Ciò che devi sapere sull’imperatore del Giappone.
Tutto ciò che devi sapere sull’imperatore del Giappone
Per un occidentale, comprendere la figura dell’Imperatore del Giappone e quello che rappresenta per il suo popolo, è tutt’altro che semplice. Ognuno di noi ne ha sentito parlare e spesso si pensa che l’Imperatore sia semplicemente una figura di spicco, simile ad una personalità politica nel panorama globale ed in parte è davvero così.
Tuttavia, questo è solo l’ultimo tassello della storia di un simbolo che dà sempre è stato al centro della coscienza giapponese e che ogni cittadino era tenuto per legge a venerare.
L’imperatore è vicario essenziale dello shintoismo e il nipote di Amaterasu Omikami – divinità shintoista – è l’antenato dell’imperatore.
Per questo, il compito più importante dell’imperatore è custodire il suo antenato, il dio dello shintoismo.
Infatti, la dinastia imperiale del Giappone è da sempre concomitante all’identità nazionale di ciascun abitante, incorporata nella cultura, nella storia e nella tradizione nipponica.
In questo articolo ti sveleremo tutto ciò che devi sapere sull’imperatore del Giappone.
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Albero genealogico della famiglia imperiale giapponese
Ciò che devi sapere sull’imperatore del Giappone: perché gli imperatori del Giappone definiscono un’era?
Proprio in considerazione dell’imperatore regnante il Giappone definisce le sue “ere”. Infatti, l’era di un imperatore inizia dalla sua salita al trono, fino alla sua morte.
Il nome dell’epoca è dato prima dell’incoronazione. Attualmente, siamo nell’era Reiwa (令和).
Infatti, sebbene il Giappone utilizzi per convenzione il calendario gregoriano, la particolarità è quella di designare ogni anno indicando anche l’era dell’imperatore corrente.
Ecco perché il 2022 è chiamato Reiwa 4 (令和 4 年), in considerazione di Naruhito (l’attuale 126º imperatore) e il 2023 sarà Reiwa (5 令和 5 年) e dopo la morte, l’attuale imperatore sarà conosciuto come Reiwa Tennō, poiché l’imperatore non è comunemente chiamato col suo nome, bensì Tennō Heika 天皇陛下, ovvero “Sua Maestà l’Imperatore”.
Il nome dell’era è un augurio di buon auspicio e di pace, nel caso dell’attuale poiché è una combinazione dei due caratteri Rei e Wa. Rei può significare “comandi”, “ordine”, “buon auspicio” o “buono”. Wa significa “armonia” e “pace”.
L’epoca di Akihito invece, iniziata nel 1989 era detta Heisei (平成, “diventa pace”) ed è terminata con l’abdicazione il 30 aprile 2019.
L’era Heisei era iniziata l’8 gennaio 1989, il giorno dopo la morte dell’imperatore Hirohito, quando Akihito, salì al trono come 125° imperatore. Sempre in conformità con il costume giapponese, Hirohito fu ribattezzato postumo “Imperatore Shōwa” il 31 gennaio 1989.
Dal momento della morte, l’imperatore è chiamato con il nome della sua era e per questo l’imperatore Hirohito è passato da Tennō Heika in giapponese in vita a Showa Tennō dopo la morte.
A questo punto però dobbiamo fare una precisazione su una celebrazione molto importante del Giappone che cade durante la Golden Week.



Hirohito, Imperatore Shōwa
Ciò che devi sapere sull’imperatore del Giappone: lo Showa day (Showa no hi)
Il termine Showa deriva da due parole: Shō (昭) che significa splendente, wa (和), che significa pace.
Showa quindi è l’incarnazione dello splendore e della pace. Si tratta di un periodo attualmente celebrato ogni anno.
Rende omaggio al compleanno dell’imperatore Shōwa (Hirohito, il 124esimo imperatore del Giappone). Hirohito regnò dal 1926 al 1989, nell’era appunto definita come Showa.
Bisogna dire che la festa stessa è causa di polemiche e controversie nel paese del Sol Levante.
Nell’era dell’imperatore Hirohito – ben 63 anni di potere – il Giappone non ha avuto vita facile. Conflitti rovinosi come la II Guerra sino-giapponese e la II Guerra Mondiale. Infatti nel 1989, dopo la morte di Hirohito, questa celebrazione fu abolita.
Tuttavia nel 2007 è stata reintrodotta, ma con un altro scopo.
Oggi lo Showa Day è più un monito che il ricordo di un passato glorioso. Ovvero, una celebrazione affinché le persone possano guardarsi indietro e riflettere.
Solitamente in questa giornata, le persone si recano alla tomba di Hirohito a Hachiōji, Tokyo.
Per andarci occorre recarsi al Musashino Imperial Mausoleum (武 蔵 陵墓 地, Musashi ryōbochi).
Per approfondire, puoi anche visitare il Museo Memoriale Nazionale di Showa.
Troverai esposizioni permanenti, una ricca biblioteca, riviste e pannelli relativi alla vita durante e dopo la guerra con una descrizione dettagliata e approfondita delle complessità e dei dettagli dell’epoca.
Indirizzo: 1 Chome-6-1 Kudan Minami, Chiyoda City, Tokyo 102-0074.



La famiglia imperiale del Giappone – fonte: Wikipedia
Ciò che devi sapere sull’imperatore del Giappone: chi è l’attuale imperatore del Giappone?
In data primo maggio 2019, il Giappone ha consegnato il potere a Naruhito, figlio dell’imperatore Akihito, che regnava come monarca costituzionale dal 1989. Il trasferimento di potere è passato dall’85enne imperatore Akihito che ha abdicato in favore del figlio maggiore Naruhito, all’epoca 59enne.
La Casa Imperiale del Giappone (皇室) possiede un suo registro anagrafico separato che obbedisce a leggi diverse da quello comune. Certamente, è conosciuta come Famiglia Imperiale, Casa di Yamato.
L’attuale imperatore Naruhito (徳仁) ha un nome dove il secondo carattere “hito” è il nome tradizionale. Infatti, il padre è Akihito, il nonno Hirohito, il bisnonno Yoshihito, etc.



L’attuale imperatore del Giappone Naruhito – fonte: Wikipedia
Ancora oggi si evita di usare il nome, non solo per tradizione ma anche per fini scaramantici e per questo è semplicemente Tennō Heika 天皇陛下, Sua Maestà l’Imperatore.
In passato, il nome era considerabile parte stessa della persona che lo portava, perciò conoscendo il nome di una persona era possibile nuocergli. Ecco perché a volte era chiamato Mikado, (帝, in origine, 御門, ovvero “Onorevole Porta”).
Le regole di successione degli imperatori giapponesi che risalgono al XIX secolo, non permettevano questo passaggio di poteri se non alla morte del precedente imperatore.
Di fatto, un nuovo imperatore può ascendere soltanto dopo la morte del predecessore e per consentire questa forma di abdicazione, il Parlamento giapponese ha dovuto scrivere una nuova legge per consentire a Naruhito di salire al trono.
Questa è stata la prima volta nella storia giapponese e nonostante l’abdicazione con i suoi 88 anni, Akihito è l’imperatore emerito giapponese verificabile più longevo nella storia documentata.



L’imperatore emerito Akihito – fonte: Wikipedia
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Ciò che devi sapere sull’imperatore del Giappone: la costituzione Meiji del 1889
Andando indietro di un secolo esatto, prima dell’ascesa di Akihito, sotto la costituzione Meiji del 1889, l’imperatore era al centro di tutte le istituzioni giapponesi contemporanee, ovvero Costituzione, Parlamento e Burocrazia.
Insomma, a quel tempo, l’Imperatore era l’emblema principale del Giappone e attorno alla sua figura era basata ogni tipo di decisione.
Tuttavia, dopo la Seconda Guerra Mondiale e la nuova Costituzione giapponese del 1946, l’Imperatore divenne meramente una figura simbolica.
Infatti, l’articolo 1 della Costituzione post guerra, dichiara che l’imperatore giapponese è “il simbolo dello Stato e dell’unità del popolo”. Per questo motivo, sebbene i nipponici fossero sotto il potere americano, l’imperatore dell’epoca – Hirohito – non fu mai processato per crimini di guerra.
Ciò perché l’America prevedeva che ridurre la simbologia dell’imperatore sull’identità giapponese, avrebbe danneggiato significativamente tutto l’assetto sociale, ma anche le riforme previste dall’occupazione.
Cosa fa attualmente l’Imperatore del Giappone?
l’Imperatore del Giappone non è un capo politico, sebbene svolga responsabilità governative formali, ma si tratta di ruoli in gran parte cerimoniali, poiché concretamente le decisioni effettive sono prese dal Gabinetto.
Perciò l’Imperatore è semplicemente una specie di sigillo simbolico di approvazione sulle decisioni prese effettivamente dagli organi politici.
Inoltre, molte donne facenti parte della Dinastia Reale hanno in passato abbandonato la monarchia per sposare cittadini comuni.
Questo anche perché nonostante l’esistenza di imperatrici del passato in Giappone, la legge sulla successione rimane per ora esclusivamente maschile e non è chiaro se la Dinastia o il Governo vorranno modificare questa limitazione.
Infatti, nel corso della storia del Giappone, ci sono state 8 imperatrici (6 imperatrici di cui due regnarono due volte) tra il 593 e il 770, come lìmperatrice Shōtoku e altre due nel periodo Edo.



L’imperatrice Kōken (718 – 28 agosto 770), nota anche come Imperatrice Shōtoku (Shōtoku-tennō) – fonte: Wikipedia
Ciò che devi sapere sull’imperatore del Giappone: Il Palazzo imperiale
Il Giappone è stato dominato dallo shogun Tokugawa per circa 250 anni durante il periodo Edo, che era l’antico nome di Tokyo. Il Palazzo Imperiale – Kokyo in giapponese – fu di fatto costruito dove precedentemente si trovava il Castello di Edo.
Tokugawa Ieyasu, il fondatore dello shogunato di Edo, credeva profondamente nello shintoismo e non interferiva con le feste religiose dell’imperatore.
“京(Kyo)” significa “帝都(Teito)”, ovvero “la capitale dove si trova il Palazzo Imperiale”. In Giappone c’erano Fujiwara-kyo, Heijo-kyo, Nagaoka-kyo e Heian-kyo.
La capitale del Giappone a Kyoto fu stabilita nel 794 e l’attuale sede del Palazzo Imperiale di Kyoto fu costruita nel 1331 e utilizzata per circa 500 anni fino all’imperatore Meiji nel 1869. Infatti, l’imperatore visse nel palazzo imperiale di Kyoto fino alla Restaurazione Meiji.
Poi, la capitale del Giappone di concerto con la residenza imperiale, fu trasferita da Kyoto a Tokyo nel 1868, dopo la deposizione dello shogunato. E da quell’anno, il Palazzo Imperiale è la residenza degli imperatori e qui si tengono anche diverse cerimonie ed eventi pubblici.



Parte de palazzo imperiale di Kyoto
Il Palazzo Imperiale fu danneggiato dai bombardamenti nel corso della Seconda Guerra Mondiale, quindi ricostruito nello stesso stile, insieme ad altre sale ed aree del palazzo.
Si dice che nel periodo della celeberrima bolla immobiliare degli anni Ottanta, il Palazzo Imperiale di Tokyo con i terreni valeva più dell’intero stato immobiliare della California.
Oggi, chi visita il Palazzo Imperiale può vedere solo una piccola parte di tutto quello che è e dei giardini, ma qui è anche bello ammirare i fiori di ciliegio. Ed ogni anno, il palazzo organizza celebrazioni durante le quali l’imperatore e famiglia incontrano il popolo.



Palazzo imperiale di Tokyo
Ciò che devi sapere sull’imperatore del Giappone: perché il crisantemo è diventato il simbolo dell’imperatore giapponese?
I crisantemi arrivarono in Giappone nell’VIII secolo d.C. durante il periodo Nara (710–794 d.C.). In quell’epoca la gente comune era contadina e praticava l’adorazione sia degli spiriti naturali che dei loro antenati. Ma le classi superiori erano influenzate dalla Cina in termini di scrittura, abbigliamento e religione.
Con il sistema di scrittura cinese, apparvero anche le prime opere letterarie del Giappone che parlavano di storia e documentavano l’istituzione del Buddismo, introdotto in Giappone durante il VI secolo d.C., sebbene non fu abbracciato dalla popolazione fino al periodo Nara.
Ed è stato nel momento in cui i giapponesi adottarono parte della cultura cinese che i crisantemi arrivarono nel paese. E la famiglia imperiale era talmente affascinata dal fiore, da usarla sul sigillo ufficiale, ma anche sul trono.
Così, il termine “trono di crisantemo” si riferisce sia al trono vero e proprio che all’imperatore stesso ed è ancora il simbolo dell’imperatore attualmente.
Finora – e da oltre 2000 anni – il Giappone è stato governato da una sola famiglia imperiale, sebbene l’Imperatore sia stato spesso un simbolo unificatore in lunghi periodi complessi della storia giapponese.
Considerato agli albori un semidio, è attualmente ancora molto venerato ed è una parte integrante dell’identità, della storia, della politica e della cultura giapponesi.



Il crisantemo, sigillo ufficiale dell’imperatore del Giappone – fonte: Wikipedia
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