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Regno Unito: la paura del Covid-19 fa aumentare il turismo interno
L’estate 2020, è un’estate difficile, ma questo era purtroppo già chiaro a tutti.
Con le nuvole di tempesta all’orizzonte degli ultimi giorni, che incombono sull’industria turistica britannica, si sta verificando una nuova tendenza: le “staycation”, ovvero vivere le ferie nel proprio paese.

La paura del Covid-19 ha creato un aumento della domanda turistica interna
Il crollo delle vacanze all’estero, ha offerto un’opportunità al turismo locale aumentando la domanda di soggiorni in territorio britannico.
A hotel, campeggi e ristoranti britannici è stato permesso di riaprire solo a fine luglio.
Tuttavia, il clima mite britannico, ha smorzato le speranze di un boom immediato, portando alcuni a cancellare le prenotazioni.



La chiusura alla Spagna ha aumentato la paura nel Regno Unito
Anche se le attività stanno lentamente riprendendo, l’annuncio del governo di domenica, ha aumentato il disagio.
Infatti, il ripristino della quarantena per coloro che arrivano dalla Spagna a seguito di un picco nei casi, ha ulteriormente complicato la situazione. Inoltre, i cittadini inglesi che tornano a casa, che dovranno auto-isolarsi per 14 giorni.
Con la minaccia che altri paesi si uniscano alla lista man mano che i casi aumentano in Europa, molti cittadini inglesi stanno prendendo in considerazione la “permanenza” in Gran Bretagna piuttosto che rischiare la quarantena per due settimane, in particolare quelli che non possono lavorare da casa.


Nel Regno Unito anche gli addetti al turismo prendono provvedimenti
Il tour operator TUI ha preso la decisione generale di annullare tutte le vacanze programmate nella Spagna continentale, fino al 9 agosto.
Nel frattempo, i campeggi britannici e gli operatori di case vacanza, come Sykes Cottages, hanno avuto un’impennata delle prenotazioni, un po’ come è successo in Italia con Airbnb.
La notizia delle restrizioni ai viaggi verso la Spagna, ha avuto l’effetto di aumentare in modo costante, il flusso di prenotazioni delle vacanze per il 2021.
Tuttavia, anche se quest’anno molti britannici decideranno di rimanere in patria, è improbabile che il loro contributo elimini il deficit del settore turistico.



VisitBritain, l’ente del turismo britannico, stima che il numero di turisti stranieri potrebbe diminuire fino al 60% quest’anno a causa della pandemia.
L’opposizione laburista ha già messo in guardia da una crisi della disoccupazione, con tassi che aumentano più rapidamente della media nazionale nelle regioni inglesi più dipendenti dal turismo.
Ad esempio, la Cornovaglia (sud-ovest), lo Yorkshire (nord) e il Lake District (nord-ovest).
Destinazioni popolari tra i turisti stranieri, come Bath con le sue terme romane, nell’Inghilterra sud-occidentale, stanno lottando contro una crisi profonda del settore turistico.
Le autorità locali hanno introdotto nuove misure, come limitare le dimensioni dei gruppi che visitano la città, nel tentativo di convincere i potenziali vacanzieri. L’idea è quella di avere meno persone, ma che stiano per più tempo, cercando di creare anche una maggior sostenibilità ambientale. Un po’ come si sta cercando di fare a Venezia.
Marzia Parmigiani
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