Miglior Romanzo storico sul periodo Kamakura giapponese: Kaijin di Linda Lercari

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Miglior romanzo storico sul periodo Kamakura giapponese. Oggi, intervistiamo un’autrice per noi rivelazione di quest’anno: Linda Lercari, impegnata scrittrice di poesie, romanzi storici e narrativa. Parliamo della sua fatica letteraria che è diventata un cult nella letteratura inerente al Giappone. La scrittrice è riuscita a rappresentare un periodo storico grandemente complesso per il Giappone attraverso un bellissimo romanzo. L’abbiamo letto con piacere e ne siamo rimaste talmente entusiasta tanto da consigliarlo ai nostri lettori più affezionati. Abbiamo avuto il piacere di intervistare Linda e di fare la sua conoscenza attraverso le pagine dei suoi libri. A seguire, pubblichiamo integralmente le domande poste e le risposte dell’autrice.

Intervista all’autrice Linda Lercari per Miglior Romanzo storico sul periodo Kamakura giapponese

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  1. Presentati al pubblico di Traveltherapists.it e Il mio viaggio in Giappone

Salve a tutti, lieta che mi stiate leggendo in questo momento, ne sono onorata. Spero che le mie risposte vi possano interessare. Mi chiamo Linda Lercari e sono una scrittrice multigenere. I miei romanzi spaziano dall’erotico al romance, dallo storico alla fantascienza distopica. Amo molto anche comporre poesie. Vi confesso però che l’opera alla quale sono più legata è proprio il mio romanzo di ambientazione storica “Kaijin – l’ombra di cenere”. Sono una grande appassionata del Sol Levante e pratico il Kendo, la Via della Spada Giapponese.

  1. Quando nasce la tua passione per il mondo orientale e la cultura giapponese?

Sin da ragazzina ho molto amato l’Oriente, soprattutto la Cina. Il periodo storico che più mi affascinava era la Rivolta dei Boxer del 1899. Quando ho conosciuto mio marito, mi sono affacciata anche alla storia giapponese di cui lui è un grande estimatore. Col tempo è stato sempre mio marito a convincermi a praticare il Kendo.

Linda Lercari che presenta il suo libro - Miglior romanzo storico sul periodo kamakura giapponese
  1. Abbiamo letto il tuo libro in diversi spezzoni, per non perdere nulla, sono stati momenti intensi e ricchi di pathos. Cosa ti ha spinta a scrivere “Kaijin. L’ombra di cenere”? 

L’amore. Sembra banale, ma è l’unica risposta che mi viene spontanea. L’amore che muove davvero persino le montagne, l’amore che fa rinunciare a sé stessi per un bene superiore, l’amore che resta silente e incondizionato nonostante tutto e tutti. Kaijin parla di occasioni perdute, di attimi inconfessabili che svaniranno come cenere al vento, ma parla anche della più forte determinazione possibile. Una storia che poteva essere solo di samurai e così è stata.

  1. È una storia avvincente e a tratti amara che potremmo definire poco comune. Come la descriveresti ad un pubblico che non conosce il periodo Kamakura?

Vi ringrazio delle bellissime parole. Il periodo Kamakura non è molto studiato in Italia, non è il “classico” Medioevo cui si riferiscono i film distribuiti in Occidente. Siamo in un Giappone, che ha visto infrangersi l’invasione Mongola, un’epoca che segna l’ereditarietà dello Shogunato e l’avvento dell’oligarchia militare. Un periodo dove, almeno a mio parere, le caste non erano ancora così cristallizzate e, forse, persino un piccolo contadino straccione poteva aspirare a diventare un grande guerriero.

  1. Qual è il personaggio più complesso da descrivere per te all’interno del libro?

Ovviamente Hakashinjitsu, il protagonista. Una mente raffinata che deve scontrarsi giorno dopo giorno non solo con la lotta sul campo di battaglia, ma anche contro le dicerie di palazzo, le malelingue e servitori curiosi. 

Perché persino le mura più spesse hanno orecchie, figuriamoci sottili tramezzi di bambù.

  1. Hai in mente di volare in Giappone?

Certo, sarebbe il mio quarto viaggio. Spero di poter visitare l’Hokkaido prima o poi. Anche se Nara resta, per me, la cittadina più tranquilla e vivibile dove tornerei volentieri a soggiornare per un periodo.

  1. Hai dei progetti che vorresti raccontarci?

Sto cercando di scrivere uno spin-off di Kaijin, è tutto a livello molto embrionale, ma sarebbe interessante rivedere la storia con gli occhi della concubina Himitsushuei.

  1. Una frase che ti rappresenti:

“Cadere sette volte, rialzarsi otto.” Un detto giapponese che spero di aver fatto mio col tempo e con la tenacia. Vi ringrazio per essere stati con me, spero che Kaijin possa darvi la forza di afferrare le occasioni, che altrimenti andrebbero perdute e, soprattutto, il coraggio di portare avanti i vostri progetti nonostante le avversità. 

Grazie a voi tutti.

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Concludendo sul miglior romanzo storico sul periodo Kamakura giapponese

Abbiamo apprezzato intimamente l’opera di Linda Lercari. Intervistandola, si evince la sua passione e lo studio volto al sacrificio per la conoscenza. È una scrittrice eclettica, una studiosa, una persona coerente con le sue idee e una grande appassionata di Giappone.

Siamo molte liete di poter dedicare uno spazio alle autrici e agli autori che riescono a trasmettere emozioni attraverso la propria scrittura, rispettando la cultura e la storia. 

Linda è una di queste, supportiamo sempre l’editoria e le autrici: qui è possibile acquistare il libro di Linda Lercari.

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