Cosa significa Shippai.
Cosa significa Shippai: in Giappone il fallimento è un’opportunità
Totalmente immersi nella cultura dell’Occidente, dove quasi tutti siamo nati e cresciuti, di fronte al fallimento la maggior parte delle persone si sente devastata.
Che sia un problema al lavoro; la fine di una relazione sentimentale; quanto la delusione di amici e parenti, la sensazione comunemente provata per un fallimento, può essere altamente negativa.
A volte, è fiducia tradita, un errore in contesto lavorativo, o semplicemente l’essere troppo esigenti con sé stessi.
Queste esperienze abbassano il tono dell’umore, minano l’autostima e possono arrecare danni ingenti nello stile di pensiero, generando circoli viziosi fatti di sensi di colpa e inadeguatezza, tanto quanto rimpianti o rimorsi.
Come fare invece a far sì che da un fallimento si origini un circolo virtuoso e positivo?
In questo ci viene in soccorso il concetto di shippai giapponese. Ma di cosa si tratta?
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Cosa significa Shippai? Definizione e significato di shippai
Essenzialmente, è importante definire cosa sia shippai (hiragana:しっぱい), in giapponese, ovvero una parola che significa “fallimento” e funziona anche al plurale.
I giapponesi usano questo termine riferendosi ad un risultato negativo e per comprenderlo meglio, siccome può essere scritto in kanji, possiamo comprendere più chiaramente questo nome, esaminandoli.
In kanji “shippai” (失敗) è composta dai seguenti due caratteri:
失: kanji che significa “perdere” o “mancare”;
敗: kanji usato con il significato di “perdere”.
Quindi parliamo di due caratteri kanji, dal significato molto simile che indicano la conseguenza di risultati infruttuosi raggiunti dopo aver perso.
Kotozawa: la saggezza dei proverbi giapponesi
Nell’articolo Kotowaza: la saggezza dei proverbi giapponesi, abbiamo parlato del fatto che il Giappone ha una cultura ben radicata in fatto di proverbi, dato che in terra nipponica sono una vera e propria arte.
La “saggezza degli anziani” appare come un messaggio autorevole, seppur retorico, in grado di trasmettere conoscenza ai più giovani ed uno dei proverbi più conosciuti del Paese del Sol Levante è nana korobi ya oki (七転び八起き) che si traduce in “Cadi sette volte, rialzati otto volte”.
Ebbene, il termine Shippai come fallimento, per i giapponesi può essere inteso positivamente come opportunità costruttiva.
In molte persone alberga il desiderio di perfezionismo che rende complicato armonizzare dentro di sé eventuali fallimenti e sconfitte.
Ma questo desiderio può di fatto rendere infelici e tratteggiare una specie di schiavitù che conduce alla perenne insoddisfazione personale.
Avere un obiettivo è fondamentale, ma è opportuno procedere per gradini. Una volta conquistato un nuovo livello, mano a mano, si può ambire al successivo.
In questo modo, anche gli errori fatti durante il percorso di crescita, saranno più tollerabili e meno pesanti da digerire ed elaborare.
Cosa significa Shippai? Shippai e resilienza
Il concetto di resilienza, ha un valore profondo non solo in Occidente, ma anche in Giappone. Ne avevo parlato nell’ebook Coltivare la resilienza disponibile su Amazon.
Significa fare leva sulle proprie risorse personali, non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà e utilizzarle a proprio favore, in modo costruttivo. Anche l’arte giapponese del Kintsugi, testimonia questa vocazione alla resilienza.
Insomma, ispirandosi a questi insegnamenti, ognuno può imparare a dare valore alle proprie debolezze e a trasformare i possibili fallimenti in grandi possibilità, ovvero risorgere più forti di prima.
Di questo concetto parla anche il libro “Shippai – Cadi sette volte, rialzati otto” di Masato Oono, scrittore e illustratore giapponese.
Il libro è concepito in modo originale: sono narrati alcuni fallimenti di personaggi di ogni epoca ed estrazione sociale, da Oriente ad Occidente, raccontando la capacità di questi, di elaborare in modo costruttivo i loro fallimenti.
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Cosa significa Shippai? Confrontarsi con sé stessi
Per elaborare al meglio il fallimento, è importante non renderlo l’aspetto dominante della nostra identità, poiché dire “ho fallito l’esame” identifica un evento che non è andato bene e non corrisponde a tutta la nostra identità, ovvero “SONO un fallimento”.
La stessa regola è applicabile ad ogni ambito della vita, che si parli di lavoro, studio o relazioni sentimentali.
Infine, uno dei motivi di sofferenza maggiore nel fallimento, è il continuo confronto con l’Altro.
Infatti, il più delle volte sono proprio coloro a confrontarsi continuamente con gli altri – ed in questo i social hanno dato il carico da novanta – a soffrire più profondamente delle cadute.
Invece, è molto più utile il confronto con sé stessi. Parafrasando il messaggio di Masato Oono nel libro sopra-menzionato, è il confronto con quello che eravamo ieri a darci la possibilità di fare piccoli, ma costanti progressi verso ciò che desideriamo raggiungere.
E “Quel giorno sarà l’inizio di una nuova vita liberata dal confronto con gli altri”.
Lasciamo di seguito il link per il libro di cui abbiamo parlato, anch’esso disponibile su Amazon.
Per chi desidera approfondire altre tematiche psicologiche, ricordiamo gli articoli: Travel Therapy, come il viaggio diventa terapia; come migliorare l’autostima 4 abitudini per il benessere psicologico e libri psicologia del viaggio la psicologia e l’arte di migliorarsi in viaggio. Quest’ultimo menzionato su Repubblica nell’articolo che ci ha dedicato.
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