No al lockdown in Giappone: la Costituzione non lo permette
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La Costituzione giapponese proibisce lockdown.
La Costituzione giapponese proibisce il lockdown
Diversi lettori ci hanno chiesto perché il Giappone non sia mai arrivato ad un vero e proprio lockdown per la pandemia, in stile occidentale.
Mentre vi aggiorniamo sulla situazione, noi di Traveltherapists proviamo a rispondervi.
La Costituzione giapponese proibisce lockdown: perché?
Un blocco in stile europeo non è legalmente possibile in Giappone, grazie alle libertà civili sancite dalla sua Costituzione del dopoguerra.
Lo stato di emergenza ha consentito ai governi locali di istruire le aziende a chiudere o operare per orari ridotti. E’ stato inoltre chiesto alla gente di stare a casa.
Il governo giapponese ha in programma di revocare completamente lo stato di emergenza lunedì. Questo prima di quanto fosse programmato, ovvero il 31 maggio.
La Costituzione giapponese proibisce lockdown: la riunione di lunedì
Domani, durante una riunione della sua task force di risposta al Coronavirus, il governo deciderà di rimuovere l’emergenza per Tokyo e le vicine prefetture di Kanagawa, Saitama e Chiba, nonché la prefettura più settentrionale dell’Hokkaido.
Nelle altre 42 prefetture è già stato revocato lo stato di emergenza.
Il primo ministro Shinzo Abe terrà una conferenza stampa lunedì mattina per invitare il pubblico a bilanciare gli sforzi, prevenire le infezioni e favorire la ripresa delle attività sociali ed economiche.
Elina ad Odaiba – Tokyo
Oggi, Abe, il ministro della sanità Katsunobu Kato e il ministro della rivitalizzazione economica Yasutoshi Nishimura, si sono riuniti per discutere la situazioni di infezioni a Tokyo e nelle altre quattro prefetture.
In un programma televisivo, Kato ha affermato che la situazione di infezione è notevolmente migliorata. Se questa situazione dovesse persistere, il governo prenderà una decisione definitiva già lunedì in merito alla revoca dell’emergenza.
Yuriko Koike – governatore di Tokyo. Fonte: Wikipedia
Il numero di infezioni sta diminuendo di giorno in giorno, anche nelle aree in cui lo stato di emergenza è ancora in vigore.
La situazione dell’epidemia sta migliorando e la pressione sul sistema sanitario è diminuita.
Tokyo, tuttavia, ha riportato un totale negli ultimi sette giorni di 50 nuovi casi, al di sotto della soglia di 70, ovvero 0,5 persone per 100000.
70 è la soglia che il governo ha indicato per ripristinare l’emergenza.
Abe ha dichiarato lo stato di emergenza nella capitale e in alcune altre aree dal 7 aprile, espandendola successivamente a livello nazionale.
Da metà maggio ha iniziato a revocarla nei luoghi in cui il tasso di nuove infezioni si è ridotto.
L’area metropolitana di Tokyo, è la più colpita dal virus.
La Costituzione giapponese proibisce lockdown: l’undicesima economia del pianeta
L’area di Tokyo, con le prefetture circostanti di Chiba, Kanagawa e Saitama, ha una popolazione di circa 35 milioni di persone e una produzione annua di 182,2 trilioni di yen, che in termini globali la renderebbero l’undicesima economia più grande del pianeta.
Il governatore di Tokyo Yuriko Koike ha definito le linee guida per la riapertura dell’economia, mentre le persone riprendono gradualmente le attività tenute in sospeso per quasi sette settimane.
La vicina Corea del Sud ha già visto gli effetti negativi, dopo aver allentato le restrizioni e speriamo che la stessa sorte non tocchi al Giappone.
Nel frattempo, Abe ha promesso di lavorare con i governi regionali per prepararsi a una seconda ondata di infezioni che gli esperti ritengono quasi inevitabile.
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