Il gene del viaggio DRD4-7R: se amate viaggiare è scritto nel vostro DNA

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Il gene del viaggio.

Il gene del viaggio DRD4-7R: se amate viaggiare è scritto nel vostro DNA

Si nasce viaggiatori o si diventa?
Se amate perdutamente viaggiare, sappiate che è scritto nel vostro DNA e dipende dal gene del viaggio (o del viaggiatore) DRD4-7R.
Tuttavia, il desiderio di viaggiare è ancestralmente iscritto solo nel 20% della popolazione. 
Come funziona questa preferenza, che si manifesta anche come il desiderio di correre nuovi rischi, provare nuovi cibi e nuove esperienze sessuali?
Elina a Tivoli Gardens

Elina a Tivoli Gardens

Il gene del viaggio: un gene con la capacità di regolare la curiosità nelle persone

Per alcune persone, lasciare il luogo di appartenenza (il paese, il quartiere e persino la casa), è uno sforzo inconcepibile.
A volte, anche andare in ferie non sembra allettante per queste persone.
Infatti, esistono tipologie di persone, disposte a lasciare casa, solo sotto il peso di un bisogno inevitabile. 
Altri, invece, sembrano avere una valigia invisibile incorporata che portano sempre con sé.
Se potessero si farebbero crescere le ali e basta davvero il minimo pretesto per andarsene dalla propria città, per andare verso nuovi luoghi da scoprire e ignote avventure.
Non c’è bisogno di precisare a quale categoria apparteniamo noi di Traveltherapists!
figura al tramonto in spiaggia Il gene del viaggio

Il gene del viaggio: le differenze che regolano il desiderio di viaggiare dipendono dal cervello

Da cosa dipende questa differenza? Che ci crediate o no, la risposta è nel cervello. E si tratta di una risposta reale, fisica, misurabile.

Ironia della sorte, il suo nome sembra essere quello di un modello di aereo: DRD4-7R. 

Si tratta del recettore della dopamina, considerato “il gene del viaggio” o “gene del viaggiatore”, che determina il desiderio di esplorare, secondo una ricerca pubblicata sulla rivista “Evolution and Human Behaviour”.

Marzia su lime svezia Il gene del viaggio

Marzia su monopattino Lime in Svezia

Questo gene che si trova maggiormente concentrato nella corteccia prefrontale, sembra avere la capacità di regolare il livello di curiosità delle persone e di attivare la sensibilità agli stimoli esterni, in misura maggiore o minore. 

Di conseguenza, anche la passione per i viaggi, la ricerca di novità, l’entusiasmo nell’intraprendere nuovi obiettivi, sembrano esser regolati dall’espressione di questo gene.

marzia sul bismantova

Liberazione – Pietra di Bismantova

Il gene del viaggio: a cosa serve la dopamina?

La dopamina ha numerose funzioni fondamentali per il nostro cervello, come la regolazione delle emozioni ed il comportamento.

Infatti, ha un ruolo essenziale nella elaborazione delle informazioni, nella motivazione, nei movimenti volontari.

Inoltre regola l’attenzione, il sonno, l’umore, la memoria e l’apprendimento.

Da lei, dipendono anche le reazioni legate alla punizione o alla soddisfazione.

Non ultimo, la dopamina ha un ruolo importante anche nei processi creativi e nella produzione di nuove idee.

 

dopamina

molecola della dopamina

 

Viaggiare “allunga la vita”

Altre ricerche scientifiche, hanno messo in luce addirittura una correlazione fra questo gene e longevità negli esseri umani.

Semplificando, la curiosità verso l’ambiente circostante, stimola l’esigenza di movimento, e quindi promuove l’attività fisica, che sappiamo essere importante per il benessere della persona, soprattutto in età avanzata.

Tuttavia, si stima che solo il 20% della popolazione abbia alti livelli di DRD4-7R nella loro mappa genetica. 
Ed è doppiamente conveniente parlare di “mappe”, dato che lo studio considera anche un fattore ambientale: sembra che la maggior parte di questi viaggiatori vocazionali si trovi in ​​luoghi nel mondo in cui questa versione moderna del nomadismo, volontario o no, è stata incoraggiata.
Secondo le dichiarazioni dello studioso Chaunsheng Chen, citato dal quotidiano Huffington Post, “E’ più facile trovare il gene nei soggetti dei luoghi che centinaia di anni fa hanno affrontato emigrazioni e percorso lunghe distanze”.
Un altro studio, condotto da David Dobbs del National Geografic, aggiunge ulteriori elementi a questa teoria:
“Il DRD4-7R guida il comportamento nelle persone inclini a correre rischi, esplorare nuovi luoghi, provare nuovi cibi, nuove relazioni e nuove avventure sessuali”.
Marzia Parmigiani

Fonte: National Geografic

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