Cosa è la FOMO?
“Pure se sono stanchissima io devo uscire per forza, se no ho paura di perdermi qualcosa”.
Dopo le recenti dichiarazioni di Victoria De Angelis, bassista dei Måneskin nell’intervista a Radio Deejay che ha confessato di essere vittima della FOMO, in molte persone si stanno chiedendo: ma cosa è la FOMO?
Di certo, una delle nuove forme di dipendenza di cui spesso non soffrono solo i giovani e i giovanissimi, ma anche i più adulti.
Si collega all’abuso di smartphone ed è un disagio che include tante persone, senza nemmeno averne la consapevolezza.
Semplicemente, la FOMO può essere definita come “preoccupazione di essere tagliati fuori”, una condizione che porta con sé forme di depressione e ansia, nei quadri clinici maggiormente gravi. Ma Victoria De Angelis e la FOMO sono un caso isolato?
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Il ricercatore della Oxford University, Andrew Przybylski, è stato il primo ad occuparsi della FOMO, che corrisponde all’acronimo di Fear Of Missing Out.
Il ricercatore nel 2013 la definisce cosi:
“….uno stato di ansia sociale, dato dal bisogno di essere sempre informati su tutto ciò che stanno facendo gli altri e dalla preoccupazione eccessiva e ossessiva che gli altri facciano esperienze gratificanti nelle quali non si è presenti o coinvolti direttamente.”
Il risultato principale, almeno per qualcuno che studia l’impatto dei social media è che “… la paura di perdersi ha giocato un ruolo chiave e solido nello spiegare l’impegno dei social media oltre agli altri fattori che abbiamo considerato.”
In altre parole, sebbene lo studio non sia di natura “causale”, sembra che i social media causino o esacerbino la FOMO.
Inoltre, gli studenti universitari più colpiti, generalmente tendevano ad essere quelli che si connettevano più rapidamente al risveglio e appena prima di andare a dormire. Ma anche durante i pasti, le lezioni e la guida.
La FOMO e l’esperienza del viaggio
I viaggi sono un sogno di molte persone, ma non tutti possono permetterseli: le motivazioni possono esser le più diverse. L’utilizzo massivo dei social, implica il continuo confronto con il resto del mondo.
A tutti sarà capitato magari mentre siamo costretti al lavoro o in casa, di sbirciare sui social. Facebook, Instagram etc., e vedere i nostri contatti su spiagge da sogno, o in mete ambite.
Oppure di vederli semplicemente ed apparentemente felici. Se una persona non è appagata dalla propria vita e magari ha problemi di autostima, essere costantemente bombardati e connessi da un “resto del mondo” che si diverte, viaggia, ed è felice è deleterio.
Può causare molta frustrazione e innescare senso di solitudine e risentimento, sia rivolto a sé stessi che agli altri.
Il sentirsi esclusi da attività potenzialmente gratificanti, riguarda quindi anche l’esperienza del viaggio.
La FOMO non è una patologia riconosciuta, ma è di certo peggiorativa di una pregressa condizione ansioso depressiva.
La FOMO e il ruolo dei social
Guardare le foto delle vacanze di altre persone su Facebook può peggiorare la sensazione. In effetti l’invidia cresce e la tendenza a confrontarsi è naturale. E se tutti sembrano là fuori, in ottima compagnia e luoghi fantastici, mentre noi siamo soli a casa, ci si potrebbe sentire totalmente inadeguati. In effetti può capitare spesso mentre si “scrollano” i social media.
La FOMO e le vacanze estive
Alcune persone possono sperimentare un vero e proprio disturbo affettivo stagionale in estate.
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Come contrastare la FOMO?



FOTO: Credit by Depositphotos.com
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