Onigiri storia e ricetta.
Onigiri: storia e ricetta del popolare cibo giapponese
Gli onigiri sono un cibo davvero amato e veramente diffuso in Giappone. Si possono trovare un po’ ovunque, dai grandi ristoranti ai minimarket. Nonostante sia un alimento molto semplice e fatto di soli quattro ingredienti, ovvero riso, sale, alghe e farcitura, ci sono diversi modi per rendere davvero prelibato questo piatto giapponese.
In questo articolo parleremo di onigiri: storia e ricetta del popolare cibo giapponese.
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Onigiri storia e ricetta: un cibo tradizionale molto amato
Parliamo di un semplice piatto, preparato avvolgendo gli ingredienti nel riso e modellando il tutto a forma solitamente di triangolo.
L’onigiri fa parte della vita dei giapponesi da diverso tempo, considerata la sua presenza in svariati libri e documenti antichi. Ma è diventato un cibo pronto solo nel periodo Edo (1603-1867), quando le persone iniziarono a portarlo in viaggio come pasto.
In origine, era consumato senza alcun involucro di alghe, ma in seguito, quando i giapponesi iniziarono a coltivarle, sempre più persone hanno cominciato a confezionarli avvolgendoli in queste.
Le motivazioni sono diverse: in primis, evitava al riso di attaccarsi alle mani ed in più le alghe conferivano al cibo un valore nutritivo extra.
In particolare nel Kansai, gli onigiri avvolti con alghe aromatizzate diventarono molto apprezzati. Questo, grazie a Kyoto e alle loro celebri alghe aromatizzate con salsa di soia e mirin.



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Onigiri storia e ricetta: la versione dei minimarket
Nel 1978, il colosso dei minimarket 7 Eleven per primo ha iniziato la commercializzazione degli onigiri in Giappone. La versione proposta era diversa da quella tradizionale, poiché era confezionato con riso e alghe separate, da unire successivamente.
Questo tipo di imballaggio permetteva alle alghe di rimanere croccanti, senza ingombrare le mani dei consumatori ed era una soluzione innovativa che meglio si adattava alle esigenze dei clienti.
Un onigiri può essere fatto con qualsiasi ingrediente: frutti di mare, verdure, carne, formaggi, etc. e questo lo rende un piatto davvero creativo adattabile a chiunque lo mangi.



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Onigiri storia e ricetta: le sue diverse forme
Non ci sono regole che definiscano la forma degli onigiri, sebbene sia più comune quella triangolare. Questa forma deriverebbe dall’antica religione di “Shugendo”, per la quale si credeva che gli dei abitassero sulle montagne.
E mangiando onigiri triangolari a forma di monte, i fedeli potevano nutrirsi del grande potere spirituale delle montagne.
Comunque esistono diverse teorie a motivare la forma triangolare degli onigiri. Alcuni credono che questa forma sia più facile sia da mangiare e trasportare e sia semplicemente più bella da vedere.
In pochi sanno che in Giappone gli onigiri si chiamano anche omusubi: al FamilyMart sono infatti etichettati in questo modo.



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Onigiri storia e ricetta: come fare gli onigiri?
Il riso è la parte basilare della preparazione: occorre una varietà di riso con chicchi grandi e sodi, che non si schiaccino durante la cottura e il modellamento in polpette.
Dopo aver lavato il riso, bisogna mettetelo a bagno in acqua pulita a temperatura ambiente per circa un’ora, per poi scolarlo e metterlo in frigo a riposare per una notte intera.
Il raffreddamento del riso converte l’amido in zucchero, donando un sapore migliore. Dopo questa procedura, si può cuocere come di consueto.
Importante nella preparazione, la temperatura del riso. Per evitare che il vapore emesso faccia attaccare i chicchi, è utile usare una paletta per sgranarlo e aspettare che diventi tiepido. Se poi parliamo di proporzione di ripieno rispetto al riso, dipende dai gusti, ma è utile l’equilibrio, solitamente un rapporto riso/ripieno di 2:1.
Prima di modellare le polpette, occorre bagnare leggermente le mani con l’acqua per far si che non si attacchino i chicchi e usare moderazione nella forza mentre si dà la forma.
Prima è consuetudine dare una forma leggermente rotonda, poi creare un incavo nel mezzo e mettere il ripieno. Successivamente, occorre mettere la stessa quantità di riso sopra, assicurandosi di lasciare spazio al centro per impedire al riso di schiacciare il ripieno.
Infine, con gesti delicati bisogna chiudere eventuali spazi tra i due strati di riso, per mantenerlo soffice.
Il bello degli onigiri è godere di una combinazione sapiente di ingredienti nel loro insieme.
La soffice consistenza del riso, le alghe croccanti e gli ingredienti preferiti, lo rendono un cibo giapponese particolarmente amato e diffuso. Anche se possono sembrare un po’ difficili da realizzare, in realtà con tecnica e misura, è possibile imparare a farli nel modo migliore. Ci piace sempre provare a creare piatti della cucina giapponese e gli onigiri danno molta soddisfazione.



Marzia con onigiri


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