Tempo di lettura: 2 minutiCovid-19: carica virale 10 volte inferiore rispetto a marzo
Lo studio del San Raffaele, indica che il Covid-19 si replica più lentamente.
SarsCov2 si è indebolito rispetto a marzo e si replica più lentamente. La carica virale a maggio è 10 volte inferiore che a marzo.
Questi i dati provenienti dallo studio su 200 pazienti del San Raffaele di Milano, da marzo a maggio.
I confronti sui pazienti Covid-19
Si tratta di un’indagine che “è partita dall’osservazione fatta dai medici di Terapia intensiva e dei reparti Covid sulla minore gravità della malattia e minor ricorso al ricovero in terapia intensiva”.
Appurata l’esclusione di mutazioni genetiche significative da parte del virus, i ricercatori, tramite tecnica di analisi molecolare, hanno studiato la velocità di replicazione del Covid-19.
Si sono poi confrontate le quantità di virus presenti nei tamponi di 100 malati Covid, nella prima metà di marzo, e 100 nella seconda metà di maggio.
“E’ così emersa una differenza macroscopica tra i pazienti di maggio e marzo. Tutti quelli di maggio avevano infatti una carica virale e una velocità di replicazione 10 volte inferiore a quella dei malati di marzo. Si tratta di un aspetto già osservato in altri virus come quello dell’Hiv, dell’epatite B o C: tanto maggiore era la loro replicazione, tanto più rapida era la progressione della malattia. Ora lo studio continuerà su altri pazienti e verrà allargato anche a pazienti americani, con la collaborazione di Guido Silvestri della Emory university di Atlanta.”, ha detto Clementi.
Le polemiche su Zangrillo
Zangrillo ha di recente dichiarato “Io sono molto più scienziato di tanti autoproclamatosi tali nel Cts. Non sono pentito di quanto ho detto. Il virus è clinicamente scomparso”.
Il direttore della terapia intensiva del San Raffaele di Milano, Alberto Zangrillo, ha così replicato all’indomani delle polemiche.
“Non sono assolutamente pentito, sono rinfrancato dalla forza della verità perché quello che ho detto. Non è che il virus sia scomparso. Io sono certo che il virus sia ancora tra di noi, però ci sono tanti virus tra di noi. Io ho detto testualmente ‘il virus è clinicamente inesistente, scomparso’. Se uno omette il clinicamente per farmi del male, fa del male a se stesso”.
Marzia Parmigiani
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