I biglietti per voli “fantasma” che le compagnie sanno di cancellare
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I biglietti per voli “fantasma” che le compagnie sanno di cancellare
Diverse compagnie aeree stanno vendendo biglietti per tratte di viaggio, sapendo che li cancelleranno. Ed Enac non ci sta.
Se avete controllato in questo periodo i siti di alcune compagnie aeree, avrete visto che le soluzioni in vendita, farebbero pensare a una situazione di normalità, con voli frequenti.
Come al solito, vedrete orari e tariffe interessanti, per le solite località mainstream per le vacanze.
Ma come mai? Non si sente parlare ovunque di restrizioni, divieto d’ingresso, tracciabilità degli spostamenti e quarantena obbligatoria?
Ecco qui la motivazione: diverse compagnie aeree, stanno vendendo biglietti per voli che non partiranno mai. Almeno non quel giorno e quasi certamente, nemmeno nelle settimane successive.
L’estate 2020 è la stagione dei voli fantasma
Il punto è che la compagnia aerea, sa perfettamente quello che succede, mentre i passeggeri, soprattutto quelli meno esperti, ignora la situazione. Questo vale in particolare per Europa e Stati Uniti.
Perché le compagnie aeree vendono biglietti per voli che non partiranno?
Voli fantasma e posti fantasma, venduti per tratte che non partiranno.
I vettori aerei hanno passato un periodo nero negli ultimi 3 mesi a causa della situazione causata dal Coronavirus.
I rimborsi spesso sono una chimera e molte compagnie optano per i famigerati voucher.
Ancora non si conoscono i dati ufficiali, le restrizioni epidemiologiche ed i blocchi tra Paesi hanno reso impossibili i collegamenti. Bisogna però dire, che i biglietti per le tratte attuali, sono state messe in vendita diversi mesi fa e non sono mai state eliminate, questo per capire quali fossero le mete più cercate anche nel “mercato post Covid-19”. Un altro motivo è dato dal fatto che operativamente, i voli sono ridotti. Così gli aerei non raggiungono il pieno carico e le compagnie preferiscono cancellarli, anziché partire semivuoti.
Inoltre, come abbiamo detto, le compagnie preferiscono rilasciare voucher che rimborsare il denaro incassato per i biglietti acquistati dai passeggeri.
Enac interviene sul modus operandi delle compagnie aeree
Dato questo comportamento scorretto da parte delle compagnie aeree, l’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) ha fatto un richiamo. Non voucher ai clienti, ma rimborso totale dei biglietti venduti.
In questi giorni, L’ENAC ha comunicato di aver attivato “alcune istruzioni per l’erogazione di restrizioni.
Nel caso di un volo annullato e mancata informativa, il rimborso “non il buono” e la compensazione economica “ove necessario”.
L’Enac sostiene che alcuni vettori, usano come scusa il Coronavirus dato che “dal 3 giugno sono state rimosse le restrizioni alla circolazione delle persone” in Italia, nell’area Schengen e nel Regno Unito.
Secondo l’Enac alcune compagnie aeree hanno cancellato troppi voli, non per giusta causa, ma per chiare scelte commerciali e imprenditoriali.
Il caso di Alitalia
Anche Alitalia sta “aggiornando le modalità di ri-prenotazione e rimborso”.
I clienti che hanno visto i loro voli cancellati, nel periodo che va dal 3 giugno al 30 settembre, possono richiedere un altro collegamento.
I passeggeri possono optare per un buono maggiorato (15 euro) su rotte nazionali. Il buono è di 60 euro per quelle europee, mentre per quelle intercontinentali si può richiedere il rimborso.
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