Il gene del viaggio.
Il gene del viaggio DRD4-7R: se amate viaggiare è scritto nel vostro DNA

Elina a Tivoli Gardens
Il gene del viaggio: un gene con la capacità di regolare la curiosità nelle persone



Il gene del viaggio: le differenze che regolano il desiderio di viaggiare dipendono dal cervello
Da cosa dipende questa differenza? Che ci crediate o no, la risposta è nel cervello. E si tratta di una risposta reale, fisica, misurabile.
Ironia della sorte, il suo nome sembra essere quello di un modello di aereo: DRD4-7R.
Si tratta del recettore della dopamina, considerato “il gene del viaggio” o “gene del viaggiatore”, che determina il desiderio di esplorare, secondo una ricerca pubblicata sulla rivista “Evolution and Human Behaviour”.



Marzia su monopattino Lime in Svezia
Questo gene che si trova maggiormente concentrato nella corteccia prefrontale, sembra avere la capacità di regolare il livello di curiosità delle persone e di attivare la sensibilità agli stimoli esterni, in misura maggiore o minore.
Di conseguenza, anche la passione per i viaggi, la ricerca di novità, l’entusiasmo nell’intraprendere nuovi obiettivi, sembrano esser regolati dall’espressione di questo gene.



Liberazione – Pietra di Bismantova
Il gene del viaggio: a cosa serve la dopamina?
La dopamina ha numerose funzioni fondamentali per il nostro cervello, come la regolazione delle emozioni ed il comportamento.
Infatti, ha un ruolo essenziale nella elaborazione delle informazioni, nella motivazione, nei movimenti volontari.
Inoltre regola l’attenzione, il sonno, l’umore, la memoria e l’apprendimento.
Da lei, dipendono anche le reazioni legate alla punizione o alla soddisfazione.
Non ultimo, la dopamina ha un ruolo importante anche nei processi creativi e nella produzione di nuove idee.



molecola della dopamina
Viaggiare “allunga la vita”
Altre ricerche scientifiche, hanno messo in luce addirittura una correlazione fra questo gene e longevità negli esseri umani.
Semplificando, la curiosità verso l’ambiente circostante, stimola l’esigenza di movimento, e quindi promuove l’attività fisica, che sappiamo essere importante per il benessere della persona, soprattutto in età avanzata.