Cosa si mangiava nell’antica Pompei?

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Cucina antica Pompei.

Cosa si mangiava nell’antica Pompei?

Molti di noi conoscono Pompei. Ma cosa mangiavano gli antichi romani?

Negli ultimi tempi, anche grazie al visionario chef Heston Blumenthal, molti appassionati di gastronomia, si stanno interessando ai menu degli antichi.

Infatti, lo chef è riuscito a ricreare un menu ispirato ai piatti tipici dell’antica Pompei, prima che la rabbia del Vesuvio si abbattesse sulla mitica città.

In questo articolo, il blog di viaggio Traveltherapists, vi porta nella prospera Pompei di quasi duemila anni fa.

     Vaso per la conservazione delle olive

Cucina antica Pompei: la mostra all’Ashmolean Museum

Presso l’Ashmolean Museum di Oxford, in Inghilterra, lo chef britannico Heston Blumenthal ha ricreato un pasto ispirato alla cucina di Pompei.

 

Se volete saperne di più, cliccate qui. C’è da dire che la filosofia culinaria di Blumenthal, da sempre, ruota attorno alla nostalgia e alla potenza della storia.

Infatti il suo ristorante con tre stelle Michelin nel Berkshire, The Fat Duck, è progettato per riportare la sua clientela all’infanzia.

A Londra, invece, il suo ristorante Dinner by Heston, prende spunto dai gusti del XIV secolo.

Cucina antica Pompei

Anfore ritrovate a Pompei per la conservazione dei cibi

Il tragico epilogo di Pompei

Nel 79 d.C., un fornaio della città romana di Pompei mise alcune pagnotte nel suo forno.

Mentre stavano cuocendo, il Vesuvio iniziò ad eruttare. Il vulcano cancellò ogni angolo di Pompei: i lussuosi edifici ed i lupanari, il tempio di Iside e le stanze degli schiavi.

Nemmeno le piazze e le abitazioni della plebe vennero risparmiate. Quasi tutta la popolazione riuscì comunque a mettersi in salvo.

Coloro che fuggirono verso porta Stabia dirigendosi verso il mare se la cavarono; chi fuggì verso Ercolano si ritrovò sommerso da due metri di lapilli in meno di una giornata.

Una catastrofe che avrebbe immortalato per sempre, gli ultimi frammenti di vita quotidiana di una città, risalenti a quasi 2000 anni fa.

Durante gli scavi, quell’antico pane è stato ritrovato: carbonizzato, ma con forma e consistenza originarie.

Cucina antica Pompei pane

Il pane carbonizzato di Pompei, risalente a 2000 anni fa

La cucina dell’antica Pompei

Per il menu di Pompei, lo chef ha attinto ai resti carbonizzati esposti nel museo. Il punto di partenza per seguire la storia culinaria della città, però, sono stati gli scritti di autori latini come Apicio, Seneca, Columella e Plinio.

Questi grandi, hanno tramandato a volte ricette precise; altre descrizioni dei procedimenti o dei sapori, oltre agli usi e costumi associati al pasto.

Dallo studio degli affreschi, i ricchi abitanti di Pompei, accomodati sui triclini, tendevano a mangiare piccoli piatti, proprio come i buongustai di oggi.

Cucina antica Pompei forni

                Forni di pietra pompeiani

Delizia o discutibile condimento?

Molto popolare, era anche il garum, una salsa di pesce fermentato che i romani mettevano su tutto.

Seneca considerava il garum come una “costosa poltiglia di pesci guasti” capace di “bruciare le viscere col suo piccante marciume”.

 

Questa salsa viene preparata con interiora di acciughe, sardine, sgombri, latterini, menole o triglie, messa a macerare con erbe aromatiche come aneto o finocchio.

Inoltre, la ricerca ha anche rivelato strane prelibatezze, come il ghiro, preparato con un ripieno di carne di maiale e servito come antipasto.

 

Cucina antica Pompei: il concetto di “convivium”

I romani amavano le esperienze gastronomiche multi-sensoriali: mangiare e bere erano la spina dorsale della vita stessa.

In effetti, la parola latina per banchettare è convivium, che significa “vivere insieme”.

Allo stesso tempo, i romani alludevano spesso alla morte nella loro arte e letteratura.

L’inevitabilità della morte serviva ad accrescere i piaceri di questo mondo (anche se le loro nozioni sull’aldilà includevano, fra le altre cose, brulicanti banchetti).

  Ritratto pompeiano di antico romano

Cucina antica Pompei: non solo pane e vino

Il pane annerito, fatto con grano bruciato pugliese, farro e carbone attivo; la propensione pompeiana per i frutti di mare, ma anche anatra arrosto con rape e tanto vino rosso (che la città un tempo produceva ed esportava in abbondanza), erano la base della cucina pompeiana.

A Pompei era popolare il formaggio all’aglio, il miele, ma anche cibarsi di tanta frutta e verdura.

Fra i dolci, possiamo citare il libum, una specie di focaccia che i romani avrebbero offerto agli dei durante le feste dei Matralia.

 

Cucina antica Pompei: i messaggi del passato

I reperti costituiscono un’ottima fonte di informazione. I resti carbonizzati di cibo permettono di cogliere un aspetto fondamentale della cucina pompeiana.

Infatti la cucina locale era ricca di legumi, fibre, proteine vegetali e minerali, nonché di pane e di piatti molto simili a quelli consumati nel resto dell’impero romano, ma con alcune differenze.

La cucina di Pompei era una molto variegata, con diverse contaminazioni provenienti da tutto l’impero, in particolare da Oriente.

Per secoli, molte delle tradizioni gastronomiche della città sono rimaste avvolte nel mistero, ma grazie ad un impegno da parte della comunità di ricercatori, molti piatti della Pompei imperiale si possono gustare anche oggi.

Esistono diversi ristoranti locali che hanno fatto un lavoro di ricerca culinaria dedicato all’antichissima tradizione.

La lava ha carbonizzato, ma anche preservato, i semi di alcune piante. Sappiamo che nella dieta dei pompeiani abbondavano tanti legumi (fave, ceci, piselli e lenticchie) e verdure come cavoli e cipolle.

Fra la frutta secca, primeggiavano mandorle e noci.

Come molti dei popoli del Mediterraneo, anche i latini prediligevano la coltivazione delle olive, che venivano utilizzate sotto forma di olio e salamoia.

Ciò permetteva la conservazione del cibo.

Cucina antica Pompei olio

Se vi abbiamo incuriosito e volete saperne di più, vi consigliamo questo sito per ulteriori approfondimenti e aneddoti sulla cucina pompeiana e non solo!

firma marzia parmigiani

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