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Uno dei santuari più antichi del Giappone.
Uno dei santuari più antichi del Giappone: Itsukushima jinja sull’isola di Miyajima
I santuari del Giappone, sono luoghi ricchi di fascino per i visitatori, grazie alle meravigliose strutture e alla cultura unica che li contraddistingue.
Se parliamo dei santuari shintoisti, sicuramente molti di voi avranno sentito parlare o avranno visitato il Santuario di Itsukushima, un luogo suggestivo in una location davvero esotica che è Miyajima (nome più conosciuto di Itsukushima).

Traveltherapists a Itsukushima
In questo articolo parliamo di uno dei santuari più antichi del Giappone: Itsukushima-jinja sull’isola di Miyajima nella prefettura di Hiroshima.
Se volete vedere il nostro video, lo trovate qui di seguito!
Risalente all’anno 593, questo santuario è considerato uno dei siti religiosi più spirituali e più antichi del Giappone.



ll santuario con la bassa marea
Inoltre, Itsukushima-jinja è incluso nel patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 1996 non solo per la bellezza delle sue architetture, ma anche per le simbologie di purezza spirituale.



Il celebre torii nell’acqua di Miyajima
Uno dei santuari più antichi del Giappone: come si raggiunge il Santuario di Itsukushima?
Dalla città di Hiroshima per andare al Santuario di Itsukushima, si deve prendere il traghetto vicino alla stazione JR “Miyajimaguchi” o alla stazione “Hiroden Miyajimaguchi” e scendere al terminal dei traghetti di Miyajima.
Se camminate fiancheggiando il mare, vedrete subito la porta torii di pietra a Mikasahama.
In effetti, la sacralità del luogo, inizia proprio qui.
Prima di attraversare il torii di pietra, fate un inchino e non passate nel centro del torii perché si dice sia il posto di Dio.



Il torii di pietra di Miyajima
Uno dei santuari più antichi del Giappone: la storia di Itsukushima-jinja
Nel santuario si venerano tre divinità (Ichikishimahime-no-mikoto, Tagorihime-no-mikoto, Tagitsuhime-no-mikoto).
Queste tre divinità sono principesse discendenti direttamente da Amaterasu Ōmikami, la dea del sole e dal fratello Susanoo-no-mikoto.
Si crede che Amaterasu sia la principale divinità imparentata alla famiglia imperiale del Giappone.
In effetti, la parte della famiglia imperiale di Hiroshima era fortemente convinta del legame di sangue con queste divinità.
Già anticamente erano venerate in Giappone per favorire il benessere della famiglia imperiale, dei marinai e del paese stesso.
La leggenda narra che nel 593 – anno in cui l’imperatrice Suiko salì al trono – le divinità stavano cercando un luogo migliore dove stabilirsi.
Saeki no Kuramoto, governatore dell’isola ricevette un messaggio divino e assieme alle divinità, cominciò a navigare attorno all’isola e decise di costruire un santuario dove la marea scorre e si abbassa.
Questo luogo a Miyajima è conosciuto come uno dei tre luoghi più panoramici del Giappone, insieme a Matsushima e Amanohashidate.
Uno dei santuari più antichi del Giappone: la purezza del luogo
La questione di purezza e purificazione è una caratteristica fondamentale dello shintoismo giapponese e qui la cosa è particolarmente evidente.
Infatti, il santuario è stato costruito su un’isola separata: in molti pensavano che questo impedisse ai kami di essere “inquinati” da umani o diavoli.
In passato, in pochissimi potevano accedere all’Itsukushima-jinja per proteggere la purezza del santuario.



L’interno del santuario di itsukushima
Anche gli stessi sacerdoti non vivevano qui, ma si spostavano per eventi speciali o per eseguire rituali.
Fu solo nel periodo Edo che Itsukushima divenne aperta ai turisti e al pubblico in genere.
Tuttavia, ancora oggi esistono regole ben precise da rispettare.
E’ dal XIX secolo, infatti, che sull’isola sono bandite sia le morti che le nascite.
Questo perché si tratta di attività umane inquinanti.
Purtroppo, quando noi lo abbiamo visitato era in ristrutturazione e appariva come vedete in foto.



Il torii sull’acqua in ristrutturazione dal 2017 – questa foto è di maggio 2020
Inoltre, neppure le donne prossime al parto o gli anziani molto malati possono stare su quest’isola.
Nessuna persona può infatti nascere o essere sepolta a Itsukushima.



Elina e i custodi del torii di pietra
Uno dei santuari più antichi del Giappone: il grande torii
Il brillante santuario vermiglio di Itsukushima si trova nel mare interno di Seto.
Il colore rosso caratteristico dei torii giapponesi, aiuta a prevenire il decadimento e a tenere lontani gli spiriti maligni.
La mitologia giapponese narra che le dee sono legate all’acqua.
Per questo, il grande torii nel mare è ancora più suggestivo, data la posizione proprio nel mezzo dell’oceano.
Simbolicamente, sembra un confine tra il luogo prezioso e sacro dei kami e il mondo degli umani.



Il complesso dei santuari
L’enorme torii si regge sul proprio peso. Infatti sono quattro pilastri più piccoli a sostenere quello principale e a mantenerlo in posizione.
L’aspetto del grande torii cambia radicalmente in base alle maree, di giorno e di notte.
Con l’alta marea, i visitatori possono godere della vista del torii vermiglio in contrasto con il blu profondo dell’oceano.



Traveltherapists e i barili di sakè del santuario
Invece, quando la marea si abbassa, ci si può avvicinare al torii e passare oltre.
Dopo il tramonto è finemente illuminato.
Pensate che questa struttura è realizzata con alberi di canfora per prevenire la decomposizione e proteggere il torii dagli insetti.
Uno dei santuari più antichi del Giappone: i festival di Miyajima
Il Festival Kangensai si tiene nella prima metà di agosto ed è molto popolare fra i fedeli del Santuario di Itsukushima.
Durante questa celebrazione, vengono svolti alcuni rituali per confortare le divinità.
Qui si praticano alcune danze suggestive, come la danza Bugaku. Anche se importata, ad oggi il il Giappone è l’unico paese a tramandarla.
E’ un antico ballo di corte, che di generazione in generazione, resta elemento centrale delle celebrazioni.
Si tratta di un mix di danze provenienti da Cina e Corea, ma adattate per intrattenere imperatore e aristocratici giapponesi.
Questa danza è suddivisa in due tipi: la Saho no mai o Samai, originaria dalla Cina; l’altra è la Uho samai no mai o Umai, proveniente dalla Corea.
Importante sottolineare che riflettono il movimento simmetrico ripetitivo dell’idea induista e buddista della continuazione dell’universo.
Qui di seguito, potete vedere questa danza dal canale YouTube di Cristina Del Re.
Altri festival annuali del santuario di Itsukushima sono il festival Kiyomori, celebre in tutto il mondo; il Toka-sai (Festival dei fiori di pesco) e Kikka-sai (Festival del crisantemo).



Veduta sul santuario dalla bassa marea
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Marzia Parmigiani
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