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Modigliani in mostra a Livorno
“Modigliani e l’avventura di Montparnasse. Capolavori delle collezioni Netter ed Alexandre”, è stata appena inaugurata, ma è già un successo.
In occasione del centenario della morte dell’artista, avvenuta nel gennaio 1920, Livorno, la sua città natale, lo celebra con un’esposizione ricca di opere inedite provenienti dalle collezioni di Jonas Netter e Paul Alexandre.
Amedeo Modigliani: fra genio e inquietudine
Artista fondamentale del Novecento dalla personalità tormentata, Modigliani è celebre soprattutto, per i suoi ritratti femminili: visi e colli allungati, ed il particolare modo di rappresentare gli occhi.
A Livorno, Modigliani aveva sviluppato la sua creatività e lo spiritualismo ebraico. Si era lasciato ispirare studiando i “macchiaioli”. E’ però nell’avant-garde artistica parigina che ha espresso tutto il suo talento.
Il periodo parigino
Durante il suo periodo a Parigi, ha immortalato amori, amanti e amici e tutte le figure della notte parigina, nella chiave del suo stile inconfondibile. A Montparnasse e Montmartre, Modigliani aveva conosciuto diversi artisti come Guillaume Apollinaire, Chaïm Soutine, Blaise Cendrars, Paul Guillaume e Maurice Utrillo. Tutti questi artisti, lo ammiravano per il suo essere carismatico, affascinante e portatore di quella passionalità mediterranea che tanto loro amavano. Di bell’aspetto, dal talento unico e dal suo approccio metodico all’arte, tanto era intransigente nel lavoro, quanto senza freni al di fuori. La sua arte, rappresentava l’unica via di fuga dall’inquietudine che lo contraddistingueva. Alcol e droghe erano un rifugio anestetizzante, soprattutto durante le ore notturne.
Modì, così era conosciuto Modigliani in terra francese, aveva un acerrimo rivale: Pablo Picasso.
Amedeo aveva sentimenti ambivalenti, di amore ed odio, nei confronti di Picasso. Quest’ultimo era comunque affascinato da Modì e dai suoi capolavori. Essi rispecchiavano tutta la meraviglia del rinascimento, rappresentata con un linguaggio incredibilmente moderno.
Fra le tanti amanti possiamo annoverare la poetessa Anna Akhmatova e la scrittrice e giornalista Beatrice Hastings.
Nonostante la vitalità e la sua relativa giovinezza, Modigliani fu strappato alla vita molto presto a causa della turbercolosi all’età di 36 anni. Dopo la sua morte, Jeanne Hébuterne, compagna, madre di suo figlio e artista di talento, purtroppo si suicidò per il dolore, nonostante aspettasse il secondo figlio da Amedeo. Questa enorme tragedia, ebbe come effetto, la nascita del personaggio di Modigliani. Mito di un’epoca, artista geniale, imprigionato fra dipendenze e tormenti interiori, ma anche scandaloso esponente di un mondo bohémien. Un artista che nei ritratti e nei suoi nudi, esprime vitalità, noia e tanta inquietudine.
La mostra di Livorno
La mostra, a cura di Marc Restellini con la direzione di Sergio Risaliti, si trova al Museo della Città.
Fino al 16 febbraio 2020, sarà possibile ammirare 26 opere praticamente sconosciute al pubblico. La mostra consta infatti di 14 dipinti e 12 disegni, appartenenti ai collezionisti che lo hanno accompagnato e sostenuto nella sua vita. Paul Alexandre è una figura fondamentale di riferimento per Modigliani. Infatti lo ha affiancato nel suo periodo parigino, e aiutato anche nel mantenere il legame con la sua amata Livorno, fra il 1909 e il 1913.
La seconda figura fondamentale, nonché geniale collezionista è anche e soprattutto Jonas Netter che ha messo assieme le opere più suggestive dell’artista. La città labronica aspettava questa mostra, forse, dall’epoca della scomparsa di Dedo (come affettuosamente Modigliani veniva chiamato dai concittadini).
L’esposizione consta inoltre di circa un centinaio di opere imperdibili. Si tratta di capolavori provenienti sempre dalla collezione di Jonas Netter a partire dal 1915. Lavori che rappresentano la grande École de Paris, in particolare i dipinti di Chaïm Soutine, ma anche Utrillo, Kisling, Valadon e diversi altri.
Fra i capolavori esposti di Modigliani, abbiamo il ritratto dell’amata Jeanne Hébuterne “Fillette en Bleu”, diventata l’immagine della mostra, realizzato nel 1918.
L’opera ritrae un bambina, il cui abito e lo sfondo, sono in tonalità delicate azzurre, in uno scenario rievocante l’innocenza e la dolcezza. Troverete anche il ritratto dell’amico Chaïm Soutine, con il quale Modigliani era in grande sintonia. Ci sono anche opere realizzate sempre in questi anni, raffiguranti la giovane Elvira che Modigliani ritrasse per quattro volte e che tanto era conosciuta a Parigi per la sua bellezza e passionalità.
Informazioni generali sulla mostra
La mostra vi aspetta a Livorno al Museo della città ed è aperta dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 19. Venerdì, sabato e domenica, dalle 10 alle 23. Il biglietto costa circa 15 euro e può essere acquistato online. Sono previsti comunque sconti a seconda delle categorie.
Per informazioni chiamare il numero 0586-824551 o visitate il sito:http://mostramodigliani.livorno.it
Marzia Parmigiani
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