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Mostra Guggenheim a Palazzo Reale: da Van Gogh a Picasso
Organizzato da Maart, la mostra al Palazzo Reale di piazza Duomo presenta la collezione Thannhauser del Guggenheim. E’ un’occasione imperdibile per ammirare le opere di artisti del calibro di Van Gogh e Picasso, ma non solo.
Troverete i capolavori dei maestri dell’impressionismo, del post impressionismo e delle avanguardie del Novecento del secolo scorso. Saranno presenti i capolavori di Pierre Auguste Renoir, Edgard Degas, Paul Gauguin, Claude Monet, Paul Cézanne e Edouard Manet.
Noi di Traveltherapists, in questo articolo, cerchiamo di parlarvi di questi artisti in modo un po’ diverso dalle solite note biografiche. Attraverso aneddoti, e caratteristiche degli artisti, cerchiamo di svelarvi la personalità dei maestri che hanno segnato più di un secolo di storia.
Vincent Van Gogh
Ci piace pensare a Van Gogh come ad una creatura governata dagli elementi. Frastornato dal vento e dalla pioggia e sconvolto dai colori dei campi di girasole sotto il meraviglioso sole della Provenza.
Van Gogh però era anche il borghese in doppio petto che si recava a Covent Garden nella Londra vittoriana, quando nei primi anni Venti del secolo scorso, emigrò dalla nativa Olanda per lavorare presso la ditta di commercio d’arte Goupil & Cie.
In questa mostra potrete osservare come l’artista abbia assorbito le influenze culturali del suo tempo. I vari luoghi in cui ha vissuto, hanno interamente punteggiato la sua arte.
Pablo Picasso
Tutti noi abbiamo sentito spesso nominare Picasso. Sapete perché? L’artista spagnolo, soprattutto nei primi trent’anni della sua carriera, con la sua pittura e la sua scultura non ha semplicemente cambiato il mondo dell’arte; bensì ha contribuito a cambiare il modo in cui un secolo ha visto se stesso.
Pierre Auguste Renoir
Nel centenario della sua morte (avvenuta del 1919), Renoir continua ad essere oggetto di critica da parte dei movimenti femministi e degli storici. Il motivo? L’utilizzo dei suoi nudi, soprattutto quelli dell’ultima fase, che diventano progressivamente astratti. Un artista in grado evolversi in tutta la sua vita, passando dall’essere impressionista, a classicista, a manierista moderno.
Edgar Degas
Paul Gauguin
Claude Monet
Il pionieristico impressionista francese Claude Monet, trascorse gli ultimi decenni della sua vita ossessionato dai suoi giardini a Giverny, in Francia. Si era chiuso in un mondo tutto suo, dipingendo centinaia di immagini di ninfee e passerelle giapponesi. Nel 1918, annunciò allo stato francese che avrebbe donato alcune di quelle immagini per un’importante installazione che chiamò le “Grandes Décorations”. Pannelli con dipinti di ninfee e, sopra di loro, una serie di tele che mostravano ghirlande di glicine, come corona decorativa. L’idea era di creare, nelle sue parole, “l’illusione di un tutto senza fine”.
Edouard Manet
A differenza di Monet o Pissarro, Manet fu profondamente influenzato dai maestri del XVII e XVIII secolo e non ruppe mai con quel passato. Le inclinazioni più profonde di Manet emergono meglio in quei ritratti che non ha mai permesso di essere mostrati durante la sua vita. Nel 1874, l’artista dipinse un ritratto della pittrice Berthe Morisot, che piangeva la morte del padre.
Lo stesso denso nero domina in una combinazione di colori resa ancora più scura dallo sfondo davvero cupo.
Raramente l’angoscia è stata trasmessa in modo così espressivo. La pennellata applicata a tratti violenti sembra lacerare la figura della scrittrice in un modo che anticipa l’espressionismo tedesco di oltre tre decenni.
Paul Cézanne
Paul Cézanne dipinse diversi ritratti durante la sua vita, ma erano per lo più autoritratti (1839-1906). Successivamente dipinse ritratti di sua moglie, Marie-Hortense Fiquet (1850-1922).
Lungi dall’essere idealizzata come donna o amata compagna, di solito Marie appare rigidamente riservata. Un enigma dignitoso e austero. In realtà, non si sa molto su di lei. Diciannove anni, modella per artisti, lui, 11 anni più grande, la incontrò e iniziò una relazione da cui nacque un bambino, Paul (1872-1947).
Cézanne nascose la relazione ed il bambino ai suoi ricchi genitori per paura della loro disapprovazione, ma alla fine sposò Marie nel 1886. Le lettere agli amici suggeriscono che la considerava una persona superficiale e irritante. L’escluse anche dal suo testamento, eppure la dipinse ripetutamente per oltre 20 anni.
La mostra di Milano
Questi capolavori approdano in Italia per la prima volta, dopo la prima esposizione al Guggenheim di Bilbao e all’Hotel de Camount di Aix-En-Provence. Una cittadina davvero amata dai diversi artisti ed in particolare da Vincent Van Gogh. Una mostra dal sapore unico.
Il Palazzo Reale di Milano, sarà la terza e ultima tappa europea prima di riportare i lavori dei grandi maestri a New York.
Orari della mostra:
Lunedi 14.30 – 19.30 (mattino riservato alle scuole)
Martedi, mercoledi, venerdi e domenica 9.30 – 19.30
Giovedi e sabato 9.30 – 22.30
Il Palazzo Reale si trova al civico 12 di Piazza Duomo a Milano.
Telefono: 02 33 103172
Per info: https://www.palazzorealemilano.it/mostre/la-collezione-thannhauser-da-van-gogh-picasso
Marzia Parmigiani
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