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Qual è il modo giusto di viaggiare?
Diciamoci la verità: chi di noi non ha mai fatti una lista dei desideri? In passato io per prima, ho stilato un elenco di cose da fare durante la vita. La lista includeva cose tipo salire su una mongolfiera, visitare l’Islanda, fare il bagno in mare a dicembre, salire sulle colline di Hollywood, accarezzare un serpente, etc.
Poi in realtà ci ho riflettuto meglio. Perché una lista? Io non sto andando a fare la spesa. La sensazione che mi ha attraversato è un po’ come se queste attività perdessero il loro significato, se concepite come un elenco da spuntare.
Esercizio di crescita o superficialità diffusa?
La logica dell’elenco, descrive in dettaglio le qualità sgradevoli di una tendenza purtroppo attuale. Nella migliore delle ipotesi, questo fenomeno può essere percepito come un esercizio di crescita personale. Nella peggiore delle ipotesi, è semplicemente il frutto di una superficialità diffusa, per cui le persone fanno esperienze, per aumentare il curriculum esperienziale, senza arrivare davvero ad una prospettiva allargata del sé.
La lista dei luoghi da vedere
Parlando di viaggi, qualcosa di simile alla lista dei desideri è l’elenco di destinazioni da vedere prima di morire. La domanda sorge spontanea: anche il viaggio è diventato un elenco di luoghi da controllare?
Altrove, abbiamo parlato di quanto sia importante “l’inaspettato”, durante l’esperienza del viaggio. Pensando ai momenti davvero importanti e che segnano un cambiamento, le esperienze significative arrivano solitamente in momenti in cui non lo avreste mai detto.
Il grande abbaglio dei luoghi popolari
Spesso pensiamo che le esperienze più memorabili siano quelle maggiormente popolari fra le persone e quelle che più diffusamente troviamo nei blog di viaggio. Il rischio tangibile è che piuttosto che un’esperienza intensa, formativa e significativa, ci si ritrovi spalla a spalla con altri che pensano di essere alla ricerca di un’esperienza memorabile.
In passato, esisteva il Grand Tour. Si trattava di un viaggio popolare tra il XVII e il XIX secolo, per educare i giovani uomini dell’alta borghesia. Era un’esperienza edificante, fatta di lunghi percorsi e portatore di crescita personale e maggiore consapevolezza sul mondo. Sempre più tradizioni istituzionali come lo studio all’estero o un anno sabbatico, soddisfano uno scopo simile. Ma come esporsi a esperienze veramente interculturali?


La differenza fra viaggiatore e turista
Al servizio di tale obiettivo, bisogna distinguere tra viaggiatore e turista. Abbiamo altrove parlato ampiamente di questa distinzione. Se volete approfondire, cliccate qui.
Capita a volte di sentire le persone dire di un luogo dalla storia enorme ed antica (come Roma o Londra), che potrebbe essere un’ottima destinazione per il weekend. Certo, potete anche andare in luoghi come questi “per il weekend” ed illudervi di averli colti. Non è così.
Negli ultimi anni, si è diffusa una formulazione che tende a dichiarare di “aver fatto” un luogo.
La pessima tendenza nel dire, ” ho fatto Madrid”, il Prado, il Tiergarten o Oslo. Queste locuzioni suggeriscono un approccio consumistico al viaggio, un legame molto forte con la lista di cui parlavamo prima. Questo semplice verbo (fare) è qualcosa a cui i viaggiatori contemporanei devono stare attenti.
Il viaggio reale implica un impegno e non un superficiale bagno in una cultura straniera.
L’importanza del tempo a disposizione
Vedere una cosa come turista significa, in qualche modo, rinunciarci. Come possiamo davvero comprendere un luogo e trarne il meglio? Con più tempo. D’altra parte, sappiamo quanto sia raro, con i ritmi massacranti della nostra società averne a disposizione. Un ritmo più lento permette di cogliere i tratti distintivi della vita di un luogo, rispetto al semplice passaggio.
Perciò se ne avete la possibilità, allungate i tempi del prossimo viaggio. Se il problema riguarda il budget, scegliete alloggi più spartani, risparmiate su altro, in favore di più tempo da spendere nel luogo che state visitando. Soltanto in questo modo un nuovo spazio potrà rivelarsi a voi e portarvi ad un livello differente di consapevolezza. Spuntare un elenco, può dare soddisfazioni, ma solo superficialmente. Se siete arrivati fino a questo punto della lettura, significa che siete in cerca di altro. Datevi più tempo. Non ve ne pentirete.
Marzia Parmigiani
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