Chi pensa all’est Europa, non può non pensare a Praga. La Boemia con i suoi cristalli, (chi ricorda le televendite anni 90 che li proponevano, alzi la mano!) e i bohémien (termine nato da un’errata credenza popolare diffusa per lo più in Francia, che pensava alla Boemia come la terra natale dei gitani)
E’ un’ottima meta per i viaggiatori che hanno poco tempo e pochi mezzi. Noi ci siamo andate in auto e abbiamo scoperto che in meno di 1000 km ci si trova letteralmente in un altro mondo.
Si può agilmente visitare in un weekend, passeggiando per le strade lastricate di pietra e utilizzando i tram moderni e vintage che passano puntualmente a brevi intervalli. Anche il biglietto giornaliero costa pochissimo (l’equivalente di circa 3,50 euro).
In poche città europee si può trovare una così grande concentrazione di art nouveau, gotico, barocco, ma anche stile neoclassico e cubismo. Ed è semplice trovare in ogni angolo della città, locali accattivanti, ristoranti eleganti o tradizionali (dove si possono gustare piatti tipici, formaggi e salumi, ma anche vini e una delle birre migliori al mondo).
Ci sono inoltre bar e fancy club, a prezzi veramente bassi. Quindi la consigliamo sia a chiama le fughe romantiche a due, sia per gruppi di amici, amanti della vivace atmosfera notturna.
A Praga la valuta è la Corona Ceca. Questo per alcuni aspetti rende vantaggioso il viaggio, ma attenzione a quando pagate con la carta di credito o bancomat, perché solitamente sono previste piccole commissioni.
E se decidete di pagare in euro, attenzione ai loro arrotondamenti poco vantaggiosi!
Le persone tendono ad esser gentili e oneste, ma se vi propongono un prezzo in euro, guardate al corrispettivo che vi chiedono! A Praga non si prendono sòle.. Ma se ci si impegna..
Il viaggio in auto dall’Italia, diventa una buona alternativa, soprattutto perché ogni tipo di carburante costa meno (in particolare, passando per l’Austria), e rispetto alle autostrade italiane, l’acquisto delle vignette (il bollo che bisogna acquistare per pagare il pedaggio in determinati
stati), è veramente irrisorio).
Praga è da più di mille anni, uno dei centri più vitali e prestigiosi d’Europa e negli anni Novanta è diventata patrimonio dell’UNESCO.
A Praga c’è letteralmente tutto: dalle pitture rupestri, alle mura romane; dal nazismo, all’eredità comunista, dalla Primavera del ’68 al muro di John Lennon.
Passeggiando per le vie del centro, è impossibile non notare i diversi simboli massonici ed esoterici
Questo perché l’energia scorre e a volte escono in superficie dei “punti di potere”.
Ciò riguarda undiscorso esoterico di cui oltre a queste 3 città, fanno parte Torino, Gerusalemme, Londra, Parigi,
disseminati sugli edifici: la libreria municipale, via Nerudova, Via Parigi… Leoni, fiere, angeli e
Ma c’è una differente narrazione di questa città, quella che forse è meno conosciuta, ma non per
questo meno interessante.
Proprio quella che la rende “magica”. Assieme a Torino e Lione, Praga si trova nel triangolo della magia bianca mondiale.
In poche città europee si può trovare una così grande concentrazione di art nouveau, gotico, barocco, ma anche stile neoclassico e cubismo.Una Praga tra romanticismo e esoterismo?Aspetta per avere una risposta, continua a leggere..
Ed è semplice trovare in ogni angolo della città, locali accattivanti, ristoranti eleganti o tradizionali (dove si possono gustare piatti tipici, formaggi e salumi, ma anche vini e una delle birre migliori al mondo).
Ci sono inoltre bar e fancy club, a prezzi veramente bassi. Quindi la consigliamo sia a chiama le fughe romantiche a due, sia per gruppi di amici, amanti della vivace atmosfera notturna. Atene, Assisi e Paestum e questo accade per la confluenza di due grandi fiumi, oppure per il possesso di oggetti magici o religiosi, delle suddette.
Grazie al re Rodolfo II, sono passati per la città astrologi, astronomi, alchimisti, maghi e si racconta che molti fossero alla ricerca della pietra filosofale per trovare il modo di produrre oro. Si narra fossero tutti radunati nel Vicolo d’Oro presso il Castello di Praga ed in molti punti centrali della città.
zlatá ulička
Altri racconti suggestivi riguardano la presenza di diversi spiriti (famosa è la via Thunoskva) e del
quartiere ebraico (affascinanti le visite alle sinagoghe ed al cimitero), vi consigliamo di prendere il biglietto che include tutto il tour (anche se questo è leggermente più costoso della media delle attrazioni: attorno ai 18 euro), ma fatelo in una giornata in cui siete di buonumore, perché la visita
è abbastanza toccante. Misteriosa è anche la leggenda del Golem, figura antropomorfa che il rabbino Jehuda Löw avrebbe creato per proteggere gli ebrei della città.
Un luogo che ci ha colpito particolarmente per il romanticismo (si può fare una bellissima passeggiata sulla Moldava fra artisti di strada, bancarelle e caricaturisti), ma anche per l’esoterismo, è sicuramente Ponte Carlo.
Carlo IV ne volle la costruzione attorno al 1300. Lungo 500 metri, con 16 piloni a sorreggerlo.
La costruzione è terminata solamente nel 1700, ma si racconta che fosse difficile ultimarlo, perché ogni volta che veniva fatto un nuovo pezzo, di notte questo crollava: sembrava maledetto. Così si narra che l’architetto costruttore, avesse fatto un patto con il diavolo, il quale gli avrebbe chiesto
in cambio della buona riuscita, il sacrificio dell’essere vivente, che per primo all’alba lo avesse attraversato. L’architetto pensò di gabbare il diavolo: il suo piano era liberare l’indomani un gallo sul ponte, per farglielo attraversare e usare quindi l’animale come sacrificio.
Ma il diavolo, molto più scaltro di lui, sotto mentite spoglie andò di notte dalla moglie dell’architetto per dire che il marito si era ferito al lavoro; la moglie allarmata si recò all’alba sul ponte e il diavolo, si prese ciò che era suo.
Sul ponte sono disseminate diverse statue messe in epoche diverse, anche se alcune non sono quelle originali perché messe nei musei. Una in particolare, ci racconta ala storia di San Giovanni Nepomuceno. Si dice che il re Venceslao IV, lo volesse obbligare a rivelare i segreti delle confessioni della regina (all’epoca era prete di corte). Il sacerdote si rifiutò e venne condannato a morte.
Tagliato a pezzi, messo in un sacco e buttato nella Moldava. Pare che siano apparse 5 stelle sull’acqua che sono il suo simbolo e che la sua lingua sia stata trovata ancora guizzante di sangue, molto dopo. La statua è posta nel punto esatto dove il santo è stato lanciato. Toccarla porta fortuna.
L’acqua della Moldava è inoltre popolata dai Vodink, folletti benigni e maligni vestiti di verde, con cappello rosso. Il loro compito è trascinare e rinchiudere in grosse pentole le anime di chi annega nella Moldava.
Credere o non credere? Suggestivo vero? Il punto è che questo e molto altro, avremmo voluto raccontarlo in un video, fatto al tramonto su Ponte Carlo, coniugando parole ad immagini.
Qualcosa che fosse soltanto dedicato a questa parte esoterica. Ma non ci siamo riuscite, perché improvvisamente e inspiegabilmente la nostra Canon ha smesso di funzionare, per poi riaccendersi una volta in hotel. Ora giudicate voi…
Marzia Parmigiani
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