Tempo di lettura: 4 minutiGli esperti su Tokyo 2020: “manca un anno ma il Giappone non è invincibile”
A distanza di un anno, i preparativi per Tokyo 2020 continuano.
Tuttavia gli esperti avvertono che anche se manca un anno, il Giappone non è invincibile.
E parlano delle Olimpiadi di Tokyo, come evento ad alto rischio in mezzo alla pandemia
Yoshiro Mori, è presidente del Comitato organizzatore dei Giochi olimpici di Tokyo 2020.
Durante un recente incontro, si è discusso dello screening delle infezioni per i visitatori stranieri e della limitazione degli ingressi ai Giochi per evitare gli assembramenti.
Tokyo 2020 rappresenta un grave rischio per la salute pubblica del Giappone
A poco più di un anno dall’inizio delle Olimpiadi di Tokyo, gli esperti medici affermano che l’evento potrebbe rappresentare un grave rischio per la salute pubblica.
Questo perché prevedono che poche persone avranno anticorpi contro il Coronavirus.
In più i vaccini non saranno ampiamente disponibili.
Gli organizzatori olimpici e i governi metropolitani centrali e di Tokyo si stanno adoperando per impedire che la pandemia impatti sui Giochi Olimpici.
Tuttavia è difficile che i piani prendano una forma concreta prima di settembre.
I casi di Coronavirus hanno superato i 10 milioni nel mondo
Il bilancio delle vittime globale di Covid-19, la malattia causata dal nuovo Coronavirus, ha superato i 10 milioni di contagi nel mondo.
Sebbene Tokyo questo venerdì abbia riportato 243 infezioni, un record per un solo giorno, il Giappone ha ampiamente evitato gli effetti disastrosi osservati in altri paesi.
Ciò ha preoccupato scienziati ed esperti medici su come potrebbero apparire le cose la prossima estate, un anno dopo il rinvio dei Giochi di Tokyo.
Molti cittadini giapponesi vorrebbero cancellare o rinviare Tokyo 2020
Un sondaggio elettorale di Tokyo condotto da Asahi Shimbun, alla fine del mese scorso ha mostrato che il 59% degli interpellati, ritiene che le Olimpiadi debbano essere annullate o rinviate, sottolineando le fastidiose preoccupazioni del pubblico sulla pandemia.
Nelle interviste con una dozzina di esperti in malattie infettive, è emerso un tema comune: le Olimpiadi aumenterebbero il rischio di un focolaio.
Secondo gli esperti, il virus sarebbe a malapena sotto controllo poiché sono stati bloccati gli accessi dall’estero.
Per loro, con eventi come le Olimpiadi, il numero di infezioni aumenterà inevitabilmente.
I dati recenti del governo giapponese, hanno mostrato che solo lo 0,1% dei residenti di Tokyo avrebbe anticorpi contro il Coronavirus.
Questo è molto inferiore al 14% nello stato di New York ad aprile e al 7% a Stoccolma.
“Pochissimi sono infetti in Giappone e praticamente tutti sono sensibili”, ha affermato Katsunori Yanagihara, professore alla scuola di medicina tropicale e salute globale dell’Università di Nagasaki.
Gli anticorpi aiutano a combattere le infezioni e gli scienziati affermano che avere anticorpi per il Coronavirus, potrebbe fornire protezione contro la reinfezione.
Nel mondo ci sono più di 100 potenziali vaccini in fase di sviluppo
Ci sono più di 100 potenziali vaccini in fase di sviluppo, globalmente, ma gli esperti affermano che nessuno sarà probabilmente disponibile in quantità sufficiente per le Olimpiadi, che coinvolgono circa 200 paesi.
Nel tentativo di rispondere a tali preoccupazioni, Yoshiro Mori, capo del comitato organizzatore olimpico di Tokyo, ha detto lunedì al governatore Yuriko Koike che avrebbe pianificato di istituire una task force con i governi centrali e metropolitani entro settembre.
Il Giappone ha avuto solo circa 20.000 casi e 980 morti.
Il fattore “X” del Giappone a protezione dal Coronavirus
I ricercatori hanno citato vari fattori per quei numeri bassi, dal robusto sistema sanitario nazionale alle peculiari modalità di salutarsi del paese che evita il contatto (inchino).
E’ stata anche invocata una caratteristica particolare della società giapponese che i locali chiamano “Mindo“.
Insomma, le ragioni del successo del paese nel contenere il Covid-19, per ora, non avrebbe una chiara ed unica ragione.
Norio Sugaya, membro del gruppo dei virus influenzali dell’Organizzazione mondiale della sanità, ha affermato che le persone in Giappone non dovrebbero sentirsi sicure, solo per i bassi livelli di infezione e deceduti fino a questo momento.
Sugaya mostra preoccupazione nel sentire i media parlare del successo del Giappone in merito alla prima ondata.
Molti giornali giapponesi e internazionali, parlano di “miracolo del Giappone”.
Il pensiero che molti credano che il Giappone sia invincibile crea molta preoccupazione fra gli addetti ai lavori e gli esperti.
Marzia Parmigiani
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