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Pechino: Coronavirus sui salmoni del mercato di Xinfadi
La città di Pechino la scorsa settimana ha visto un picco di casi Covid-19, quasi tutti collegati a un enorme mercato alimentare all’ingrosso.
I media statali hanno affermato che il virus è stato scoperto sui taglieri usati per il salmone importato, nel mercato di Xinfadi.
Ciò ha scatenato paure in tutto il paese.
I supermercati e i ristoranti di Pechino si sono affrettati a togliere il salmone dai loro scaffali e le importazioni dall’Europa sono state bloccate.
Mercoledi scorso, un uomo di 22 anni è stato trovato positivo al Coronavirus a Tianjin, vicino a Pechino.
Si era occupato della pulizia del pesce al mercato.
Nonostante questo, per il Centro Cinese per il controllo delle malattie, il salmone non è portatore di virus. Perché allora, tutta questa paura?

Cosa è successo al mercato di Xinfadi?
La settimana scorsa, Pechino ha avuto il primo caso di Coronavirus dopo 57 giorni.
Da lì in poi, sono stati rilevati altri 150 casi: in buona parte collegati al più grande mercato all’ingrosso della città.
Xinfadi è utilizzato da migliaia di persone al giorno e fornisce l’80% delle verdure e della carne di Pechino. Il mercato di Xinfadi, tuttavia, non è un mercato che si occupa di commerciare animali selvatici, come invece accadeva a Wuhan.
Tracce del virus trovate su un tagliere usato per il salmone
Su un tagliere usato da un venditore di salmone importato, sono state trovate tracce di virus.
40 ulteriori campioni dal mercato sono risultati positivi per il Coronavirus, ma sembrerebbero non provenire dagli stessi utensili usati per il salmone.
Ed è anche molto improbabile che il salmone possa ospitare il Coronavirus.
Shi Guoqing, vicedirettore del centro di risposta alle emergenze del CDC, ha dichiarato che non c’era traccia del virus sul salmone prima che raggiungesse il mercato, suggerendo che il virus era presente sul mercato, piuttosto che nel salmone stesso.
E gli esperti concordano.
Tuttavia, il principale epidemiologo del CDC, Wu Zunyou, ha affermato che i salmoni potrebbero esser stati contaminati dai lavoratori durante la pesca o il trasporto.
Nel complesso, non è ancora chiaro quale sia la fonte originale del virus, o da dove potrebbe provenire, anche se l’OMS ha affermato che non può essere trasmesso attraverso il cibo e le bevande agli esseri umani. Sembra infatti che i Coronavirus abbiano bisogno di un animale o di un ospite umano per replicarsi. Quindi è “altamente improbabile” che possa diffondersi attraverso gli imballaggi per alimenti.


Ciò influenzerà le importazioni di salmone in tutto il mondo?
La Cina importa ogni anno circa 80.000 tonnellate di salmone refrigerato e congelato da paesi come il Cile, la Norvegia, le Isole Faroe e l’Australia, secondo il Global Times.
Il virus non dilaga nella maggior parte di questi paesi e la Norvegia è sicura che il suo salmone non sia la fonte.
Altri paesi in tutto il mondo, tuttavia, sembrano in gran parte non sorpresi dalla speculazione sul salmone.
Il Centro per la sicurezza alimentare di Hong Kong ha confermato che 16 campioni di salmone importato da paesi come Cile, Islanda e Danimarca sono risultati tutti negativi per il virus.
Lunghe code sono state viste anche fuori dai ristoranti di sushi in città.
Marzia Parmigiani
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