Mix mortale del Giappone: sconvolgimenti clima e una società che invecchia
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Mix mortale del Giappone: sconvolgimenti clima e una società che invecchia
Le piogge da record questa settimana nell’isola di Kyushu, hanno ucciso 62 persone. Questa situazione nella grande isola nella parte meridionale del Giappone, ha mostrato la vulnerabilità delle persone che vivono nelle case di cura.
La previsione era terribile: quasi 23 cm di pioggia in un solo giorno.
I funzionari di Kuma, un villaggio sulle rive di un fiume in stato di monitoraggio nel sud-ovest del Giappone, hanno esortato tutti a evacuare.
Eppure all’interno della casa di cura Senjuen, i 70 residenti sono stati lasciati sul posto.
La decisione si è rivelata disastrosa.
L’isola di Kyushu, Giappone
14 persone nella casa di cura di Senjuen sono morte a causa dell’alluvione
La pioggia che è caduta all’inizio di sabato è stata anche peggiore del previsto: un acquazzone fortissimo ha inondato improvvisamente le strade del villaggio.
I custodi della casa di cura, priva di ascensore, hanno faticato a spostare i residenti al secondo piano.
Per 14 di loro, era troppo tardi: il fiume ha infranto le sue sponde, uccidendoli.
Gli eventi nella casa di cura sono stati i più mortali in una settimana di inondazioni e frane che hanno ucciso 62 persone a Kyushu, l’isola principale più a sud-ovest del Giappone.
Invecchiamento demografico e riscaldamento globale sono una combinazione fatale per il Giappone
Questi terribili eventi, sono il riflesso di due potenti forze che modellano il presente e il futuro del Paese: l’invecchiamento demografico e il riscaldamento globale.
Negli ultimi anni, i cambiamenti climatici hanno aumentato le piogge torrenziali in Giappone, causando inondazioni mortali e frane in una nazione con molti fiumi e montagne.
Le persone più vulnerabili ai rischi di questo clima estremo sono gli anziani, di cui il Giappone ha la percentuale più alta al mondo.
Le case di cura, in particolare quelle con poco personale, affrontano particolari sfide a causa delle difficoltà di evacuazione delle persone anziane e fragili durante l’emergenza.
In Giappone ci sono stati più di un milione di evacuati a causa delle piogge torrenziali
Le piogge di questa settimana, che hanno ucciso soprattutto persone di età superiore ai 65 anni, hanno inondato più di 50 case di cura a Kyushu.
Qui, l’agenzia meteorologica giapponese ha ordinato l’evacuazione di oltre un milione di persone all’interno delle Prefetture di Kumamoto e Kagoshima.
Due anni fa, quando le inondazioni e le frane uccisero 237 persone in 14 prefetture nel Giappone occidentale, circa i tre quinti erano ultra 65 enni.
Kenichi Tsukahara, professore nel centro di ricerca sulla riduzione del rischio di catastrofi presso l’Università di Kyushu, ha dichiarato:
“Ora che il Giappone sta invecchiando e l’intensità delle precipitazioni aumenta di anno in anno, abbiamo doppie difficoltà”.
Quest’anno, la pandemia di Coronavirus sta aggiungendo un ulteriore livello di complessità.
Man mano che le persone sono state evacuate nelle palestre e in altri centri della comunità, il distanziamento sociale si è rivelato difficile.
Gli anziani sono di nuovo i più vulnerabili: il virus uccide le persone anziane a un tasso molto più elevato.
Delle 981 persone che sono morte a causa del Coronavirus in Giappone, oltre l’80% aveva 70 anni o più.
I timori del virus possono scoraggiare i residenti più anziani dall’andare via di casa, anche quando è pericoloso rimanere.
E se vanno nei centri di evacuazione, potrebbero essere a rischio di colpi di calore, specialmente in siti con scarsa aria condizionata, a causa della necessità di indossare mascherine.
Marzia in una giornata di pioggia a Tokyo
Tsuyu: la stagione delle piogge giapponese
Anche se in Giappone ogni giugno e luglio si verifica la stagione delle piogge, nota come Tsuyu, quest’anno la pioggia ha stabilito record nel Kyushu, con ulteriori piogge che cadranno sul Giappone centrale in questi giorni.
I soggetti più fragili, abituati alle piogge estive, potrebbero non comprendere la crescente gravità delle piogge o i maggiori pericoli delle inondazioni.
L’evacuazione stessa può rappresentare un rischio per gli anziani.
Le condizioni nei centri di evacuazione, inevitabilmente non sono all’altezza di quelle nelle case di cura progettate per l’assistenza agli anziani.
I protocolli di evacuazione del governo giapponese non tengono conto delle differenze territoriali
Il governo del Giappone pubblica protocolli di evacuazione standardizzati, ma non tiene conto delle caratteristiche o del terreno unici nelle diverse parti del paese. Queste le parole del professor Tsukahara dell’Università di Kyushu.
Nelle campagne, molti paesini sono isolati e popolati da residenti per lo più anziani, con poche risorse locali per aiutare nella pianificazione dei piani di salvataggio.
In caso di crisi, non sanno come affrontare l’evacuazione o l’emergenza.
Secondo il Ministero della Terra, delle Infrastrutture, dei Trasporti e del Turismo, poco più di un terzo delle 68.000 strutture del paese ha piani di evacuazione registrati entro marzo dello scorso anno.
Il Giappone ha il più alto numero di anziani al mondo – Ph. M. Parmigiani
Il tifone Hagibis ha aperto una riflessione
L’importanza di questi sforzi è stata illustrata lo scorso autunno quando il tifone Hagibis, una tempesta da record, si è abbattuto nella grande area di Tokyo.
Alcuni esperti di catastrofi affermano che troppo spesso i comuni locali sono lasciati soli a gestire le evacuazioni senza molto aiuto da parte del governo nazionale, fino a quando non è necessaria una drammatica operazione di salvataggio.
Il primo ministro Shinzo Abe inizialmente ha inviato circa 10.000 soggetti a Kyushu nel fine settimana.
Shinzo Abe, primo ministro giapponese
All’inizio di questa settimana, ha raddoppiato il numero a 20.000, insieme a 60.000 agenti di polizia, vigili del fuoco e soccorritori della Guardia costiera.
Con la ferocia delle inondazioni e delle frane che si intensificano in Giappone, alcuni esperti hanno suggerito che le case di cura e le altre strutture per gli anziani dovrebbero semplicemente essere spostate dalle aree a rischio.
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