E tu, quanti anni ti senti?

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Quanti anni ti senti.

E tu, quanti anni ti senti?

Spesso si sente dire che la vita sia un viaggio. Al di là delle facili associazioni mentali, possiamo dire che ogni anno vissuto, rappresenti una tappa, un luogo differente del nostro mondo personale.
Ma come incide sulla nostra vita, il modo in cui percepiamo la nostra età?
Noi di Traveltherapists, vi presentiamo le ultime ricerche in merito.
Scoprirete che chiedere semplicemente alle persone quanti anni si sentono,  può dirvi molto sulla loro salute e benessere.

E tu quanti anni ti senti? La storia di Sara

Non molto tempo fa, Sara, una mia conoscente prossima alla pensione, stava uscendo dalla palestra dopo un allenamento. Notò una donna nel parcheggio che faticava a chinarsi.  “Non ho capito bene se le fosse sfuggito il mazzo di chiavi e fosse caduto a terra, comunque gliel’ho raccolto e dato fra le mani.”, mi ha detto, Sara.
La donna incolpava la vecchiaia per la sua incapacità di chinarsi, spiegando di avere 66 anni. Ma Sara ne aveva 69.
“Quella signora, sentiva tutto il peso degli anni”, ha ricordato.  “Io invece, non lascio che l’età mi fermi.  Penso che sia anche una questione mentale, davvero. “
A parte le storie di vita peculiari, fortune e sfortune, malattie e recuperi, pensiamo che valga la pena approfondire questo aspetto dell’età. Davvero questa, può essere una condizione anche mentale?

E tu quanti anni ti senti? Età mentale ed età biologica

Ognuno di noi ha un’età cronologica, il numero che celebriamo ogni compleanno. Alcuni di noi però, non importa se a 40, 50 e 60 anni sembrano o si sentono giovani, mentre altri no.
Gli scienziati possono misurare queste differenze osservando i biomarker legati all’età.
Esempi di biomarker sono l’elasticità della pelle, la pressione sanguigna, la capacità polmonare e la forza con cui si riescono a stringere gli oggetti.
Le persone con uno stile di vita sano, condizioni di vita nella norma e una fortunata eredità genetica tendono ad essere “più giovani”. Su queste valutazioni, si dice che abbiano una “età biologica” più bassa.
Ma c’è un modo molto più semplice per determinare la forma in cui si trovano le persone. Si chiama “età soggettiva”.

L’età soggettiva

Quando gli scienziati chiedono: ” Se potessi darti un’età in base a come ti senti normalmente, quanti anni avresti?”
Ovviamente, la risposta tende a riflettere lo stato di salute fisica e mentale delle persone.
Una semplice domanda che può essere particolarmente potente.
Gli scienziati stanno scoprendo che le persone che si sentono più giovani della loro età cronologica, sono in genere più sane e più psicologicamente resistenti di quelle che si sentono più vecchie.
Se indagate con test di memoria, si comportano meglio nelle attività di memoria e sono a minor rischio di declino cognitivo.
In uno studio pubblicato nel 2018, un team di ricercatori sudcoreani ha esaminato il cervello di 68 adulti più anziani sani.
Hanno scoperto che coloro che si sentivano più giovani della loro età, avevano una materia cerebrale più spessa e performance maggiormente elevate, rispetto al gruppo di persone che si sentiva più vecchio. Queste ultime, sono più a rischio di ricovero, demenza e morte.

E tu quanti anni ti senti? La ricerca dell’Università di Montpellier, Francia

 “Abbiamo trovato molte, molte associazioni predittive”, afferma Yannick Stephan, assistente professore di psicologia della salute e dell’invecchiamento all’Università di Montpellier, in Francia, che è stato in prima linea nella ricerca soggettiva sull’età.
Se avete più di 40 anni, è probabile che vi sentiate più giovani di quanto suggerisce la vostra carta d’identità.
Circa l’80% delle persone, si sente allo stesso modo, secondo il dott. Stephan.
Una piccola parte delle persone, meno del 10%, si sente più anziana.
La discrepanza tra età vissuta e reale, sembrerebbe aumentare con il passare degli anni.
All’età di 50 anni, le persone possono sentirsi circa 5 o 10 anni, più giovani. Quando hanno 70 anni, potrebbero sentirsi più giovani del 15% o addirittura del 20%.
La maggior parte della ricerca sull’età soggettiva, si basa su associazioni tra come si sentono gli anziani e il loro stato di salute, quindi non è in grado di stabilire causa ed effetto.
Non è chiaro, ad esempio, se sentirsi più giovani effettivamente renda le persone più sane, o se le persone che sono già in buona salute tendano a sentirsi più giovani.
A volte, solo chiedendo semplicemente alle persone quanti anni sentono di avere, potrebbe identificare chi è più a rischio di problemi di salute.

E tu quanti anni ti senti? L’importanza dello stato d’animo

Alcuni studi interessanti, suggeriscono che la condizione di sentirsi più giovani, può avere un effetto potente.
Quando gli scienziati inducono gli anziani a sentirsi più giovani, la maggior parte tende a diventare immediatamente più capace.
In un esperimento del 2013 del Dr. Stephan e dei colleghi, ad esempio, la forza con cui le persone stringevano gli oggetti, è migliorata in modo significativo dopo che è stato detto loro, che erano più forti della maggior parte delle persone della loro età.
Uno studio cinese pubblicato lo scorso novembre sulla rivista Aging & Mental Health ha scoperto che le persone si sono comportate meglio in un compito di memoria dopo che gli era stato detto che erano più acute di altre della loro età.

E tu quanti anni ti senti? La valutazione culturale negativa dell’età 

Cosa rende l’età soggettiva un predittore così potente? Il dott. Stephan ritiene che le persone possiedano informazioni intuitive sulle loro capacità fisiche, acutezza mentale e stabilità emotiva, che vengono tutte distillate in un unico numero significativo.
Ma i critici affermano che per molti, l’età soggettiva riflette semplicemente le ossessioni culturali con i giovani.
Le persone coltivano un’identità più giovane per respingere gli stereotipi della fragilità e della senilità, ha affermato David Weiss, psicologo della durata della vita all’Università di Lipsia.  “Se la vecchiaia non fosse valutata negativamente, non avresti la necessità di dire che ti senti più giovane”, ha detto.
In effetti, nelle culture in cui gli anziani sono rispettati per la loro saggezza ed esperienza, le persone non capiscono nemmeno il concetto di età soggettiva, ha detto.

E tu quanti anni ti senti? Generazione ed età

Paradossalmente, le persone anziane possono provare sentimenti di calore per la loro generazione anche se provano disgusto per le persone della loro età.
In un esperimento del 2012, il dott. Weiss e un collega hanno diviso 104 persone di età compresa tra 65 e 88 anni in due gruppi. Ognuno ha dovuto completare cinque frasi, ma ad un gruppo è stato chiesto di descrivere le persone della loro età, mentre all’altro è stato chiesto di parlare della loro generazione.
Il primo gruppo ha scritto cose come “Le persone della mia età hanno paura e si preoccupano per il futuro” e “Le persone della mia età parlano spesso delle loro malattie”.
Il gruppo orientato alla generazione ha mostrato un senso più forte di empowerment e significato.
Hanno scritto cose come “Le persone della mia generazione erano i sessantottini che hanno fondato una società più civile”, un riferimento ai movimenti di protesta studentesca della fine degli anni ’60.

Mantenere un atteggiamento positivo

Qualunque sia la loro posizione sull’età soggettiva, gli esperti concordano sul fatto che tutti invecchiano in modo diverso e che le persone hanno un certo controllo.
Le abitudini sane, incluso mangiare bene ed esercitarsi, possono tenere a bada il deterioramento legato all’età.
Altrettanto importante, è mantenere un atteggiamento positivo.
L’età interna può peggiorare non solo le prospettive delle persone, ma anche la loro salute.
Gli esperti esortano perciò le persone a riconoscere non solo ciò che si perde invecchiando, ma anche le cose che si guadagnano in termini di stabilità e serenità.
Marzia Parmigiani
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