Zodiaco Cinese e Giappone: nel 2021 inizia l’Anno del Bue
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Zodiaco Cinese e Giappone: nel 2021 inizia l’Anno del Bue
All’inizio del nuovo anno, molte persone in tutto il mondo, si interessano all’oroscopo e alle previsioni in generale.
Gli amanti e i conoscitori della cultura asiatica, sanno che si avvicina il Capodanno Cinese e la conseguente chiusura del tragico 2020: il problematico Anno del Topo.
Infatti il 12 febbraio sarà l’inizio dell’Anno del Bue e secondo l’astrologia cinese, si tratta di un ottimo passaggio.
Infatti il Bue, secondo animale dello zodiaco cinese, rappresenta duro lavoro, positività e onestà che – in teoria – contraddistingueranno i prossimi 12 mesi.
Statua di un bue nel parco del Santuario Fuji Omuro Sengen nella prefettura di Yamanashi.
Come funziona lo zodiaco cinese?
Il calendario cinese ruota in cicli di 60 anni, basati su 12 rami terrestri, ciascuno rappresentato da un anno animale, e cinque anni elemento.
Questi sono legno, fuoco, terra, metallo e acqua.
Perciò il 2021 sarà l’Anno del Bue di Metallo.
A un livello più profondo, ogni ramo terrestre è caratterizzato da una forza yin o yang e da un elemento.
Per esempio, nel 2020, anno del topo, la forza era lo yang: veloce, duro e attivo.
L’elemento invece era l’acqua, che essendo un fluido è nota per cambiare di continuo.
Il 2021 è segnato dal ramo terreno del bue, associato allo yin, che è lento, morbido e passivo.
Il suo elemento è la terra, che rappresenta sia stabilità che nutrimento e tradizionalmente si pensa che tali caratteristiche del bue siano per lo più favorevoli.
Il Bue nella cultura popolare dell’Asia Orientale
Il valore positivo del bue non si trova solo nello zodiaco cinese.
Infatti il bovino da secoli è rappresentato nella religione, ma anche nell’arte, nella letteratura e nella cultura popolare di tutta l’Asia orientale.
L’immagine del bue è davvero presente nelle rappresentazioni in Cina, ma anche nella penisola coreana e di conseguenza anche in Giappone.
Santuario Fuji Omuro Sengen
Il Bue nel buddhismo e nella tradizione
Il rapporto del Giappone con la figura del bue è radicata nel buddhismo qui praticato.
Infatti questo animale è rappresentato sia nei testi, ma anche raffigurato in statue e altre immagini religiose.
Il bue è celebrato in eventi e manifestazioni nel corso di tutto l’anno.
L’elevata considerazione del bue è dovuta particolarmente alla sua importanza nell’agricoltura.
In effetti anche in Cina, è considerato un forte animale che si associa al buon raccolto e alla fertilità della terra.
Anticamente, le persone creavano l’immagine del bue usando fango.
In un rituale particolare all’inizio della primavera, lo battevano con bastoni per favorire la prosperità del raccolto.
All’epoca, un’altra usanza era posizionare una statua di metallo con le sembianze di un bue al fiume perché si pensava potesse prevenire le alluvioni.
Persino l’antica arte cinese del feng shui – che ha lo scopo di armonizzare le persone con il loro ambiente sfruttando le forze energetiche – considera il bue di buon auspicio e con la reputazione di esaudire i desideri.
Nella cultura coreana, il bue è uno degli animali più comuni presenti nei proverbi. Solitamente viene rappresentato positivamente, con comportamento diligente caratteristiche di lealtà e gratitudine.
Il bue è considerato come altruista perché al servizio dell’umanità.
I rituali giapponesi legati al bue
Uno dei principali eventi legati ai buoi in Giappone è l’ushi matsuri (festa della mucca) che si tiene ogni anno il 12 ottobre a Korui-ji, ovvero, il tempio più antico di Kyoto.
Ushi-Matsuri
In questa celebrazione, il sacerdote indossa un costume e una maschera bianca per avere le sembianze del dio Matarajin e arriva al tempio a cavallo di una mucca nera per poi rivolgersi agli dei.
Il significato del bue nell’astrologia cinese ha persino influenzato la costruzione di templi in Giappone.
L’influenza dell’astrologia cinese sulla costruzione dei templi giapponesi
Infatti in tempi antichi i legami tra l’astrologia cinese e il buddhismo erano davvero forti.
Siccome per l’astrologia cinese, il nord-est (il punto cardinale condivisa sia da bue e dalla tigre) è “considerato l’origine delle cattive influenze”, i templi furono costruiti a nord-est delle capitali del Giappone.
Questo per proteggerle dai pericoli.
Così Nara era protetta dal tempio Todai-ji. Kamakura era custodita dal santuario Egara-tenjin, mentre Kyoto aveva il tempio Enryaku-ji e Tokyo aveva il tempio Kanei-ji.
Ushi-Matsuri
Oni e folklore giapponese
Le connessioni tra animali, spiriti e punti cardinali, hanno persino portato gli oni – troll del folklore giapponese – ad essere rappresentati con corna di bue e pelle di tigre nel loro perizoma.
Il celebre personaggio di Lamù ha le caratteristiche di “oni” del folklore giapponese con tanto di corna di bue e costume di pelle di tigre.
Anche lo Shintoismo giapponese venera e rispetta il bue e si stima che in Giappone ci siano circa 14 mila santuari dedicati a questo animale.
Uno dei principali è il Dazaifu Tenman-gu che si trova nella prefettura di Fukuoka.
Secondo gli shintoisti esiste la convinzione che questi animali possano curare le malattie e per questo, i visitatori dei templi fanno un particolare rito.
I visitatori accarezzano la parte del corpo colpita dalla malattia, per poi accarezzare lo stesso punto sulla statua dell’animale e in teoria dovrebbero avere giovamento per il loro problema di salute.
I luoghi più popolari per questo rito a Tokyo sono l’Hirakawa Tenman-gu vicino al Palazzo Imperiale e lo Yushima Tenjin a Bunkyo Ward.
Speriamo che l’Anno del Bue faccia sì che il 2021 sia un periodo migliore di quello appena trascorso, anche se finora le premesse non sono delle migliori.
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