Le ripercussioni psicologiche e psichiatriche dei malati post Covid-19

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Le ripercussioni psicologiche e psichiatriche dei malati post Covid-19

Lo studio pubblicato recentemente dalla rivista scientifica Brain Behaviour and Immunity, coordinato dal professor Francesco Benedetti del San Raffaele, mostra per la prima volta, le ripercussione psicologiche e psichiatriche dei malati post Covid-19.

Benedetti è psichiatra e capo dell’Unità di ricerca in Psichiatria e psicobiologia clinica. Ha descritto nei pazienti sintomatologie derivanti come conseguenza dall’aver contratto il Covid-19.
Per la prima volta al mondo, sono emerse diverse conseguenze psicologiche e psichiatriche. Ad esempio, il Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD), ma anche disturbi d’ansia, disturbi dell’umore e disturbi del sonno.
Infatti Benedetti afferma :“È apparso chiaro da subito che l’infiammazione causata dalla malattia potesse avere ripercussioni anche a livello psichiatrico. Infatti, gli stati infiammatori (anche in conseguenza a infezioni virali) possono costituire dei fattori di rischio per diverse patologie, in particolare la depressione”.
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Lo studio del San Raffaele sulle ripercussioni psicologiche e psichiatriche dei malati post Covid-19

Uno studio che include ben 402 pazienti (di cui 265 maschi e 137 femmine).
Una valutazione in sede di follow-up sui pazienti che hanno contratto il Coronavirus, attivato dal San Raffaele a maggio.
Tramite interviste cliniche e questionari di auto-valutazione, è stata fatta una valutazione dei sintomi psichiatrici dei pazienti Covid-19.
L’indagine riguarda coloro trattati a livello ospedaliero, in sede di follow-up a un mese di distanza.
Di tutti i soggetti, 300 sono stati ricoverati al San Raffaele, mentre 100 hanno affrontato a casa la malattia da Covid-19.

Cosa emerge dallo studio del San Raffaele sui pazienti Post Covid-19?

In sintesi, i pazienti che precedentemente al Coronavirus avevano mostrato una sintomatologia psichiatrica, hanno visto un peggioramento della loro patologia.
In più, il 56% dei soggetti ha manifestato diversi disturbi (almeno uno) fra i seguenti, proporzionalmente al livello di gravità dell’infiammazione sperimentata e principalmente:
  1. Ansia nel 42%;
  2. Insonnia nel 40%;
  3. Depressione nel 31%;
  4. PTSD (Disturbo post-traumatico da stress) 28%
  5. DOC (Disturbo Ossessivo-Compulsivo)  20%.
Le donne hanno avuto un peggior impatto relativo a disturbi d’ansia e d’umore (depressione), anche nei casi in cui sperimentassero un livello infiammatorio minore.
In merito Benedetti afferma: “Questo conferma quello che già sapevamo, ossia la maggior predisposizione della donna a poter sviluppare disturbi della sfera ansioso-depressiva. Questo ci conduce a ipotizzare che questa maggiore vulnerabilità possa essere dovuta anche al diverso funzionamento del sistema immunitario nelle sue componenti innate ed adattive”.
I pazienti ricoverati in ospedale, hanno sperimentato ripercussioni psichiatriche meno gravi, rispetto ai pazienti ambulatoriali.
La risposta immunitaria di per sé, può causare conseguenze psichiatriche, assieme all’isolamento sociale ed al timore di infettare i propri cari e/o di essere stigmatizzati.
asia folla e coronavirus

Una prospettiva a lungo termine

L’idea del professor Benedetti, è quella di scoprire anche gli effetti a lungo termine dell’impatto Coronavirus:
“Questo studio è solo il primo di molti altri che si propongono di indagare l’impatto psicopatologico di COVID-19. Il prossimo obiettivo è approfondire la ricerca sui bio-marcatori dell’infiammazione per diagnosticare condizioni patologiche emergenti e monitorarle nel tempo.
Infatti, grazie alla creazione di una bio-banca fin dai primi giorni dell’epidemia, abbiamo oggi a disposizione informazioni cliniche e materiale biologico dei pazienti ricoverati e trattati nel nostro ospedale”.
Fonte: HSR.IT
Marzia Parmigiani
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