Il futuro dei viaggi virtuali

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Il futuro dei viaggi virtuali

L’espressione “realtà virtuale”, risale al 1989 quando Jaron Lanier, introdusse i linguaggi di programmazione virtuale.
Il lavoro sulla realtà virtuale, è collegato a quello di cyberspazio. Questo termine, fu introdotto nel 1982 grazie allo scrittore William Gibson.
Solamente un decennio fa, la realtà virtuale e quella aumentata, non erano ancora molto diffuse. Perché un blog di viaggio vi parla di questo fenomeno?
Negli ultimi anni, grazie anche ad uno spostamento della logica comunicativa in una direzione sempre più visual, la realtà virtuale, ha trovato diversi impieghi in molti settori. Non ultimo quello dei viaggi.
Per ora la sua diffusione nell’industria turistica è ancora ad uno stadio embrionale; tuttavia è in forte ascesa. Noi di Traveltherapists, vi parliamo di alcuni esempi che potreste incontrare prima o durante il vostro prossimo viaggio.

Come vi misuro il bagaglio tramite app

Man mano che le app di realtà virtuale e aumentata continuano a svilupparsi, sta diventando sempre più probabile che i viaggiatori interagiscano con queste tecnologie, sia prima che dopo i loro viaggi. 
Travelport, per esempio, una piattaforma commerciale leader nel settore del turismo. Recentemente ha collaborato con EasyJet per creare una nuova app di realtà aumentata. La compagnia aerea ha da poco rilasciato una funzione per smartphone che consente agli utenti di controllare le dimensioni del bagaglio a mano con la fotocamera del telefono. Utilizzando questa nuova opzione dell’app EasyJet, i viaggiatori possono determinare se una borsa rientra nel limite delle dimensioni del bagaglio. LATAM Airlines ha rilasciato una funzionalità smartphone simile nella sua app lo scorso settembre. Travelport si è occupata anche della cura e della realizzazione dei siti web di hotel con “panoramiche” a 360 gradi degli ambienti e le compagnie aeree stanno sperimentando altre possibilità, anche con esperienze digitali coinvolgenti.

Un mercato in ascesa

Il mercato globale della realtà virtuale dovrebbe aumentare da 7 miliardi di euro nel 2018 a 43 miliardi di euro entro il 2024. Questo, secondo un recente rapporto di ricerca pubblicato da Markets and Markets.
Sebbene come abbiamo detto, queste tecnologie esistano da diversi anni, l’alto costo di realizzazione ne ha limitato la diffusione per molto tempo.
Diverse compagnie aeree, ristoranti e tour operator negli ultimi anni, hanno rilasciato funzionalità virtuali di facile utilizzo che stanno iniziando a cambiare il modo in cui le persone pianificano il viaggio e sperimentano le destinazioni. 

Fruire di un’esperienza prima di farla

Come i rivenditori che producono app per smartphone in realtà aumentata che consentono ai clienti di provare un paio di occhiali da sole o di vedere come può apparire un particolare divano nel loro salotto, le compagnie aeree hanno personalizzato per le loro esigenze, questa tecnologia.
Nell’app di KLM, una funzionalità di realtà aumentata “Sintonizza il tuo viaggio” è progettata per intrattenere i passeggeri in aeroporto mentre attendono la partenza. Utilizzando le loro fotocamere smartphone e Facebook, i viaggiatori possono interagire con personaggi animati e visualizzare paesaggi da varie destinazioni.

Esperienze di realtà virtuale coinvolgenti

Bisogna dire la verità: molti settori, incluso quello dei viaggi, sono ancora nella fase dilettantistica dell’implementazione di esperienze di realtà virtuale davvero coinvolgenti. Per adesso il problema maggiore, è relativo alla qualità non proprio alta di questa esperienza, che per molti fruitori è simile a quella dei videogames. Tuttavia, la tecnologia è migliorata dal punto di vista della produzione. Le recenti versioni di realtà virtuale a tema destinazione includono l’esperienza iFly di KLM, che ha debuttato di recente.

Lo chef che nuota con gli squali

In uno spettacolo recente di iFly Magazine, lo chef keniota Kiran Jethwa, nella serie di realtà virtuale, si è mostrato nuotare con gli squali alle Hawaii. I video a 360 gradi, possono essere visualizzati da chiunque disponga di un dispositivo desktop o smartphone. Se si dispone di occhiali per realtà virtuale, si potrà vivere un’esperienza più coinvolgente.

Sembra così bello che potreste mangiarlo

I ristoranti stanno anche attingendo alla realtà virtuale per offrire a commensali e potenziali clienti esperienze uniche.
Una start-up tecnologica, Kabaq, offre ai ristoranti un modo per rafforzare l’efficacia dei loro menu. Infatti l’azienda fornisce ai ristoranti immagini tridimensionali delle voci di menu a cui i clienti possono accedere con i loro smartphone.
Oltre a farsi un’idea più realistica dei singoli piatti, i clienti possono utilizzare la funzionalità di realtà aumentata. Possono preparare il loro pasto su un piatto, ridimensionarlo, prima di ordinare. La catena Bareburger di New York e la Magnolia Bakery sono tra gli stabilimenti che utilizzano la tecnologia.

Sublimotion

Altri ristoranti offrono esperienze multi-sensoriali, come il Sublimotion di Ibiza presso il Hard Rock Hotel di Ibiza. Paco Roncero, l’ideatore di questo ristorante è uno chef stellato Michelin. Qui, i clienti sono immersi grazie a schermi a 360 gradi in corsi che durano tre ore.  Un’esperienza futuristica, definita nei minimi dettagli. Immagini, musica, proiezioni con giochi di luci e profumi differenti, per ogni portata servita. Un vero e proprio tilt sensoriale.
Sublimotion però, è anche uno dei ristoranti più costosi del mondo: più di 1600 euro a persona.

Ristorante Ultraviolet, Shanghai – Fonte: theworlds50bests.com

Carissimo, se considerate che a Shanghai esiste un altro ristorante con lo stesso concept, ideato da Paul Pairet ed inaugurato nel 2012 che si chiama Ultraviolet. Questo ristorante, offre la stessa esperienza, ma ad una cifra più bassa: circa 250 euro.
Marzia Parmigiani
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