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Il Giappone consente l’ingresso a 1000 persone al giorno ma non ai turisti
Come sapete, ci occupiamo spesso di Giappone e stiamo seguendo da vicino i cambiamenti nelle regole d’ingresso nel paese in tempo reale.
Speriamo di aiutare chi sta progettando di andarci in un futuro, speriamo non remoto.
Per adesso, il Giappone ha allentato le regole di ingresso, ma i viaggiatori devono ancora affrontare molti ostacoli. L’accesso al paese è ancora negato ai turisti.
Restrizioni nei trasporti, problemi nel trovare un alloggio per l’auto-isolamento e fare test prima della partenza, sono gli ostacoli principali per l’ingresso.
Il Giappone ha restrizioni all’ingresso nei confronti di 159 paesi
Il Giappone ha attualmente restrizioni all’ingresso per 159 paesi, ma gli stranieri residenti di ritorno dall’estero e gli studenti stranieri con borse di studio del governo giapponese, sono stati autorizzati a rientrare il primo settembre.
Tokyo ha attenuato ulteriormente le sue restrizioni per includere i cittadini stranieri che arrivano per viaggi d’affari e ricercatori.
Ingresso consentito a persone che arrivano per attività culturali, artistiche e sportive con permesso di soggiorno per tre mesi o più.
Ancora esclusi invece, i turisti, anche se come abbiamo detto sono previste aperture per aprile 2021.
A febbraio 2020, Tokyo ha iniziato a mettere dei paletti all’ingresso nel paese e successivamente ha chiesto a tutte le persone che entravano in Giappone – comprese quelle senza sintomi di Covid-19 – di auto-isolarsi in un alloggio o in un hotel per due settimane a proprie spese.



Elina a Ninenzaka
Matsuri Technologies leader nel fornire alloggi per la quarantena in Giappone
Il fornitore di alloggi privati Matsuri Technologies, a febbraio è diventato leader del settore a fornire alloggi per i cittadini giapponesi che rientravano in patria. Ciò compensando il calo precipitoso di viaggiatori e turisti stranieri.
Matsuri Technologies ha circa 10 mila alloggi per l’auto-isolamento. Quasi 1000 nelle principali città come Tokyo, Sapporo, Osaka, Kyoto e Fukuoka.



Edifici dedicati a Tokyo 2020 – Ph. M. Parmigiani
Quanto costa affrontare la quarantena e auto-isolarsi in Giappone?
Matsuri Technologies ha creato pacchetti che includono anche il trasporto al luogo di soggiorno, in un intervallo compreso tra 68.000 yen (545 euro) e 120.000 yen (960 euro) a persona per due settimane, comprese le spese di utenza.
Un vantaggio dell’utilizzo degli alloggi è la possibilità di utilizzare una cucina e la lavatrice.
Le persone in auto-isolamento, possono uscire per fare la spesa nei supermercati.
Un numero crescente di hotel vicino ai principali aeroporti come Haneda, Narita e Kansai International, stanno offrendo alloggi per l’auto-isolamento.
Questi tre aeroporti rappresentano ora oltre il 90% dei visitatori stranieri.
Un’altra difficoltà che i cittadini stranieri devono affrontare all’ingresso in Giappone è che non possono utilizzare i mezzi pubblici, compresi i taxi, durante il periodo di auto-quarantena.



I cerchi Olimpici nell’isola artificiale di Odaiba, Tokyo – Ph. M. Parmigiani
In Giappone è crollato il turismo degli stranieri del 90%
La pandemia globale ha portato a una cancellazione di massa dei voli in tutto il mondo. Il numero di visitatori stranieri in Giappone, è diminuito di oltre il 90% rispetto all’anno precedente da aprile.
L’ulteriore allentamento delle restrizioni all’ingresso dei cittadini stranieri questo mese è arrivato mentre il Giappone si prepara per i Giochi di Tokyo.
Per ora il governo ha limitato il numero di cittadini stranieri a cui è consentito l’ingresso a circa 1000 al giorno.



aeroporto haneda, Tokyo
Attualmente tre aeroporti, Haneda, Narita e Kansai International, hanno la capacità di elaborare migliaia di test Coronavirus al giorno.
Tuttavia, il ministero della salute giapponese prevede di raddoppiare la capacità di test negli aeroporti di tutto il Giappone.
Questo, installando nuove apparecchiature per i test anche negli aeroporti con traffico locale come il New Chitose Airport di Hokkaido, Chubu Centrair International Airport di Aichi e l’aeroporto internazionale di Fukuoka a Kyushu.
Oltre all’auto-isolamento e al divieto di utilizzare i mezzi pubblici, il Giappone richiede anche che i residenti stranieri installino sui loro smartphone un’app.
Si tratta di Cocoa, ed è simile alla nostra Immuni.
Serve per tracciare eventuali contatti con il Covid-19 e per monitorare quotidianamente la loro salute.
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Marzia Parmigiani
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