronavirus?’ La mia risposta è che il livello degli standard culturali è diverso, e poi tacciono.”
Queste, le parole di Aso, che funge anche da vice primo  ministro, durante una sessione parlamentare nella Camera dei consiglieri.

Gli alti standard culturali del Giappone

Shinzo Abe, ex primo ministro giapponese

Gli alti standard culturali del Giappone: nessun bisogno di multe

Il Giappone ha visto circa 7 morti per Coronavirus ogni 1 milione di residenti, ha affermato Aso. Si tratta di un livello molto al di sotto di Italia, Spagna, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti.
 “Gli Stati Uniti hanno inflitto ammende a persone che hanno infranto le regole di blocco, e lo hanno fatto anche l’Italia e la Francia. In Giappone, non abbiamo dovuto fare una cosa del genere. Ci siamo riusciti solo invitando “le persone a sospendere attività non essenziali e a restare a casa”, ha detto Aso.  “Dovremmo essere molto orgogliosi di questo.”
Renho, un membro della Camera alta del Partito democratico costituzionale del Giappone, ha criticato i commenti di Aso in un post su Twitter. Renho sostiene che  Aso “non considera i sentimenti delle persone che sono morte di Covid-19 o delle loro famiglie, indipendentemente dalle nazionalità”.

Gli alti standard culturali del Giappone

Marzia in cima allo Scramble Square, Tokyo

Gli alti standard culturali del Giappone: i dati dalla Johns Hopkins University

Secondo la prestigiosa università americana, il tasso di mortalità  Covid-19 per 100 mila persone era 0,72 in Giappone, mentre si attesta a 14,3% in Italia, 32,76% negli Stati Uniti, 43,33% in Francia e 59,88% nel Regno Unito.
Il tasso era relativamente basso in Asia, con la Cina a 0,33 e la Thailandia a 0,08.
Finora il Giappone ha evitato un’esplosione di contagi da Coronavirus, con circa 17600 casi e oltre 900 morti.
Il governo ha revocato completamente lo stato di emergenza il 25 maggio, sette settimane dopo l’emissione della dichiarazione iniziale, poiché gli esperti hanno ritenuto che la diffusione delle infezioni fosse sotto controllo.
 Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Ghebreyesus ha salutato il risultato degli sforzi del Giappone nella lotta contro la diffusione del virus come un “successo” dopo la revoca dello stato di emergenza.
Tuttavia, il governo giapponese si sta preparando per un’altra ondata di infezioni.
La capitale giapponese, ha attivato il “Tokyo Alert” martedì, per una possibile ripresa delle infezioni da virus, poiché i nuovi casi quel giorno hanno segnato il livello più alto dal momento della revoca dell’emergenza.

 

 

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Marzia Parmigiani

Fonte: Japan Times

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