Cosa è Blue monday.
Cosa è il Blue Monday? Se il lunedì è il giorno più triste dipende dalle vacanze
Ogni anno, a seconda del calendario, il terzo lunedì di gennaio cade il famigerato “Blue Monday” (lunedì triste).
Nel 2022 è il 18 gennaio. Tirate un sospiro di sollievo, potete sopravvivere! Ascoltate tutte le canzoni dedicate a questa triste ricorrenza, pensate al periodo di feste appena concluso. E poi? Poi basta. Però cerchiamo di capire perché se ne parla.
La formazione delle nostre idee, dei pensieri e di conseguenza anche delle nostre decisioni, dipendono da processi cognitivi limitati, ma che portano a credenze e convinzioni estremamente radicate.
In questo articolo, il blog di viaggio Traveltherapists, vi svela i segreti in cui tendiamo a ricordare le cose sia positive che negative.
Il lunedì è il giorno più triste? Dipende dalle vacanze.
Cosa è il Blue Monday?
Come abbiamo svelato il Blue Monday ricorre il terzo lunedì del mese di gennaio, ed è ritenuto una data psicologicamente spiacevole (nel nostro emisfero, ovvero quello boreale). Già perché la concezione del famoso triste lunedì, deriva dalle nostre abitudini di vita ed è cosa sconosciuta per coloro che vivono nell’emisfero australe. Ricorre infatti, un po’ di tempo dopo il Natale e le festività. Magari sono stati spesi tanti soldi e la prospettiva delle prossime ferie comandate è davvero lontana. Contemporaneamente, forse siamo ingrassati, o non abbiamo rispettato le scadenze o i buoni propositi. Insomma, la motivazione bassa e la vita di tutti i giorni, fanno il resto. Ma i lunedì sono davvero i giorni più tristi della settimana?
Cosa è Blue monday? Le ricerche fatte negli Stati Uniti
Studi condotti dall’organizzazione Gallup, negli Stati Uniti, per provare che il lunedì era il giorno più triste, basato su interviste per indagare l’umore, hanno mostrato in modo inequivocabile che il lunedì è piacevole per gli americani quanto i tre giorni che seguono, e solo un po’ meno gioioso del venerdì. Ovviamente, le persone si sono generalmente sentite bene durante il fine settimana, anche se per i pensionati, la differenza era minima.
Soprattutto le donne valutano il loro umore quotidiano più negativamente degli uomini, ma i cambiamenti relativi di giorno in giorno erano simili per entrambi i sessi. Eppure, la convinzione del lunedì come giorno triste, persiste e molti lo definiscono il “peggior” giorno della settimana.
Altre ricerche hanno confermato che questo sentimento è diffuso, nonostante il fatto che non ci sentiamo davvero più tristi quel giorno.
Cosa è Blue monday Perché crediamo qualcosa che la nostra esperienza immediata, ci dice non essere vero?
A quanto pare, il mistero del lunedì triste, evidenzia un fenomeno familiare agli scienziati comportamentali: credenze o giudizi sull’esperienza possono essere in contrasto con l’esperienza reale. In effetti, la disconnessione tra credenze ed esperienza, è comune.
L’idealizzazione delle vacanze
Le vacanze, ad esempio, vengono visualizzate più piacevolmente dopo che sono finite rispetto a come sono state vissute durante il momento. Ecco allora, che la bellissima spiaggia che ci ha accolto, ci sembrerà una favola, tempo dopo il nostro rientro.
La cena in quel ristorante, più gustosa che mai, le risate ed il benessere, saranno percepito come il paradiso, rispetto alla routine, in cui le stiamo ricordando.
Esperienze positive e negative
Ricerche svolte dimostrano che gli automobilisti che hanno la possibilità di guidare automobili lussuose, dichiarano di divertirsi di più rispetto a quelli che possiedono veicoli più modesti. In realtà, il monitoraggio all’interno dell’auto, non fa percepire differenze fra le due categorie. Spesso succede anche al contrario. Capita di ricordare il dolore o i sintomi della malattia, come più intensi di quanto suggerisce l’esperienza in tempo reale, in parte perché tendiamo a non ricordare i periodi in cui non abbiamo dolori fisici.
Cosa è Blue monday? I limiti delle nostre capacità cognitive
Come possiamo dare un senso a questi risultati? Il cervello umano ha vaste capacità, ma limitate, di memorizzare, recuperare ed elaborare informazioni. Tuttavia ci troviamo spesso di fronte a domande che mettono alla prova queste capacità. E questo accade spesso quando si verifica la disconnessione tra credenza ed esperienza. Quando le informazioni non sono disponibili per rispondere a una domanda, perché non sono state memorizzate in profondità, utilizziamo qualsiasi informazione disponibile, anche se non è particolarmente rilevante per la domanda in corso.
Perciò nel valutare il dolore provato nell’ultima settimana, la maggior parte delle persone non riuscirà a ricordare completamente gli alti e i bassi dei sette giorni. Tuttavia, è probabile ricordare l’intensità peggiore del dolore, ed usarla come un modo per sintetizzare il dolore per l’intera settimana. Succederà lo stesso, se ci viene chiesto del grado attuale di soddisfazione nella vita. Insomma, per trarre le risposte, ci concentreremo sulle prime cose che vengono in mente, solitamente, le più recenti.
L’Euristica Cognitiva
Questi processi “semplificativi” mentali, sono chiamati euristica cognitiva. Tali meccanismi, spiegano la tendenza a enfatizzare i picchi e l’esperienza recente, quando si riassume un periodo di tempo. La convinzione del lunedì come giornata triste, è il probabile frutto dei processi euristici. Pensare che il lunedì sia il giorno peggiore della settimana, può essere basato sulla nostra innata attenzione al cambiamento. Infatti, il passaggio da piacevoli domeniche a normali lunedì, costituisce il più grande cambiamento di umore nel corso di una settimana (per una persona che lavora dal lunedì al venerdì).
Cosa è Blue monday? Ricordi imperfetti, decisioni imperfette
Quindi, quando pensiamo all’umore in diversi giorni della settimana, reagiamo al cambiamento piuttosto che ai livelli assoluti dell’umore quotidiano: un effetto di contrasto. Come abbiamo detto, ci sbagliamo nel farlo, almeno in termini di rappresentazione dell’esperienza dell’umore reale nella memoria. Insomma, possiamo facilmente distorcere ciò che è accaduto in passato. Le implicazioni sono tante dato che il processo decisionale si basa spesso sulla conoscenza delle nostre esperienze. Siccome i nostri ricordi possono essere imperfetti, così possono essere le decisioni.
Insomma, non è detto che il lunedì sia sempre un giorno triste o che una spiaggia fosse davvero così bella. Non è semplice fare un bilancio immediato sulla propria vita, che abbia un minimo di valore reale.
Speriamo di avervi dato visione più chiara dell’esperienza di vita quotidiana. E se non riusciamo a convincervi che il lunedì, non sia per forza un giorno triste, speriamo almeno di avervi convinto a pensare ai lati positivi che può avere il vostro prossimo viaggio!
Marzia Parmigiani
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