USA: i giovani fanno festa e diffondono velocemente il Coronavirus

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USA: i giovani fanno festa e diffondono velocemente il Coronavirus

Negli Stati Uniti, il fatto che l’infezione da Coronavirus stia viaggiando sempre più attraverso i giovani, sta diventando uno dei problemi più urgenti per i funzionari locali.
Infatti nell’ultimo periodo sono state implementate misure di tutela come  coprifuoco e la chiusura dei luoghi in cui i giovani si riuniscono. 
Negli USA, il Covid-19 è sempre più una malattia dei giovani.
Nonostante il martellante messaggio di rimanere a casa per il bene dei propri cari più vulnerabili come gli anziani, i ragazzi escono a divertirsi, mentre la pandemia miete vittime.

Negli Stati Uniti i giovani hanno più probabilità di contrarre il Coronavirus ed essere asintomatici

Gli esperti di salute degli Stati Uniti affermano che i giovani americani, hanno maggiori probabilità di essere attivi e asintomatici.
Rappresentano al momento il veicolo potenzialmente più potente dei contagi da Coronavirus.
Ad oggi negli Stati Uniti sono morti quasi 130.000 americani.

Molti giovani americani finiscono in terapia intensiva a causa del Covid-19

Secondo i dati raccolti, in Arizona, la metà di tutti i casi positivi sono persone dai 20 ai 44 anni
L’età media in Florida è di 37 anni, in calo rispetto ai 65 anni di marzo. 
Nella contea di Hays in Texas, le persone di 20 anni rappresentano il 50% dei contagiati.
bancone bar in bianco e nero

La mentalità individualista degli Stati Uniti gioca contro il bene comune

Altrove, abbiamo parlato di come il livello di individualismo/collettivismo di una società, abbia un ruolo rilevante nel gestire l’epidemia di Coronavirus.
All’inizio della pandemia, ai giovani americani è stato detto di restare a casa come un atto di altruismo. Il messaggio era di farlo per i genitori, per i nonni, per i malati. 
Purtroppo subito dopo, gli stati hanno iniziato a riaprire e, quasi istantaneamente, sono iniziate a circolare foto di club e ristoranti affollati. 
Inoltre, ci sono state massicce proteste di strada contro la brutalità della polizia e l’ingiustizia razziale. 
ragazze sedute con birra in mano

I funzionari americani stanno facendo del loro meglio ma non basta

I funzionari di tutta la nazione stanno facendo del loro meglio.
In questi giorni in Florida è stato introdotto il coprifuoco a Miami Beach ha istituito il coprifuoco.
La California ha chiuso ristoranti, bar, musei e cinema in 19 contee, tra cui Los Angeles.
Arizona e Texas avevano già chiuso i locali notturni. 
Madison, Wisconsin e Dane County, hanno fatto lo stesso mercoledì a seguito di un’ondata di nuovi contagi. 
Per circa due settimane a giugno, 614 persone nella contea sono risultate positive, quasi la metà dai 18 ai 25 anni.
Di questi casi, 132 hanno identificato nei bar il loro contagio.
Secondo le autorità sanitarie locali, i bar ed i club in particolare sarebbero pericolosi.
Questo perché spesso sono spazi rumorosi che richiedono di alzare la voce per comunicare (che può diffondere le goccioline infettive a maggior distanza).
Inoltre, l’alcol altera la capacità di giudizio dei clienti e spesso le persone non sono in grado di identificare o fornire informazioni delle persone con cui sono entrate in stretto contatto.
I club affollati e i ragers (spazi affollati in cui gli adolescenti bevono alcol) delle superiori sono ovvi pericoli. 
Bisogna però dire che una parte di adolescenti e ventenni americani, si sono rinchiusi a casa in attività a basso rischio, e questo li ha preservati.
bicchieri che fanno brindisi

Senso di onnipotenza e divisioni politiche rendono potente il Coronavirus

I giovani hanno molte meno probabilità di morire di Covid-19 rispetto ai 65 enni. 
E poiché i test inizialmente erano limitati a coloro che erano ricoverati in ospedale, il calo dell’età media potrebbe essere parzialmente attribuibile a un maggiore accesso ai test.
La verità è che il senso di onnipotenza caratteristica del mondo giovanile, sta portando molti ragazzi a condotte ad alto rischio.
Infatti, il 15% delle persone in America che si trova in terapia intensiva, ha fra i 20 e i 30 anni.
Insomma, come ha detto il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus, sarà molto difficile vincere il Coronavirus in un mondo così individualista e geo-politicizzato.
Marzia Parmigiani
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